«La prima regola: non perdere denaro. La seconda: non dimenticare mai la prima». In fondo, basterebbe limitarsi a questa basilare massima di Warren Buffett per capire come ci si deve rapportare al mondo della finanza. Un mondo che – questo è il senso dell’aforisma – non vive di regole proprie, ma che funziona un po’ come tutto il resto. Un mondo in cui serve fortuna, sì, ma anche e soprattutto conoscenza, buonsenso, umiltà.
Lo diciamo ai Gordon Gekko de’noantri, soprattutto, agli investitori dilettanti che vogliono shortare come i migliori lupi di Wall Street, provando l’ultimo rivoluzionario prodotto finanziario e che cadono nel panico alla prima ondata di volatilità: non è cosa, ragazzi. E forse, quella meritoria avversione al rischio che vi spinge a installare il sistema d’allarme dietro alle imposte di casa o che vi fa chiudere l’auto quando la parcheggiate a bordo strada dovrebbe farvi compagnia anche quando investite i vostri risparmi. Con questo non vogliamo suggerirvi di infilare rotoloni di contanti tra le molle del materasso o di tenere i soldi parcheggiati nel conto corrente. In quel caso, l’unico rischio che non correrete è quello di guadagnare qualcosa, anzi. Piuttosto di investire i vostri soldi tenendo presenti alcuni semplici suggerimenti di buon senso.
Primo suggerimento: evitate di investire in ciò che non conoscete. Lo sanno bene i correntisti italiani che credevano che le obbligazioni subordinate fossero esenti da rischi, così come i possessori dei Tango Bond, a suo tempo. Ma lo sanno – e se non lo sanno, rischiano di scoprirlo presto – gli investitori dilettanti che si sono riempiti il portafoglio di prodotti derivati dalle sigle incomprensibili che promettono guadagni stellari
Primo suggerimento: evitate di investire in ciò che non conoscete. Lo sanno bene i correntisti italiani che credevano che le obbligazioni subordinate fossero esenti da rischi, così come i possessori dei Tango Bond, a suo tempo. Ma lo sanno – e se non lo sanno, rischiano di scoprirlo presto – gli investitori dilettanti che si sono riempiti il portafoglio di prodotti derivati dalle sigle incomprensibili che promettono guadagni stellari, a costi contenuti. «Se il prodotto non costa nulla, vuol dire che il prodotto sei tu», si dice a proposito della tecnologia. Ecco: fare i beta tester con i propri risparmi di una vita forse non è un’ottima idea.
Secondo suggerimento: la Storia è maestra di vita, anche in Borsa. E la Storia – come ricorda Bloomberg in un suo recente articolo – insegna che la volatilità si prende più di quel che dà, spesso attraverso quel panico che porta gli investitori a disfarsi di tutto appena le cose si mettono male. Tradotto: dimenticate l’indice VIX, quello che misura la volatilità dei titoli e fate gli investitori di lungo periodo. Nel lungo periodo, conviene sempre.
Terzo suggerimento: piuttosto che niente, è meglio piuttosto. O meglio: se volete grandi ritorni dovete prendervi grossi rischi. E i grossi rischi, fidatevi, lasciateli prendere a chi sa affrontarli e a chi li ha già affrontati. Come dice ancora Warren Buffett, che come aforista vale Woody Allen, «La borsa, come Nostro Signore, aiuta chi si aiuta. Ma a differenza del Signore, non perdona coloro che non sanno quello che fanno». Chiaro, no?
Quarto e ultimo suggerimento, che poi è un corollario del terzo: se il mare è in tempesta, è meglio che il timone ce l’abbia in mano un marinaio esperto. Esistono, infatti, fondi e prodotti altamente diversificati, gestiti da professionisti e pensati per cogliere le migliori opportunità sui mercati, per provare a guadagnare anche in condizioni di volatilità, grazie a team di gestori che dedicato a studiare i mercati e a cogliere le migliori opportunità, in funzione degli obiettivi dell’investitore.