Che bella l’epoca in cui i treni non si fermavano mai e sganciavano i vagoni

Un’idea del 1858 pensata per risparmiare tempo ed energia (ma i costi lievitavano da altre parti). I passeggeri venivano radunati su un vagone e questo, al momento giusto, veniva staccato dal resto del treno

Come proseguire la corsa di un treno senza doversi fermare ogni volta nelle stazioni e perdere tempo? Semplice: staccando, di volta in volta, uno dei vagoni e lasciare che con l’attrito rallenti al momento giusto davanti alla stazione.

Era uno dei sistemi utilizzati dalle ferrovie di una volta: i passeggeri che dovevano scendere venivano radunati su un vagone e poi, al momento giusto, si proseguiva al distacco dal resto del treno. Da terra il personale lo avrebbe guidato, grazie a un gioco di scambi, su un binario morto, permettendo al vagone di rallentare. I passeggeri sarebbero scesi al punto indicato.

Nel caso in cui lo scambio fosse troppo lontano da una stazione, avrebbero soltanto dovuto aspettare l’arrivo di un treno locale che si sarebbe incaricato di trasportare il vagone vagante nella stazione di destinazione.

Ingegnoso? Certo. Ma molto dispendioso: i treni risparmiavano tempo ed energia nel loro passaggio, ma i costi del mantenimento di tutto il personale di terra, più quelli per avviare i trenini locali non erano da poco. Per questo, dopo quasi cento anni (la prima corsa in Inghilterra fu nel 1858) si decise di far cessare questo servizio. Nel 1960 venne fatto l’ultimo sganciamento, rimasto immortalato in questo filmato:

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