Tutto il mondo del giornalismo sta esprimendo in queste ore la sua solidarietà a Jacopo Iacoboni, mentre il governo non ha ancora preso una posizione ufficiale. Giovedì il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggior generale Igor Konashenkov ha accusato il giornalista de La Stampa di «russofobia» concludendo la nota con una motto latino che da molti è stato considerata una minaccia: «Qui fodit foveam, incidet in eam». Tradotto: «chi scava la fossa, in essa precipita». Iacoboni aveva scritto un articolo mettendo in dubbio l’effettiva utilità degli aiuti inviati dalla Russia all’Italia per soccorrere la popolazione di Bergamo colpita dal coronavirus.
In una nota congiunta il ministero della Difesa e il ministero degli Affari Esteri ringraziano la Russia per gli aiuti ricevuti finora, ma «nell’essere grati per tale manifestazione concreta di supporto, non si può, allo stesso tempo, non biasimare il tono inopportuno di certe espressioni utilizzate dal portavoce del Ministero della Difesa russo nei confronti di alcuni articoli della stampa italiana. La libertà di espressione e il diritto di critica sono valori fondamentali del nostro Paese, così come il diritto di replica, mantenendosi entrambi dentro canoni di correttezza formali e sostanziali. In questo momento di emergenza globale il compito di controllo e di analisi della libera stampa rimane più che mai essenziale».
Dopo l’editoriale di stamattina del direttore de Linkiesta, Christian Rocca, finora hanno espresso solidarietà a Iacoboni molti giornalisti. L’ex direttore di La Stampa e Repubblica, Mario Calabresi, Federico Fubini e Marco Castelnuovo del Corriere della Sera, Gianni Riotta de La Stampa, il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, Simone Spetia di Radio 24 e il giornale Repubblica. Ma anche il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Beppe Giulietti. Rula Jebreal. Federica Angeli, Andrea Vianello e
Le minacce del portavoce del ministro della Difesa russo a @jacopo_iacoboni sono un attacco al ruolo della libera stampa. Il diritto di cronaca non può essere intimiditito da chicchessia. Il Cdr e tutta la redazione di @repubblica sono vicini a Iacoboni e al suo lavoro
— la Repubblica (@repubblica) April 3, 2020
Tra i politici che hanno espresso solidarietà ci sono gli ex presidenti del Consiglio Enrico Letta e Matteo Renzi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il segretario di PiùEuropa Benedetto Della Vedova, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, l’europarlamentare del Partito democratico Alessandra Moretti,e il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio. e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Ma anche il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli.
Chi minaccia un giornalista come @jacopo_iacoboni minaccia tutta la libera informazione. E dunque mette in discussione non solo la qualità della vita di una persona ma anche la qualità della vita democratica. Solidarietà a #Iacoboni
— Matteo Renzi (@matteorenzi) April 2, 2020