Il festival degli amiciSanremo, Baglioni è troppo famoso per rispettare le regole?

AdnKronos riporta che in Rai si sta facendo di tutto per sminuire l'enorme conflitto di interessi di Claudio Baglioni e del manager Ferdinando Salzano al Festival. La scusa sarebbe che per un cantante così noto si possono fare strappi alle regole. Veramente?

Da YouTube

“Signor vigile, mi tolga la multa, dai! È vero, ho parcheggiato la macchina nel posto destinato ai portatori di handicap, ma era per pochi minuti. E poi avevo un’emergenza. E comunque, su, sono una persona per bene, io.”

Quante volte abbiamo assistito a una scena del genere. Magari non era un vigile, ma un controllore dell’autobus. O quel che è.

Anzi, più probabilmente non abbiamo assistito a questa scena. Ne siamo stati protagonisti, e non nel ruolo di vigile o controllore, ma di colui che prende le regole e le piega alla propria contingenza. Quello che fa dei distinguo. Che in fondo che male c’è.

La stessa identica situazione, stando a quanto riporta Antonella Nesi su AdnKronos, sta facendo la Rai rispetto alla nostra inchiesta sul conflitto di interessi di Claudio Baglioni e del suo manager Ferdinando Salzano, inchiesta ripresa e amplificata da Pinuccio di Striscia la Notizia in due servizi che, metaforicamente parlando, hanno lasciato un silenzio assordante sulla scena, come dopo un’esplosione.

A parte la sciocchezza di indicare le etichette indipendenti dei concorrenti in gara, non tenendo conto degli ospiti, dei superospiti, degli autori, degli editori, la vera sostanza resta quella: usare la chiara e specchiata fama di Baglioni per giustificare l’essersene fregati della clausola di trasparenza del contratto è una tale abnormità da non poter finire in un comunicato ufficiale, ma giusto nelle voci di corridoio raccolte da una giornalista

La Nesi riporta voci prive di nomi e cognomi provenienti da “ambienti Rai”, voci atte a sminuire il tutto. Del resto ieri il Senatore Gianluigi Paragone ha presentato una interrogazione parlamentare a riguardo, forse far finta di niente come è stato fatto finora diventava complicato. Ma le voci riportate dalla Nesi sono esattamente il corrispettivo di quanto si dice a un vigile che ci sta facendo una contravvenzione perché abbiamo lasciato, ma solo per pochi minuti, solo perché c’era un’emergenza, signora mia, la macchina in un parcheggio per handicappati. Perché a parte la sciocchezza di indicare le etichette indipendenti dei concorrenti in gara, non tenendo conto degli ospiti, dei superospiti, degli autori, degli editori, la vera sostanza resta quella: usare la chiara e specchiata fama di Baglioni per giustificare l’essersene fregati della clausola di trasparenza del contratto è una tale abnormità da non poter finire in un comunicato ufficiale, ma giusto nelle voci di corridoio raccolte da una giornalista. L’essere artista di un grande calibro, la cui storia, cito tra virgolette “fosse garanzia sufficiente”, il fatto che, cito ancora tra virgolette, “la situazione del mercato del live dei cantanti italiani e le forti concetrazioni rendeva praticamente impossibile invitare cantanti che non fossero in larga parte legati a questa agenzia”, la Friends and Partners di Ferdinando Salzano, è la scusa che si dice al controllore che ci ha beccato senza biglietto: c’era troppa ressa, pensavo di averlo, ma adesso scendo e ne compro uno.

Non si voleva incorrere in queste evidenti violazioni della clausola di trasparenza? Bastava non chiamare a fare il direttore artistico un artista che ha per manager il titolare della più importante agenzia di booking in Italia, a sua volta manager di altri artisti, alcuni anche in gara.

Per non dire della faccenda dell’altro conflitto di interessi dato dalla posizione interna alla Friends and Partners di Veronica Corno, figlia della dirigente Rai incaricata di contrattualizzare gli artisti per la Rai, Baglioni e i superospiti in testa.

Insomma, come cantava Bob Dylan, risposta non c’è, starà viaggiando nel vento.

Noi, fiduciosi, aspettiamo.

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