Nel corso di un evento pubblico Giorgio Gori ha messo in discussione il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti: «Vedo molti limiti nella conduzione del partito, serve una nuova leadership», ha detto il sindaco di Bergamo
«Credo ai grandi partiti e credo che i cambiamenti di cui questo Paese ha bisogno non li producano le piccole formazioni politiche con carattere personalistico. Servono i grandi partiti popolari» ha spiegato Gori.
«Il Partito democratico ancora lo è, ma vedo molti limiti nella sua conduzione – ha aggiunto – e per questo mi piacerebbe che fosse più concreto, più coinvolto a promuovere le riforme che servirebbero al Paese. E questa cosa deve anche trovare una nuova leadership. Lo dico avendo molta simpatia e lealtà nei confronti dell’attuale segretario».
Parole che hanno portato subito a una dura e ironica risposta da parte del ministro della cultura, Dario Franceschini: «Ho letto questa interessante proposta di Gori che dice che al Partito democratico serve un leader che sia un amministratore. Magari un presidente di Regione? Magari di una grande Regione? Magari che non venga nominato ma vinca le primarie con il 70%?», continua Franceschini. «Informo volentieri Gori che il segretario con queste caratteristiche l’abbiamo già e che il mandato di Zingaretti scadrà tra tre anni. Quindi porti pazienza e non apra inutili tensioni in un momento come questo di unità nel partito».