L’offline e l’online non viaggiano su binari paralleli ma si condizionano a vicenda, il Web non è una categoria a parte ma uno spazio ulteriore per comunicare, aggiornarsi e stare in contatto con gli altri. Nelle scorse settimane abbiamo provato a raccogliere un po’ di dati per capirne di più da un punto di vista sia quantitativo che qualitativo. L’altra settimana abbiamo evidenziato il successo delle dirette Facebook, ma anche i cambiamenti anagrafici della sua base
Ebbene, qualche giorno fa Fidji Simo, responsabile della sezione video del social network, ha annunciato il lancio di Watch. L’anno scorso la nuova funzione è stata sperimentata in Usa, nel corso dei mesi ben cinquanta milioni di americani hanno guardato almeno un minuto di video in diretta tramite Watch. La curiosità di scoprire cosa vedono gli amici o di assistere ai video più condivisi ha giocato un ruolo determinante. Dato il successo oltreoceano, Facebook ha deciso di offrire questa possibilità anche al resto del mondo. Ciascun utente avrà una Watch Feed personalizzata in cui poter trovare gli ultimi video di notizie, sport o intrattenimento. In particolare sarà possibile trovare i video delle pagine seguite. Si potrà addirittura salvare un contenuto se non si ha il tempo di guardarlo nell’immediato.
Fidji Simo nella nota spiega anche che l’obiettivo a breve termine è coinvolgere sempre di più gli utenti. In altre parole, le persone non saranno solo spettatori passivi ma potranno scovare video interessanti, essere interpellati se è prevista la partecipazione del pubblico e si potrà condividere quello che sta accadendo con i propri contatti. La funzione Watch non viene presentata come un’opportunità soltanto per gli utenti, ma anche e soprattutto per chi pubblica e crea contenuti del genere e a questa categoria Facebook dedica programmi specifici di approfondimento.
Che si tratti di sport, intrattenimento, serie tv, talent o politica, non vi è una separazione tra chi usa i social network e chi non lo fa, i secondi non possono guardare i primi con superficialità
Non solo i video ma in generale i social espandono il nostro tempo e ci fanno raggiungere dagli eventi mentre accadono in qualunque luogo. Sono sufficienti una connessione e un dispositivo per sapere cosa succede in giro e soprattutto, cosa sta catturando l’attenzione delle persone con cui siamo in contatto. Lo scorso weekend ad esempio l’evento, più chiacchierato è stato il matrimonio tra Chiara Ferragni e Fedez nell’incantevole Noto. Anche chi non voleva informarsi su ospiti e outfit, è stato aggiornato più o meno direttamente attraverso la propria timeline social. I numeri in rete sono impressionanti e sono stati esaminati da Franz Russo e Talkwalker. La maggior parte dei contenuti condivisi sulle nozze ha riguardato Twitter (92,1%) con gli hashtag #ferragnez, Chiara Ferragni, Fedez e quello ufficiale #TheFerragnez che ha raccolto il 33,4% del materiale pubblicato. In totale i contenuti condivisi sono stati 336mila da parte di 69 600 utenti unici. 11mila post e foto hanno inondato Instagram. L’atteggiamento nei confronti dell’evento è stato prevalentemente positivo, con una percentuale pari al 77,8%. Dall’analisi pubblicata da Franz Russo emerge un dato molto significativo, l’engagement effettivo, cioè il numero di utenti concretamente coinvolti ha toccato quota 9,3 milioni di persone, in prevalenza donne (69,3%), con le fasce di età 18-34 anni e 18-24 anni maggiormente rappresentate. Il matrimonio tra l’influencer e il cantante ha fatto discutere non solo in Europa ma anche in Usa e Sud America.
Il post Instagram pubblicato da Chiara Ferragni con l’abito per la festa serale ha superato il milione e duecentomila like. Fama e marketing si alimentano a vicenda, evidenziando la dimestichezza dei due protagonisti con i social network, teatro fin dall’inizio della loro storia d’amore. I numeri riportati evidenziano però anche le potenzialità della rete nel raggiungere un pubblico enorme coinvolgendolo direttamente nella produzione e condivisione di contenuti. L’esempio riportato è solo l’ultimo in ordine di tempo di una serie di eventi che attraverso i social sono stati visti, discussi, condivisi. Che si tratti di sport, intrattenimento, serie tv, talent o politica, non vi è una separazione tra chi usa i social network e chi non lo fa, i secondi non possono guardare i primi con superficialità, dal momento che comprendere le dinamiche della rete sta diventando una ulteriore chiave di lettura della società.