Gli italiani dopo la crisi del 2008 e dopo la crisi bancaria degli ultimi due anni e mezzo sono diventati molto più prudenti, a costo di perdere opportunità a causa dell’eccesso di prodotti liquidi e a reddito fisso detenuti. Tuttavia non si può dire che abbiano scelto di non informarsi. Sebbene l’educazione finanziaria rimanga un grande problema dei nostri connazionali, l’indagine Global Investment Survey di Legg Mason, che ogni anno intervista 15.300 investitori in 17 Paesi, dà un quadro più positivo di quanto si possa pensare. Qualche esempio. Il 92% degli investitori italiani usa il web e le nuove tecnologie finanziarie per fare ricerche ed effettuare investimenti finanziari. Più di uno su tre si dice pronto a pianificare il risparmio e l’investimento dal cellulare. Un terzo consulta assiduamente blog finanziari, dieci punti percentuali in più della media europea.
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I Millennial stanno giocando un ruolo di primo piano nel processo di innovazione finanziaria nel nostro Paese