La città aperta per eccellenza si chiude. Amsterdam fa come Venezia e Barcellona, decide di chiudere la porta ai turisti (18 milioni all’anno sono troppi, a quanto pare) e prende a mazzate AirBnb. La rivoluzione dell’intermediazione, tanto sbandierata quanto precaria, è finita. Dal 2019 i soggiorni prenotati sul sito non potranno superare i 30 giorni e saranno esclusi tutti i quartieri più abitati.
“I residenti si sentono sommersi da turisti”, spieta Yvette Hoffman del partito eco-progressista Groenlinks. Colpa di AirBnb e degli alberghi illegali. Insomma, Amsterdam agli “amsterdammers”. Sembra Trump ma sono i progressisti più progressisti di tutti.
Nel caso la misura fosse troppo debole, la municipalità ha già deciso di: aumentare in modo folle la tassa sul turismo (da cui dovranno arrivare almeno 105 milioni di euro), impedire ai taxi di circolare lungo i canali, proibire calessi trainati da cavalli (ma chi li usa, poi) e i segway. Non solo: addio ai pullman e ai battelli in centro, e bando assoluto alle navi da crociera (non potranno nemmeno attraccare).
Insomma, i turisti sono i barbari del nuovo millennio: piacciono solo perché portano soldi, ma la loro massiccia affluenza rischia di rovinare il volto di una città. E queste misure dimostrano che, in realtà, ne ha già rovinato l’anima.