Gig EconomyTorino, al G7 del lavoro arrivano i rider di Foodora e Deliveroo da tutta Europa

In occasione del barricatissimo G7 della Scienza, lavoro e industria, il 29 settembre i rider di Deliveroo, Foodora, Uber, Just Eat e delle altre società di food delivery che consegnano cibo a domicilio in tutta Europa si riuniranno per avanzare rivendicazioni comuni

Arriveranno a Torino da tutta Europa. In occasione del barricatissimo G7 della Scienza, lavoro e industria, il 29 settembre i rider di Deliveroo, Foodora, Uber, Just Eat e delle altre società di food delivery che consegnano cibo a domicilio in Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna si riuniranno sotto la Mole in un’assemblea internazionale per stilare un elenco di rivendicazioni comuni. Le richieste vanno dai contratti nazionali a livelli minimi di pagamento in un settore che solo in Europa nel 2017 supererà i 23 milioni di ricavi, con una crescita prevista di oltre il 20% entro il 2021.

La parte difficile sarà trovare il bandolo della matassa nella Babele di contratti e paghe della food delivery. Che non solo variano tra le aziende concorrenti. Ma anche, per la stessa azienda, da Paese in Paese, e da città a città. C’è chi paga a ore, chi a consegne, chi fa un mix tra i due sistemi. Con l’aggiunta, di tanto in tanto, di bonus e premi a obiettivo diversi (nelle cifre) per ogni territorio. Ogni società si serve di sistemi di proiezione delle quantità di ordini in arrivo da parte degli utenti, e in base a questi incentiva i fattorini a loggarsi in alcune fasce orarie con bonus economici.

L’ultima novità è quella comunicata da Deliveroo ai fattorini milanesi lo scorso 15 settembre. Davanti alla previsione di un weekend con forti piogge e picchi di ordini nelle ore serali, sugli smartphone dei rider è arrivata la notizia che sarebbero entrati in vigore nuovi bonus. Più consegne si fanno, più cresce il premio in denaro, che va dai 25 ai 100 euro. «Ma per arrivare ai cento euro è necessario fare oltre 40 consegne: un obiettivo irraggiungibile in tre ore, per lo più con la pioggia», denunciano da Deliveroo Strike Rider e Deliverance Milano, i gruppi di rider e precari che si sono costituiti in quella che è ormai la capitale italiana del food delivery. I ciclo-fattorini milanesi ancora non sanno se si tratta di un bonus valido solo per un weekend o se verrà esteso a tutti i fine settimana. Nel frattempo è arrivata sui loro telefoni una nuova tabella del bonus con qualche aggiustamento al ribasso.

Ma la flessibilità di premi e contratti è una caratteristica delle aziende della cosiddetta gig economy. Di base i rider sono in quadrati tutti come collaboratori autonomi, ma ogni società applica qualche aggiustamento per fronte ai picchi di ordini. Glovo, ad esempio, ha creato una sorta di ranking dei rider in base ai livelli di disponibilità e tempi di consegna. Se sei veloce e consegni molti pasti, l’algoritmo ne terrà conto. UberEats, invece, dà ai rider un euro aggiuntivo per ogni chilometro percorso in sella alla bici. Più pedali (e consegni), più vieni pagato. Anche Glovo prevede il bonus chilometrico, ma con cifre diverse.

Deliveroo è una delle poche società ad avere una paga oraria, più un incentivo economico per ogni consegna. Che però varia di città in città: a Milano è di 1,50 euro, a Torino di 80 centesimi. Just Eat offre invece ai fattorini tre possibilità di contratto – con paga oraria, a cottimo, o mista – prevedendo anche un premio per chi lavora nei giorni festivi e un “bonus pioggia” (che i lavoratori di Deliveroo chiedono da tempo). Foodora da oltre un anno è passata dal fisso orario al pagamento a consegna, provocando le prime proteste dei fattorini torinesi. Ma nei giorni in cui ci si aspettano picchi di richieste, i rider vengono ingaggiati con bonus di 15-20 euro consegnati già alla partenza. Come è accaduto lo scorso 15 luglio, il giorno della biciclettata di protesta dei rider che si è tenuta a Milano, un sabato sera, uno dei giorni in cui partono più ordini di consegna. «Probabilmente per disincentivare la partecipazione dei rider allo sciopero, proprio quel giorno lì hanno offerto il bonus in denaro», denunciano da Deliverance Milano.

Nei mesi scorsi, i rider di Deliveroo e Foodora hanno scioperato in Spagna, Francia, Regno Unito e Germania. Dove paghe e bonus sono diversi, molte volte più alti, di quelli italiani. A Torino, per l’assemblea del 29 settembre, arriveranno da tutta Europa per creare una piattaforma comune. Il G7 del lavoro, se vorrà essere al passo con i tempi, dovrà mettere in agenda anche la regolamentazione delle loro condizioni di lavoro.

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