Primi passi nella normalità. In Italia ripartono cinema, teatri e centri estivi. Ma anche eventi e congressi, centri termali e sale scommesse. Con alcune avvertenze: gli spettacoli all’aperto avranno un limite massimo di 1000 persone, quelli al chiuso 200. Per gli sport di contatto, invese, si dovrà aspettare ancora (25 giugno).
Per discoteche e sale da ballo anche di più: la data decisa dal governo è il 21 luglio, anche se sul tema molte Regioni hanno scelto di anticipare.
In Campania sono già aperte, ma non si può ballare (da domani sarà così anche nel Lazio). In Sicilia e in Puglia invece riaprono oggi 15 giugno, a pieno regime. In altre regioni, come Emilia Romagna, Veneto, Calabria, e Friuli Venezia Giulia.
Invece possono tornare a scuola dal 17 giugno gli studenti che dovranno sostenere la maturità.
Nel frattempo l’app Immuni è attiva – era ora – in tutta Italia, mentre il numero dei contagiati sale a 338 (per la maggior parte, al 72%, in Lombardia). Scende il numero dei morti – da 55 a 44.
Con prudenza, si ritorna anche in Europa, in quadro piuttosto frastagliato. La maggior parte delle frontiere tra i principali Paesi vengono riaperte, anche in nome delle vacanze – l’Italia lo aveva fatto già dal 3 giugno.
La Croazia aveva aperto anche prima, il 29 maggio, a una selezione di Paesi (tra cui non figurava l’Italia, per cui per i turisti sarà necessario presentarsi alla frontiera con la prenotazione dell’albergo).
La Grecia (che apre anche a Paesi extra-Ue come Australia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Israele, Libano, ma impone quarantene a lombardi, piemontesi, catalani, madrileni e castigliani). Per la Spagna si dovrà ancora aspettare.
«Lo Stato ha tenuto». Con il suo quarto discorso alla nazione dall’inizio della pandemia, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha dichiarato tutta la Francia “zona verde”. Riaprono tutte le scuole – quelle con frequenza obbligatoria – e mentre si aspetta l’arrivo dei turisti, i grandi assenti secondo questo articolo del Financial Times, ci si prepara al secondo turno delle elezioni amministrative, il 28 giugno.
Il tutto mentre la temuta seconda ondata, forse, mostra i primi segni. In Cina, il focolaio di Pechino si sta aggravando. Metà dei distretti della capitale hanno riportato nuovi casi di contagio – 79 persone sono state ricoverate, con 36 nuove infezioni.
Dopo 50 giorni senza nuovi casi, sono tornate – dopo neanche una settimana – alcune restrizioni: i ristoranti e gli altri negozi devono chiedere le informazioni personali dei clienti.