FormazioneIl problema dell’imprenditoria italiana? La contabilità. Ma c’è una soluzione

In Italia, l’86% delle PMI ha un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro, dei quali oltre il 20% è impiegato in debiti finanziari. Nel momento in cui si lancia una nuova impresa, si tende a trascurare i numeri, che invece sono centrali. La soluzione? Un software chiamato Xribabooks

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In questo periodo di profondo cambiamento del mondo del lavoro, emerge da più parti l’idea che il futuro di molti giovani passi attraverso la libera professione e l’imprenditoria, come auspicato anche dallo stesso governo che spera di sollecitare la nascita di futuri lavoratori autonomi tra i destinatari del reddito di cittadinanza. Prospettive che richiedono certamente spirito di iniziativa e creatività, ma anche un complesso di conoscenze di base che nelle scuole dell’obbligo non vengono più considerate parte imprescindibile della formazione. E gli esiti di questa scelta cominciano a diventare evidenti.

Nei giorni scorsi, per farci un’idea della situazione, abbiamo fatto un giro a una delle serate di presentazione di “Soluzione Tasse”, l’ultimo libro di Gianluca Massini Rosati, che a soli 38 anni è già un imprenditore seriale e punto di riferimento per migliaia di piccoli e medi imprenditori, professionisti e artigiani che grazie ai suoi consigli sono riusciti a orientarsi nel difficile mondo della fiscalità.

“Chi di voi sa cos’è un conto economico?”, chiede dal palco dell’Hotel Melià di Milano. In sala sono oltre 500, giovani e meno giovani, in prevalenza uomini ma non manca una discreta rappresentanza femminile. Dal negozio di articoli per la casa all’artigiano del legno, dalla società di servizi informatici al parrucchiere. La professionalità è trasversale, l’età dei partecipanti anche, la formazione diversificata. Eppure sono solo una decina le mani che si levano pronte a rispondere.

“I numeri nella gestione di un’azienda – ci racconta Massini Rosati a margine dell’incontro – sono fondamentali. Il problema è che la maggior parte dei piccoli imprenditori sottovalutano questo aspetto e ci fanno i conti solo al momento del bilancio di fine anno oppure al momento di pagare l’iva, quando si accorgono che le cifre sono diverse da quelle previste e spesso non hanno le risorse per fare fronte alle spese”. Insegnare ai futuri imprenditori e liberi professionisti la gestione delle risorse, aggiunge l’imprenditore, è un passaggio fondamentale per consentire lo sviluppo di una solida piccola imprenditoria. “La formazione, in questo campo, praticamente non esiste, me ne rendo conto dall’alta partecipazione che riscontro in queste serate: la gente viene qui per imparare”, aggiunge Massini Rosati.

“I numeri nella gestione di un’azienda sono fondamentali. Il problema è che la maggior parte dei piccoli imprenditori sottovalutano questo aspetto e ci fanno i conti solo al momento del bilancio di fine anno oppure al momento di pagare l’iva, quando si accorgono che le cifre sono diverse da quelle previste e spesso non hanno le risorse per fare fronte alle spese”


Gianluca Massini Rosati

Contabilità e gestione e controllo dei numeri, dunque, sono le principali difficoltà per coloro che vogliono incamminarsi sulla strada dell’imprenditoria, oppure lo hanno già fatto ma sono privi di una strategia di gestione efficace. La complessità degli adempimenti burocratici e fiscali rende quasi indispensabile la presenza di almeno una figura dedicata in azienda, un contabile esperto che svolga anche la funzione di CFO, ma, come ha recentemente osservato Massimo Tononi, presidente di Cassa Depositi e Prestiti, in un incontro a porte chiuse, “l’imprenditore delle piccole e medie imprese non si può permettere un CFO, non ha tempo e l’unica cosa che fa è concentrarsi sulla prima riga del conto economico: i ricavi, perché quelli poi devono pagare tutto il resto”.

In Italia, l’86% delle PMI ha un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro, dei quali oltre il 20% è impiegato in debiti finanziari. Si tratta cioè in gran parte di microimprese che difficilmente possono investire in una risorsa dedicata, il cui compenso annuo parte da circa 70mila euro e che, in base all’esperienza e al profilo, può raggiungere anche i 300mila. “Io per primo in passato mi sono trovato in questa situazione – ammette lo stesso Massini Rosati, tra un autografo e l’altro – per questo mi sono convinto che fosse necessario trovare una soluzione a basso costo che potesse aiutare migliaia di piccoli imprenditori a crescere solidi e con la tranquillità di conti in ordine e sempre sotto controllo”.

Così è nato Xribabooks, un software che con circa 1.500 euro l’anno svolge gran parte delle funzioni di un CFO di una piccola e media azienda, grazie all’impiego di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. “Il segreto è il monitoraggio in tempo reale di entrate e uscite e la pianificazione costante delle successive esigenze di liquidità per pagare Iva, tasse e fornitori. Anche solo avere quotidianamente molto ben presente questi elementi può fare la differenza”, spiega l’imprenditore, che per lo sviluppo di Xriba la scorsa primavera ha raccolto con ICO quasi 13 milioni di dollari in due mesi. Segno che forse il problema è diffuso e la soluzione è necessaria e urgente.