Accadde il 3 ottobre 1839 e per l’Italia era la prima volta. Una locomotiva percorreva la ferrovia Napoli-Portici, a doppio binario e lunga sette chilometri e 250 metri. Il primo treno di sempre.
L’inaugurazione fu solenne e, visto che la stazione di Napoli al Carmine non era ancora pronta, si decise di partire proprio da Portici. Il viaggio, che partì a mezzogiorno al termine di una lunga serie d discorsi (l’ultimo fu quello del re, che parlò in francese e, addirittura, auspicò che la linea venisse protratta fino al mare Adriatico) , ebbe come protagonisti 48 personalità importanti, insieme a 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Un giretto di nove minuti e mezzo, trascorsi tra i saluti e festeggiamenti della folla.
Secondo le stime, nei 40 giorni successivi salirono ben 85.759 passeggeri.
Il progetto approvato era più ampio: nel 1842 la ferrovia raggiuse Castellammare di Stabia, nel 1844 arrivò a Pompei e Nocera, poi Sparanise e Salerno. E poi si interruppe. Nonostante i piani fossero ambiziosi (arrivare fino ad Avellino, poi collegarsi a Foggia, Bari Taranto e le Marche) Problemi di finanziamento, certo. Ma anche questioni politiche: l’Unità di Italia bloccò tutto e lasciò spazio agli altri progetti ferroviari, del Nord, che erano partiti quasi in contemporanea con la Napoli-Portici.
Si tratta della linea Milano-Monza, progetto più ambizioso e tratta più lunga, ma anche questioni burocratiche più articolate che ne rallentarono l’inaugurazione e fecero sì che il primato assoluto andasse al Regno delle Due Sicilie. Il primo viaggio, al Nord, partì l’anno successivo e percorse i primi 15 chilometri in 17 minuti.