L’economia globale ha un grande nemico: la guerra commeciale. Tra tweet, dazi e interessi geopolitici tra Stati Uniti e Cina, si sta tornando a un clima da Guerra Fredda. Ma non è stato sempre così. Dopo la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei paesi del mondo ha iniziato a sposare le idee del libero mercato e del libero scambio. Liberare i flussi commerciali dai dazi e dalle politiche protezionistiche avrebbe generato un mondo più ricco, produttivo, globalizzato ed efficiente. I governi nazionali delle economie più avanzate hanno aderito al nuovo corso mettendo in atto politiche di stampo neoliberista che si rifanno alla metafora della mano invisibile di Adam Smith.
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