Banca Prossima mette in scena l’economia sociale

Un evento organizzato dalla realtà bancaria che finanzia le imprese no profit ripercorre la storia del mutualismo italiano. Giuliano Amato: «Per tutelare gli interessi bisogna legittimarli»

« Da dieci anni dimostriamo che un’impresa bancaria può essere d’impatto». A parlare è Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, la banca di Intesa Sanpaolo dedicata al terzo settore. intervenuto all’evento “Economia e Società: valori, geografie ed organizzazioni”, ospitato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, martedì 3 ottobre.

Morganti ha parlato del ruolo della sua banca nei progetti realizzati con le organizzazioni non profit in tutta Italia: « Nel nostro Statuto è inserita una clausola speciale: gli azionisti rinunciano ad almeno il 50% del profitto che viene trasferito a un fondo di garanzia in grado di attenuare il rischio dei prestiti ai soggetti più deboli. Siamo così in grado di ampliare l’accesso al credito; e dopo 10 anni possiamo dire che oltre il 90% dei soggetti deboli che serviamo sono vivi e in crescita.”

Un fondo che negli ultimi quattro anni ha finanziato più di 1000 imprese con un rating inferiore al livello minimo di solito richiesto. «Rimaniamo un’impresa rigorosamente for profit» – chiarisce Morganti – «che ha come obiettivo naturale soddisfare le attese degli azionisti e i bisogni delle comunità, due interessi che conciliamo allargando la base dei clienti oltre i limiti naturali del mercato». La sorpresa è che il tasso di restituzione dei finanziamenti è molto buono, superiore alla media del settore bancario. Tutti clienti guadagnati dall’istituto di credito.

Una “banca d’impatto” che non si limita a mettere in comune le risorse per renderle disponibili a ciascuno nel momento del bisogno, ma lavora per rendere gli esclusi nuovi clienti. Una volta entrati, generano un effetto positivo a favore di chi è escluso e può così accedervi a sua volta. Un effetto domino che Morganti definisce di “inclusione ipermutualistica”.

Tra i temi dei prossimi dibattiti ci saranno: l’inclusione sociale e la qualità di vita dei cittadini, le forme di accesso alla cultura, gli approcci innovativi alla prevenzione e assistenza sanitaria e gli investimenti finanziari necessari per rispondere ai bisogni sociali sempre più urgenti

L’incontro, nella Sala di Lettura del centro culturale di viale Pasubio è stato il primo evento del ciclo di appuntamenti Un’economia che verrà. L’evento organizzato in collaborazione con Banca Prossima fino a gennaio 2018 ripercorrerà la storia dell’economia sociale analizzando il suo apporto alla crescita economica.

Tra gli ospiti del primo evento anche Ermes Ronchi, teologo italiano dell’Ordine dei Servi di Maria, che ha trattato il tema della donazione, e Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio e giudice della Corte Costituzionale, che ha descritto la sua idea di economia vincente: “Per tutelare gli interessi sociali bisogna legittimarli. E quello che manca finora è una grande redistribuzione della ricchezza”.

Tra i temi dei prossimi dibattiti ci saranno: l’inclusione sociale e la qualità di vita dei cittadini, le forme di accesso alla cultura, gli approcci innovativi alla prevenzione e assistenza sanitaria e gli investimenti finanziari necessari per rispondere ai bisogni sociali sempre più urgenti. Un’occasione per analizzare l’unione tra sviluppo economico e progresso sociale; tra consumi e sostenibilità ambientale. E soprattutto l’impatto delle trasformazioni tecnologiche sulla qualità della vita.

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