Non serve Mariah Carey e nemmeno – vivaddio – Claudio Baglioni per organizzare serate romantiche, struggersi nei sentimenti e vivere momenti sdolcinati. Anche la musica classica regala brani, anche più belli in realtà, perfetti come colonna sonora ai momenti più intensi e intimi della vita di una persona.
Come si scrive qui, sono musiche ideali per l’ascolto, la dedica e il raccoglimento amoroso. Si sconsiglia, come nel caso di questo brano di Giacomo Puccini, tratto dall’opera Gianni Schicchi, del 1918. È la famosissima “O mio babbino caro”, in cui il personaggio di Lauretta si rivolge, con accorate preghiere, al padre Gianni Schicchi perché non ostacoli con le sue ire il suo amore nei confronti del giovane Donati, famiglia nemica degli Schicchi.
Chi invece preferisse sonorità più strumentali, può buttarsi sul Secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov. Il suo incipit drammatico, potente e turbinoso somiglia alle maree sentimentali di un cuore innamorato. Molto russo, nello stile e nello spirito. E perciò passionale e tumultuoso.
Esiste musica più discreta, intensa, dolce e britannica di questa? Il Salut d’Amor del compositore inglese Edward Elgar dura poco ma contiene tutto il sentimento (britannicamente) represso del mondo.
E Nino Rota? Il tema dell’amore del Romeo e Giulietta (dall’omonima opera)mescola sonorità psichedeliche, recuperi folkloristici, uno sguardo alla poesia trobadorica dell’amor clus, intuizioni tremanti e archi accomodanti.
Ma quando si parla di musica d’amore, il più alato, leggero e traboccante è questo brano della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Da suonare non troppo veloce, ma nemmeno troppo lento.