La grafica EurostatTre quarti degli operai europei sono uomini

Almeno 4,6 milioni di persone sono impiegate nel settore dei servizi di pubblica utilità nell'Unione europea. La Croazia ha registrato la più alta percentuale di questi lavoratori nel 2019

In Europa ci sono almeno 4.6 milioni di operai. Sono il 2,3% degli occupati e la maggior parte di loro non si è fermata durante la pandemia per mantenere i servizi pubblici essenziali. Parliamo di persone che lavorano nel settore della fornitura di elettricità, gas, e aria condizionata (31%), o nell’attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (22%), nelle telecomunicazioni (19%), nella vendita al dettaglio di carburanti per autoveicoli in esercizi specializzati (10%). Ma anche raccolta, trattamento e fornitura di acqua (9%), produzione prodotti petroliferi raffinati (4%), fognature (3%), attività di bonifica e altri servizi di gestione dei rifiuti (1%).

Questo settore dei servizi pubblici è dominato dagli uomini. Nel 2019, solo un quarto (27%) dei lavoratori del settore erano donne. La maggior parte dei lavoratori impiegati in questo settore nell’Unione nel 2019 aveva un’età compresa tra 35 e 49 anni (40%), mentre uno su tre (33%) aveva un’età pari o superiore a 50 anni. Solo un quarto (27%) dei lavoratori del settore aveva un’età compresa tra 15 e 34 anni.

La Croazia e lo Stato con più persone che lavorano nei servizi di pubblica utilità: il 4,8%. Questo settore ha impiegato molte persone anche in Bulgaria (3,8% dell’occupazione totale) e in Romania (3,7%), nonché in Grecia (3,4%) e Polonia (3,2%). Al contrario, solo l’1,4% delle persone occupate nei Paesi Bassi nel 2019 ha lavorato nel settore dei servizi di pubblica utilità, con quote basse registrate anche in Danimarca e Austria (entrambe l’1,7%) e in Germania, Finlandia e Svezia (1,8%).

Leggi il rapporto completo sul sito di Eurostat

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