Allarme infiltrazioniSecondo l’Europol le mafie puntano ai soldi del Next Generation Eu

La direttrice esecutiva, Catherine De Bolle: «I fondi per la ricostruzione sono già presi di mira dalle organizzazioni criminali e lo saranno ancora più. Sui finanziamenti per il recupero dovremo essere attenti e monitorare per evitare il rischio di infiltrazione»

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«I fondi per la ricostruzione sono già presi di mira dalle organizzazioni criminali e lo saranno ancora più. Sui finanziamenti per il recupero dovremo essere attenti e monitorare per evitare il rischio di infiltrazione delle mafie». A lanciare l’allarme è stata la direttrice esecutiva dell’Europol, Catherine De Bolle, riguardo le infiltrazioni criminali in vista dell’erogazione delle risorse Ue per sostenere la ripresa dell’economia.

Per il direttore della Criminapol, Vittorio Rizzi, il rischio principale è invece legato allo scoprire «troppo tardi» le infiltrazioni, quando «il danno all’economia reale diventa irreparabile». «Se le infiltrazioni ci sono state ancora non ne abbiamo piena consapevolezza ma pensare che ci siano Paesi e sistemi economici immuni dal rischio infiltrazioni sarebbe un errore gravissimo, una grave miopia» continua Rizzi.

«L’incremento delle infiltrazioni – ha aggiunto De Bolle – è il motivo per il quale Europol ha chiesto di monitorare con attenzione i finanziamenti» connessi al Recovery Fund poiché i «fondi costituiti dagli Stati membri sono già presi di mira dalle organizzazioni criminali e prevediamo lo saranno ancora di più».

«I prodotti altamente richiesti – come disinfettanti, mascherine, termometri, ventilatori meccanici e fantomatiche cure per il coronavirus – continuano a essere oggetto di truffe di vasta portata anche online. Un modus operandi più sofisticato vede i criminali sequestrare l’identità di imprese e offrire alle vittime la vendita di prodotti legati alla pandemia, per poi sparire nel nulla. Ci sono state autorità sanitarie di stati membri e aziende private tra le vittime», ha aggiunto De Bolle.

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