Nuovo soundAltre dieci canzoni italiane che spaccano

La preghiera meditativa di Giovanni Lindo Ferretti, il leggero e divertente “Affogare” dei fiorentini Legno. Ma il brano della settimana è “Senza di Me”, di Gemitaiz (con Venerus), dal groove memorabile

Frame di “Senza di Me”, di Gemitaiz
“Senza di Me”, di Gemitaiz

“Ora”, di Giovanni Lindo Ferretti
Inevitabilmente, apriamo pregando. In questo frangente ci affidiamo al sacerdote Giovanni Lindo Ferretti, che ha scelto Youtube per presentare “Ora”, riflessione/implorazione d’epoca che unisce la musica di “La lune du Prajou”, dei vecchi Csi (da “Ko de mondo”, 1994), con un testo originale sulle suggestioni drammatiche del presente. I vocalizzi, sono della non dimenticata Ginevra Di Marco.

“La Strada è Nostra”, di Gianni Bismarck feat. Geolier
Ecco che arrivano i ragazzini. Gianni Bismarck esce dal giro della Dark Polo Gang, conta sulla produzione di Sick Luke, grandmaster capitolino e ha arruolato Geolier, giovanissimo rapper partenopeo già venuto a galla in proprio. “La strada è nostra” è una dolente e incisiva rap ballad d’impianto tradizionale, estratta da un album giustamente ambizioso, “Nati diversi”.

“Regina Coeli”, di Carl Brave
Dopo il botto del 2017 con l’effimero duo insieme Franco 126, Carl Brave ha imboccato una carriera di successo come cantore della più smaccata indolenza romana, tutta “baretto”, “grattachecche” e “peroncino”. C’è molto manierismo e qualche piacionismo di troppo, ma la formula funziona e i singoli di Carl vanno giù come caramelle, uno dopo l’altro.

“Affogare”, di Legno
Tipico prodotto di filone del itPop nazionale, Legno è un duo fiorentino che perpetra con ostinazione la scelta dell’anonimato, presentandosi a suonare con delle scatole sulle teste, chissà perché – prima o poi finirà. Sebbene non ci mettano la faccia, il sound è divertente e il pezzo ha i crismi del perfetto tormentone di peso leggerissimo.

“La Tua Futura Ex-Moglie”, di Willie Peyote
Willie si stacca dal groppo di genere per l’originalità dei testi e la capacità di declinarli su formule musicali focalizzate. Uno Jannacci postmoderno, con spiccata propensione a stigmatizzare i tic della sua gente. Sorprendente la velocità con cui Peyote, con classici istantanei come questo, sia entrato nelle abitudini dei consumatori che hanno 20 anni nel 2020.

“In Tv”, di Marïna
La storia di Marïna è singolare. La bionda ragazza romana si è inventata su Instagram, non tanto come influencer, quanto come quieto modello di stile indie, coltivato con gusto, attenzione e una certa classe “locale”. Il lungo fidanzamento col producer Sick Luke ha fatto il resto, donandole una dimensione musicale minimale ma particolarissima.

“Senza di Me”, di Gemitaiz feat. Venerus
Il vero pezzo della settimana. Gemitaiz è Fausto Leali terzo millennio e si sceglie come partner uno dei segreti meglio conservati della musica italiana, Venerus, post-soul man reduce da un’educazione artistica londinese. Pezzo ed esecuzione sono di livello, il groove è memorabile: «Ciao amore / non piangere, ti mando un bacio / scusa ma raggiungerti non ce la faccio / lo sai com’è fatta Roma col traffico».

“Al buio un po’ mi perdo”, di Venerus feat. MACE
Ecco la spalla di Gemitaiz qui in veste di protagonista, in un pezzo che ha praticamente lo stesso impatto. Dall’esperienza inglese Venerus porta con sé MACE, alias Federico Mazza, altro vocalist espatriato, oscillante tra metal e soul. Il sodalizio è insolito, il risultato piuttosto straordinario, chiamando in causa Radiohead e David Lynch.

“Se Tornerai”, di Rocco Hunt feat. Neffa
E visto che andare da soli ormai sembra proibito e le collaborazioni sono la regola, alla lista si iscrive anche Rocco Hunt, ex-ragazzo prodigio del rap napoletano dalla spiccata vocazione melodica. Per questo bel pezzo malinconico, la scelta cade su una delle voci primigenie della nuova musica italiana, Neffa, che non delude e dona ulteriore charme alla canzone.

“Mia”, di Giovanni Truppi feat. Calcutta
Per finire torniamo a Giovanni Truppi, veterano approdato tardivamente a maturazione ma con una convincente vena compositiva e una voce che ha molta memoria dentro. Anche lui nell’occasione con un compagno di viaggio, l’eccellente Calcutta, che ci mette del suo per un’appassionata cantata amorosa dai toni tradizionali, che in tempi come questi, in fondo, non guastano per niente.

Qui tutta la playlist (tranne Giovanni Lindo Ferretti)

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