Una banca italiana tra le migliori società al mondo per l’impegno contro i cambiamenti climatici

Il Carbon Disclosure Project (CDP) ha inserito Intesa Sanpaolo nella “Climate A List” per aver contribuito a ridurre le emissioni di carbonio con circa 1,7 miliardi di euro erogati a favore di progetti che riguardano le energie rinnovabili, e un “green bond” da 500 milioni di euro

GIUSEPPE CACACE / AFP

Una banca italiana è tra le migliori società al mondo per l’impegno contro i cambiamenti climatici. Secondo il Carbon Disclosure Project (CDP), Intesa Sanpaolo fa parte della “Climate A List”, per aver contribuito a ridurre le emissioni di carbonio. Sono sei le italiane in elenco e tra loro nessun’altra banca.

Ogni anno la CDP, organizzazione internazionale che analizza le informazioni ambientali di 2000 imprese quotate per monitorare gli sforzi fatti dalle aziende nell’attenuare i cambiamenti climatici, inserisce le migliori società al mondo (circa 100) che si impegnano contro i cambiamenti climatici. In questo gruppo ristretto, circa il 5% di tutte le società che partecipano al CDP Climate Program, è stata confermata anche quest’anno Intesa Sanpaolo.

Il riconoscimento “ci conferma leader tra le società quotate nel mondo”, ha commentato Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che “con il nuovo Piano pluriennale di sostenibilità ambientale del gruppo, contiamo, tra gli altri obiettivi, di ridurre significativamente le emissioni di CO2 riconducibili ai consumi energetici”.

A un primo sguardo alla classifica, stupisce che una banca possa rientrare in una lista del genere. Non stiamo parlando di un’azienda siderurgica o petrolifera. Cosa può fare una banca contro il cambiamento climatico? Molto. Infatti Intesa Sanpaolo ha dimostrato di meritare la conferma. Il 3,1% dei finanziamenti del 2016 sono stati fati a beneficio dell’ambiente. Circa 1,7 miliardi di euro sono stati erogati a favore di progetti che riguardano le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e i servizi ambientali. Anche per questo Intesa Sanpaolo ha emesso a giugno di quest’anno un “green bond” da 500 milioni di euro, per finanziare progetti di questo tipo.

Non solo finanziamenti, per combattere il cambiamento climatico. Una banca può fare molto anche nel quotidiano lavoro d’ufficio. Con i suoi 75 mila dipendenti, infatti, Intesa Sanpaolo ha un impatto reale sull’ambiente. In particolare, ha acquistato oltre il 95% della propria energia elettrica da fonte rinnovabile prodotta in Italia e rispetto al 2015 ha ridotto del 4,7% i consumi elettrici di tutto il Gruppo. Senza contare la riduzione del 13,1% delle emissioni di CO2 equivalente, che derivano dai consu­mi elettrici e termici nel solo 2016.