Corona EconomyL’ufficio a metà, il rilancio italiano e la ripartenza in ordine sparso

Nell’edizione di oggi della newsletter dedicata al lavoro, si parla di scrivanie intelligenti, del decreto da 55 miliardi ancora non pubblicato e delle riaperture di bar, ristoranti, negozi e parrucchieri. Il tutto ancora senza la app Immuni. Ecco come riceverla ogni lunedì

(Photo: Unsplash)

CARO VECCHIO UFFICIO
Il 18 maggio è arrivato. Ma il rientro al lavoro, dopo la fine della quarantena, sarà tutt’altro che normale. Molti continueranno a lavorare da casa per mesi, altri alterneranno lavoro da remoto e in azienda. E quando torneremo in ufficio, la nostra scrivania forse non sarà più al suo posto. Magari avrà anche una barriera e qualche sensore. E sarà “a rotazione”: prima di sederci, ci toccherà prenotarla su una app. La vecchia era degli uffici, con migliaia di persone stipate nello stesso posto, probabilmente è finita, ha scritto il Financial Times. Ma avremo ancora bisogno di un posto dove incontrarci, magari solo una o due volte a settimana. L’ufficio non scomparirà: sarà sempre più “diffuso”, più digitale e soprattutto “contactless”.

Favorevoli e contrari In vista delle riaperture, le aziende si sono divise tra i sostenitori dello smart working e quelli che puntano a un rientro graduale. Twitter ha comunicato ai dipendenti che, se lo vorranno, potranno lavorare da casa “per sempre”. Facebook e Google hanno annunciato che la maggior parte dei lavoratori potrà continuare a stare a casa fino alla fine dell’anno. Ma al contrario delle altre imprese del settore, Apple da fine maggio ha già programmato il rientro della maggior parte dei dipendenti negli uffici.

Smart per necessità In Italia, il decreto rilancio ha messo nero su bianco il “diritto allo smart working” con figli under 14, più che altro per necessità visto che le scuole sono chiuse. Le aziende immaginano turnazioni differenziate per evitare l’affollamento. Enel, ad esempio, ha diviso l’organico in tre fasce: la terza, quella più numerosa, lavorerà a distanza fino a fine 2020. Mentre i colossi della finanza hanno un problema con i grattacieli: spostare migliaia di persone in verticale sarà una grande sfida con le misure di distanziamento. Intesa ha già fatto sapere che nella torre di Torino non si potrà occupare più del 50% delle postazioni.


RILANCIO ITALIANO
Abbiamo un decreto? Dopo liti, notti insonni e problemi di copertura, il 13 maggio il governo ha approvato il “decreto rilancio” da 55 miliardi di euro (qui il dossier de Linkiesta). Ma i braccianti stranieri hanno già proclamato uno sciopero per il 21 maggio, il settore del turismo è sul piede di guerra e Flixbus lo ha rinominato “decreto rovina”. Secondo i sindacati, abbiamo quattro mesi per salvare l’Italia dal baratro. Dopo la manovra difensiva, ora tutti chiedono investimenti e sviluppo. Intanto, però, il decreto ancora non è stato ancora pubblicato il Gazzetta Ufficiale, e per la “messa a terra” serviranno un centinaio di norme attuative. Ma c’è già chi nella maggioranza prepara gli emendamenti.

Finché non vedo… Al pacchetto lavoro, nel provvedimento sono destinati 25,6 miliardi. Tra le novità: il divieto di licenziamento per cinque mesi, il Reddito d’emergenza, il bonus per i lavoratori domestici e l’indennità per gli autonomi da 600 euro che può salire a 1.000 euro per maggio. Per la cassa in deroga non ci sarà il passaggio dalle regioni, e per tutti i cassintegrati l’Inps anticiperà il 40% per velocizzare i tempi. Ma per la cig ordinaria la novità partirà solo tra un mese.

Grasse risate “I nostri artisti che ci fanno tanto divertire”, ha detto Conte presentando il bonus da 600 esteso ai lavoratori dello spettacolo. Che hanno risposto creando “La musica che gira”, coordinamento di lavoratori e imprenditori per chiedere tutele sociali e una riforma del settore.

L’inghippo I licenziamenti sono vietati fino al 17 agosto, mentre le 18 settimane di cassa integrazione coprono se va bene fino a metà giugno. Cosa che non piace a Confindustria. Il 20 maggio Carlo Bonomi sarà nominato ufficialmente, e c’è da aspettarsi un discorso molto duro all’indirizzo di Palazzo Chigi.

Ma quali hacker? Il Garante della privacy ha dato 15 giorni all’Inps per comunicare le violazioni dei dati personali avvenute durante il data breach del 1 aprile, nel giorno del via delle domande per i bonus da 600 euro. L’istituto rischia fino a 20 milioni di multa.

Avanti il prossimo Il governo ha già annunciato un nuovo “decreto semplificazioni”, con la modifica del codice degli appalti, la nomina di 12 commissari e lo sblocco dei cantieri. L’Anac, comunque, ha già detto che non è d’accordo a una estensione generalizzata del modello Genova.

Premio fedeltà Viene lanciato oggi il nuovo Btp Italia che servirà “alla copertura delle spese relative all’emergenza Covid-19” e dei provvedimenti per la ripresa economica. Il tasso minimo garantito è dell’1,4%.

Il prestito del contendere Si sono scatenate le polemiche dopo che Fca ha chiesto un finanziamento di 6,3 miliardi di euro con la formula della garanzia pubblica di Sace. Le critiche sono dovute al fatto che la società ha la sede legale nei Paesi Bassi e la sede fiscale nel Regno Unito. Per capirci qualcosa in più, meglio leggersi l’intervista a Giuseppe Berta su Agi.


SI RIAPRE
Rischio calcolato? 
Oggi riaprono bar, ristoranti, negozi e parrucchieri, nel rispetto delle regole imposte dal dpcm firmato ieri. Alla fine hanno vinto le regioni sostenitrici della distanza di un metro contro le indicazioni dell’Inail. Ma è una partenza in ordine sparso. Ricucito lo strappo con le regioni, la Campania di Vincenzo De Luca non ha firmato l’intesa e anche in Piemonte la riapertura di bar e ristoranti viene posticipata. In Lombardia norme più caute. Secondo Confcommercio, comunque, tre su dieci non riapriranno.

Misteri di Immuni La grande assente della ripartenza è Immuni, la app anti-contagio che dovrebbe tracciare i contatti. La ministra Pisano oggi dice che arriverà entro maggio, chiarendo di aver scelto l’applicazione insieme al ministro Speranza. Intanto Bending Spoons ha pubblicato la grafica. Il Copasir, però, nella sua relazione ha scritto che la app presenta aspetti critici che andrebbero corretti, in particolare per evitare violazioni della privacy. L’allarme arriva anche dall’Economist: le app di contact-tracing potrebbero rivelarsi inefficaci e dannose.

Infortuni virali Nella settimana si è consumato il botta e risposta tra imprese e Inail, dopo che l’istituto ha fatto sapere che anche l’infezione da coronavirus rientra tra gli infortuni sul lavoro. Poi è arrivato un comunicato a calmare le acque: “Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa”. Ma il caso resta aperto. La norma che esclude la responsabilità del datore di lavoro ora potrebbe arrivare da un emendamento al decreto liquidità.

Messa in piega Ma siamo sicuri che, una volta riaperte le attività commerciali, i consumatori riprenderanno le abitudini pre-pandemia? Tutt’altro. Da un’indagine de Lavoce.info, viene fuori molta, molta prudenza. Parrucchiere sì, palestra no.


LAVORO IN QUARANTENA
Jobless Society Nonostante le riaperture graduali, negli Stati Uniti questa settimana la richiesta di sussidi di disoccupazione ha toccato quota 36 milioni. L’Economist parla di “jobless market”. E il governatore della Fed ha detto alla Cbs che per la ripresa ci vorrà la fine del 2021. Ma i governi ora devono preparare una strategia d’uscita dalle politiche emergenziali, scrivono, non solo difendendo il lavoro ma aiutando a crearne nuovo e permettendo al mercato del lavoro di riadattarsi alla nuova vita post-pandemia.

A terra Air Canada ha annunciato il licenziamento di 20.000 dei suoi 38.000 dipendenti a partire dal 7 giugno. Emirates sta valutando di tagliare 30.000 posti di lavoro.

Crisi evergreen ArcelorMittal ha chiesto nuova cassa integrazione per 1.000 addetti dell’ex Ilva. E ci sono ancora 150 crisi aziendali da risolvere al Mise con 250mila posti di lavoro a rischio. I lavoratori dell’Ilva di Genova hanno già proclamato lo sciopero: è la prima protesta operaia al tempo del coronavirus.

Bad News Quartz, sito della società giapponese Uzabase, licenzierà 80 dipendenti, dopo che le inserzioni pubblicitarie sono crollate a picco in seguito alla crisi da coronavirus. In Italia, ha chiuso i battenti Lettera43; l’editore della Gazzetta del Mezzogiorno ha chiesto la messa in liquidazione della testata e l’Ansa ha scioperato per 48 ore.

Buttiamoci sul cibo Tra la crisi della sharing economy e la crescita esponenziale del food delivery a causa della pandemia, Uber ha avviato le trattative per acquisire la rivale nella consegna di pasti e cibo Grubhub.

Segnala contenuto Facebook pagherà 52 milioni di dollari in totale ai moderatori dei contenuti, a risarcimento dei problemi mentali sviluppati sul lavoro. Potranno chiedere fino a 50 mila dollari ciascuno, nel caso venisse riconosciuta, come già accaduto, una sindrome da stress post traumatico, depressione, dipendenza o altri disturbi.

 

PARLIAMONE L’ultimo numero dell’Economist spiega che il coronavirus sta estremizzando le politiche di molti Paesi, spingendoli al protezionismo e complicando la risoluzione di problemi condivisi, come la ricerca di un vaccino e la ripresa economica. Da oggi su Linkiesta parte il dibattito su “cosa c’è dopo la globalizzazione”. Si comincia con Alberto Mingardi.


NOZZE D’ORO
 Il 20 maggio lo Statuto dei lavoratori del 1970 compie 50 anni.

Buona settimana,

Lidia Baratta

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