Sono passati 40 anni, una o due ere geologiche, ma la musica di Lucio Dalla – dello storico album “Lucio Dalla”, appunto – è ancora contemporanea. Le stesse suggestioni di una volta si ritrovano nella Legacy Edition, pubblicata da Sony, che riprende e rinfresca i brani di un tempo (Anna e Marco, su tutti, ma anche L’anno che verrà) e aggiunge tre versioni inedite: una di Angeli, il cui video è accompagnato dai disegni di Alessandro Baronciani, il maccheronicissimo Stella di Mare e, infine, una versione di studio con Francesco De Gregori di Ma come fanno i marinai, dopo averla portata in tour nelle piazze italiane.
Sono canzoni nate in anni di feste in piazza, di ballerini improvvisati che “sembrano cavalli”, di luci leggere e notti bianche «come l’abito di una sposa». Epoche dove, alle contestazioni anche armate, si contrapponevano malinconie diradate, che nel corso del disco si vanno a stemperare in una atmosfera di sogno, fatta di ironia, speranza, invenzioni giocose e fantasia. I «sacchi di sabbia vicino alla finestra», insomma, con cui ci si prepara all’«anno che verrà». Questa era, all’epoca, la novità. E lo è ancora adesso.