Crimi&Salvini I law and order all’italiana che se ne infischiano di lavoro illegale, caporalato e mafie dei campi

Cinque Stelle e Lega tornano a calcare una distorta idea di giustizia nel lasciare che gli irregolari nei campi rimangano nell’illegalità. Prove tecniche per tornare insieme?

migranti
Andreas SOLARO / AFP

Eccolo qua il partito Law and Order all’italiana, di nuovo in fila dietro alla coppia Matteo Salvini-Vito Crimi con la sua bizzarra idea di sicurezza nazionale: lasciare il raccolto agricolo in mano ai braccianti clandestini, al caporalato che li organizza, ai clan che gestiscono il caporalato, e farlo proprio mentre dal Viminale si lanciano allarmi sul possibile rafforzamento delle mafie nel caos normativo della Fase Due.

Per evitare che la frutta marcisca nei campi, dice la Confedazione italiana agricoltori, ci servono 200mila braccianti. Non si trovano, anche perché Gran Bretagna e Germania hanno rastrellato già un mese fa il mercato dei Paesi dell’Est, facendo accordi e attivando ponti aerei per pigliarsi chi serviva alla raccolta. Noi non ci abbiamo pensato. Stavamo discutendo, forse, dei runner o del miracoloso farmaco giapponese. Adesso che ci siamo svegliati dal letargo, quelli del Law and Order mettono il veto. Prima gli italiani. Ma quali?

Il Law and Order forse non ha chiaro che i broccoli e le pesche non possono adeguarsi ai tempi delle loro mirabolanti controproposte – cercare braccia nell’esercito del reddito di cittadinanza – perché, se non le raccogli domani, frutta e verdura marciscono.

Magari un piano “autoctono” sarebbe stato possibile un paio di mesi fa. La Francia lo ha fatto, lanciando un grande progetto per l’impiego nelle campagne di cassintegrati e disoccupati, ma ai partecipanti ha garantito il diritto a non perdere i sussidi a fronte di un contratto limitato a un paio di mesi di lavoro. E comunque anche lì non è andata benissimo. Le Figaro racconta in un’inchiesta le perplessità delle aziende: metà dei reclutati ha lasciato dopo una settimana, la maggior parte ha garantito un volume produttivo pari appena a un terzo di quello degli stranieri normalmente occupati.

Ma il punto di contraddizione dei nostri Law and Order non va cercato nei problemi di filiera – di quelli, evidentemente, sanno poco – bensì al centro delle rispettive narrazioni politiche. Lega e Movimento Cinque Stelle interpretano da anni il ruolo di severi guardiani della sicurezza e della legalità, alfieri dello Stato forte e delle regole.

Il logico approdo di questa narrazione sarebbe la bonifica integrale e assoluta dell’enorme sacca di illegalità che ruota intorno al mondo agricolo, vera minaccia al lavoro “made in Italy” sotto tanti profili, in primis quello del dumping sociale e salariale (è ovvio che uno schiavo straniero, sottopagato, residente in baraccopoli, disposto a lavorare dodici ore, bastonabile in caso di necessità, sia un concorrente imbattibile per qualsiasi italiano).

E tuttavia la cosa sfugge, il Law and Order si pronuncia al contrario: il No alle proposte di sanatoria del ministro Teresa Bellanova è un Sì all’andazzo corrente, dove non c’è ne’ legge, ne’ ordine, ne’ opportunità per nessuno, ma solo disperazione, clan e vergogna collettiva.

Sarà comunque interessante vedere se questa nuova e dissennata campagna d’ostruzione al buonsenso avrà successo, se l’ennesima gara tra Lega e M5S per ingraziarsi l’elettorato ostile gli immigrati incontrerà consenso oppure no. Ai tempi dello Ius Culturae funzionò, intimidì la sinistra, fu il volano di un robusto incremento nei sondaggi di grillini e sovranisti. Ma molto è cambiato nell’Italia post-Covid.

La sensibilità a temi ideologici è minore, si bada di più al concreto. E i due soggetti coinvolti nell’emergenza braccianti hanno problemi molto pratici. L’agricoltura, un mondo dove soprattutto la Lega ha pescato moltissimo, deve raccogliere i prodotti per cui ha faticato e investito prima che l’eccesso di maturazione obblighi a buttarli al macero. Le famiglie, che già vedono sui banchi fragole a 8 euro al chilo e zucchine a 2 euro e 50, temono una escalation incontrollata dei prezzi.

Forse il Law and Order all’italiana, in questa partita, non sarà fortunato come pensa. Forse, in un Paese che si affaccia sul baratro dei fallimenti di massa e del decremento a due cifre del Pil, il suo veto alla sanatoria risulterà meno popolare di quel che immaginava e sperava.

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