Di chi è la responsabilità del gravissimo incidente ferroviario avvenuto nella mattina di giovedì 25 gennaio? E c’entra qualcosa il fatto che il 23 luglio scorso sia avvenuto un altro deragliamento, nei pressi della stazione di Pioltello? Le indagini sono in corso, sul posto sono stati inviati gli ispettori dell’Agenzia nazionale della Sicurezza Ferroviaria. Al momento è stato possibile fare chiarezza su alcuni punti della dinamica dell’incidente, ma i punti aperti sono diversi. Vediamoli di seguito. Nell’incidente sono morte tre donne, i feriti gravi sono cinque, uno dei quali ha subito l’amputazione di una gamba.
C’è stato un errore umano?
«È da escludere al 100%», risponde Angelo Cotroneo, segretario regionale della Uiltrasporti. «In caso di deragliamento il treno si ferma in modo automatico. Perché si fermi ci vuole però del tempo». Il deragliamento, che ha interessato solo le tre carrozze centrali, è avvenuto 2,3 chilometri prima del luogo dell’impatto, contro un un palo della trazione elettrica.
È un incidente causato da un problema alla rete o al treno?
Non c’è ancora una risposta definitiva. Le immagini hanno mostrato il cedimento di un pezzo di rotaia di 23 centimetri (trovato successivamente a una ventina di metri di distanza), il che farebbe ipotizzare che la causa dello sviamento sia attribuibile alla rottura dell’infrastruttura. La società responsabile della rete nel tratto dell’incidente, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), a Linkiesta sottolinea come solo le indagini potranno dire se la rottura è stata causa o conseguenza del deragliamento. Un concetto che era stato ribadito da Vincenzo Macello, direttore produzione territoriale Rfi Lombardia: «È avvenuto il cedimento infrastrutturale di una rotaia, però è prematuro stabilire se questo possa essere stata la causa o l’effetto dell’interazione ruota-rotaia», ha affermato. L’ipotesi alternativa avanzata da Rfi è che la rotaia possa essere stata danneggiata da un altro fattore, ad esempio una ruota sbeccata del treno. La responsabilità della sicurezza dei treni è affidata a Trenord, quella della rete come detto a Rfi.
«Parlare di un cedimento strutturale come ha fatto Rfi è gravissimo. Il cedimento strutturale è l’ultima cosa che deve accadere in una linea ferroviaria efficiente – ha detto Dario Balotta, da pochi giorni ex membro della direzione regionale di Legambiente -. Le risorse per la manutenzione ci sono, lo Stato italiano spende moltissimo per la manutenzione, così come spendono moltissimo Regione e Stato per la gestione. Però sono tutti scontenti e questi treni sono inefficienti».
Quella in cui è avvenuto l’incidente è una rete moderna o antiquata?
La rete viene descritta da Stefano Malorgio, segretario generale regionale della Filt Cgil Lombardia, come «giovane» e «molto avanzata dal punto di vista delle dotazioni tecnologiche», anche perché «è stata sottoposta a un quadruplicamento». L’incidente è avvenuto su un tratto a più binari, dove passano anche i treni Le Frecce. Non ci sono quindi solo treni regionali e nella tratta passano circa 500 treni al giorno. «Dal punto di vista tecnologico c’è tutto», aggiunge Cotroneo della Uiltrasporti. Nel tratto da Cremona a Treviglio, invece, la linea Cremona-Milano Garibaldi attraversa un tratto a binario unico, dotato però del sistema Scrmt, che regola automaticamente la distanza di sicurezza.
I punti aperti: c‘entra qualcosa con il disastro di oggi il deragliamento del 23 luglio? È stata effettuata la manutenzione necessaria? Il cedimento infrastrutturale della rotaia è causa o effetto del deragliamento?
Quando è stata effettuata per l’ultima volta la manutenzione ordinaria sulla tratta dove è avvenuto l’incidente? È avvenuta secondo le tempistiche regolari?
È il principale punto da chiarire, da parte della Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo di indagine per “disastro ferroviario colposo”. Rfi sul punto si limita a dichiarare a Linkiesta: «La manutenzione avviene in maniera ciclica e costante su tutta la rete italiana». La manutenzione ordinaria avviene attraverso il passaggio di treni diagnostici e con il controllo del personale a piedi lungo i binari, aggiungono dall’ufficio comunicazione. «La tratta – aggiunge Rfi – è una delle più trafficate del Paese ed è quindi sottoposta alle più rigorose procedure di controllo manutentivo per frequenza, intensità, capillarità. Lo dimostrano i numerosi interventi eseguiti, in corso e programmati in questo periodo. E lo confermano gli investimenti di Rfi in manutenzione che negli ultimi tre anni (2014-2017) sono aumentati del 70%, passando da 1 miliardo a 1,7 miliardi», conclude la risposta della società del gruppo Fsi. «Se la causa dell’incidente si rivelasse un cendimento strutturale dell’infrastruttura, il principale indiziato sarebbe la mancanza di controlli», commenta Agostino Alloni, consigliere regionale della Regione Lombardia, Pd, e pendolare sulla linea interessata dall‘incidente.Aggiornamento: L’ultimo controllo è stato effettuato lo scorso 11 gennaio. Alcune fonti qualificate riprese dalla stampa hanno detto che la sostituzione del pezzo danneggiato era in programma. Sarebbe dovuta avvenire entro pochi giorni.
C’entra qualcosa il deragliamento avvenuto il 23 luglio 2017 sulla stessa linea?
È un altro punto estremamente delicato. Lo scorso luglio un treno era deragliato dopo aver lasciato la stazione di Pioltello, in direzione Bergamo. Era uscito dai binari a causa di uno scambio difettoso. Nessuno dei 250 passeggeri era rimasto ferito. C’è un nesso tra l’incidente del 23 luglio e quello di oggi? Rfi sottolinea come l’incidente di luglio sia avvenuto nei pressi di uno scambio e quello di oggi no. Alcuni media, come il Corriere della Sera, hanno sottolineato come la rotaia che ha ceduto stesse per essere sostituita. «In quel tratto erano in corso lavori di manutenzione – scrive il Corriere -. Lo prova una fotografia scattata esattamente nel punto in cui è avvenuto il cedimento, un paio di chilometri prima di quello in cui il treno si è poi scomposto».A seguito del deragliamento del 23 luglio 2017 era necessaria una manutenzione straordinaria? È stata effettuata?
Sono domande a cui potrà rispondere solo la magistratura. Rfi dichiara: «Ribadiamo che la manutenzione avviene in maniera ciclica e costante, a prescindere da quello che accade sulla rete».C’è un nesso tra l’incidente del 23 luglio e quello di oggi? Rfi sottolinea come l’incidente di luglio sia avvenuto nei pressi di uno scambio e quello di oggi no