“Io ti legherei al letto per una settimana almeno”, “cosa ti farei…”, “perché hai i vestiti addosso?”, “mi fai sesso”, “Squirto”. Questa è una rapida selezione di commenti sotto alle foto, ai video, alle gif di Damiano David dei Maneskin, secondi classificati all’ultima edizione di X Factor. Commenti lasciati da ragazze (di tutte le età) mentre lui di anni continua ad averne appena 18. Non c’è niente di male, anzi, chi scrive è una fervente sostenitrice del fascino di questo Damiano David ed è orgogliosa autrice di tweet più o meno dello stesso spessore intellettuale a lui rivolti.
Detto questo, viene da farsi un paio di domande (forse qualcuna di più) per giungere ad un’unica, inevitabile conclusione: se Damiano dei Maneskin fosse stato una donna, anzi, per la precisione una ragazzina, saremmo tutte indignate. No, saremmo proprio incazzate come delle bisce. Viviamo in tempi strambi, è noto, ma ciò che risulta ancora più noto è che, con l’aria che tira, non sia più opportuno fare apprezzamenti a una femmina senza un suo esplicito consenso scritto e approvato dalla Sacra Rota.
Spieghiamo meglio: qual è la differenza tra i commenti che vi abbiamo riportato in apertura e quelli che potete agevolmente trovare sotto le foto Instagram di (citiamo veramente un nome a caso per tutte) Diletta Leotta? Perché le stesse parole, le identiche battute spinte, quegli apprezzamenti da camionista alla sesta pinta di birra provocano polveroni mediatici da una parte e sghignazzate solidali dall’altra? Probabilmente perché Diletta Leotta (o chi per lei) è una bellissima ragazza con una vagina. Damiano David è un bellissimo ragazzo con un pene. Se a lei commenti “sborro”, si mobilitano le testate giornalistiche quando non la polizia postale. Se a lui commenti “squirto”, nessuno fa un plissè.
Se Damiano dei Maneskin fosse stato una donna, anzi, per la precisione una ragazzina, saremmo tutte indignate. No, saremmo proprio incazzate come delle bisce. Allo stesso tempo non dubitiamo del fatto che X Factor non avrebbe permesso a una diciottenne donna di esibirsi vorticosamente avviluppata ad un palo perché sarebbe stata un po’ troppo giovane e naïf per diventare un’ “oggetto sessuale” (leggasi “mignotta”) agli occhi della pubblica opinione
Il bellissimo ragazzo in questione, certo, non ha fatto nulla per passare inosservato, questi commenti se li è proprio attirati. E ciò è vero quanto è vero che non potremmo scrivere una frase del genere parlando di una donna. Lui ha fatto la lap dance desnudo sul palco, non è che si sia esibito col vestito della cresima ed eccoci qui, saremmo di nuovo sessisti a dire che poi, se arrivano determinati apprezzamenti, se li è cercati.
Allo stesso tempo non dubitiamo del fatto che X Factor non avrebbe permesso a una diciottenne di esibirsi vorticosamente avviluppata ad un palo perché sarebbe stata un po’ troppo giovane e naïf per diventare un’ “oggetto sessuale” (leggasi “mignotta”) agli occhi della pubblica opinione. Perché nessuno ha dato della mignotta a Damiano David? Anzi, è stato proprio lui a definirsi scherzosamente tale e tutti ci abbiamo riso sopra. Come è giusto che sia. Con quella leggerezza e quell’ironia che non ci sarebbe stata se lui, lo ribadiamo, fosse nato con una vagina.
Ma stavamo parlando degli occhi della pubblica opinione che, si sa, sono attentissimi: il giorno successivo alla finale di X Factor un po’ tutti abbiamo pensato che Claudia Gerini avesse cannato outfit a Sarà Sanremo, la serata di Rai Uno che ha annunciato gli 8 Giovani e i 20 Big in gara al prossimo Festivàl. La mise non le “cadeva bene”, è un fatto, le dava almeno cinque chili in più di quelli che ha. Ma se esce un articolo che le stronca l’outfit, è bodyshaming e dunque polemica, guerra, caccia all’untore e a quella stronza che si è permessa di mettere nero su bianco l’ovvio. Se nell’arco della stessa giornata, però, vengono pubblicate le foto di quando Lorenzo Licitra (vincitore di X Factor) pesava 40 kg in più, invece, ecco quello va bene, nessuno scandalo, anzi, è una curiosità, una roba da condividere sui social commentando “ammazza se era ciccione” per fare incetta di like (e click).
Personalmente, trovo molto più inelegante tirar fuori “scheletri” passati (oltretutto il ragazzo, oggi in splendida forma, ha più volte ammesso di aver sempre sofferto per via dei suoi problemi di peso) che sibillinare a una conduttrice: “tesoro sei bellissima ma lo stylist ti odia”. Poi c’è modo e modo di dire le cose. Certamente. Però siamo sempre lì: dare del ciccione a Lorenzo Licitra è socialmente accettabile, sottolineare i “rotolini” di Claudia Gerini no, è da stronzi pure un po’ cafoni.
Poi c’è modo e modo di dire le cose. Certamente. Però siamo sempre lì: dare del ciccione a Lorenzo Licitra è socialmente accettabile, sottolineare i “rotolini” di Claudia Gerini no, è da stronzi pure un po’ cafoni
C’è di più. Domenica sera Cecilia Rodriguez intervistata da Le Iene insieme al nuovo fidanzato Ignazio Moser ha affermato che il suo novello amore, per cui ha scaricato l’ex Francesco Monte a favor di telecamera durante l’ultima edizione del Gf Vip, è “superdotato”. Poi è andata avanti: “Ce l’ha molto più grosso del mio ex, è il sesso migliore della mia vita, di lui mi piace il suo pisello”. Un plauso all’audacia della fanciulla ma, di nuovo, come vi suonerebbero le stesse parole dette da un maschio riguardo all’ex fidanzata? Proviamo a traslare: “Di lei mi piace la sua passera, è davvero porca, la mia ex a confronto sparisce anche perché la sua vagina era una cattedrale”. Ecco, lui sarebbe uno stronzo senza appello, uno che non si doveva permettere, un bruto, corriamo tutte su change.org, urge una petizione per espellerlo in eterno dalla tv, non è possibile mandare un messaggio del genere, bla bla bla.
Tiriamo le fila che ormai di carne al fuoco ce n’è a sufficienza e il punto ci sembra piuttosto chiaro: fa strano che ci sia una distinzione tra quello che si può dire a/di una donna e ciò che si può dire a/di un uomo. Perché è qui che sta una parte di implicito sessismo, quella parola brutta brutta che tanto si combatte in questo periodo. Va bene dire a un maschio “sei grasso”/”ti scoperei” perché lui, avendo un pene, può gestire la cosa meglio di una femmina che, poverina, essendo parte dell’arcinoto “sesso debole” si trova disarmata davanti a tali critiche/apprezzamenti spinti?
Col cazzo che siamo disarmate. Tanto quanto non lo sono i maschietti per cui, infatti, non si mobilita alcuna testata giornalistica, non prende piede nessuna campagna social non importa cosa e come gli venga detto pubblicamente. Perché per noi vagina-munite, invece, sembra così indispensabile venir “protette”? Qual è la differenza? Uno può pensare di volersi portare a letto Diletta Leotta (o chi per lei) tanto seriamente quanto una donna che scrive a Damiano dei Maneskin “ti scoperei forte”. Solo che il primo è un molestatore, la seconda è un’innocua simpaticona senza peli sulla lingua. Sarebbe bello, anzi, giusto, riconoscere che nessuno dei due, nè quello col pisello nè quella con la passera, siano una minaccia su cui valga la pena interrogarsi e discettare fino ad allertare l’ONU o chi per esso.
Siamo donne, non fragili creaturine in via di estinzione da proteggere come i panda. Che quelli, mignotte non si sa, ma di sicuro grassi sono grassi. E se qualcuno glielo fa notare, non interviene Greenpeace. Perché non ce n’è bisogno.