Dal coprifuoco francese alle 21 alle restrizioni in Italia: le nuove misure prese in Europa per arginare la pandemia peseranno sulla ripresa economica – dice la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde in un’intervista a Le Monde. C’è il rischio di una doppia recessione nell’area euro. Il piano europeo di ripresa e resilienza è fondamentale. Ma avverte Lagarde: se non viene erogato rapidamente e non adeguatamente utilizzato, i Paesi membri «perderebbero un’opportunità storica».
La seconda ondata, spiega la presidente dell’Eurotower, «aumenta l’incertezza e pesa sulla ripresa». Dopo il rimbalzo di questa estate, ora la ripresa rischia di essere nuovamente frenata. «Il nostro scenario», spiega, «prevede per il 2020 un calo del Pil dell’8% in media nella zona euro, comprese le ipotesi di restrizioni parziali e localizzate. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, le previsioni saranno riviste al ribasso».
Le cicatrici più gravi lasciate dalla pandemia «sono le perdite di posti di lavoro», dice. «È un rischio per il tessuto sociale, il reddito familiare, la domanda di beni e la crescita». Da qui l’appello ai governi: «Riteniamo essenziale che le reti di sicurezza fiscale messe in atto dai governi durante questa crisi non vengano ritirate troppo presto».
Quanto al ruolo della Bce nel contrastare la crisi: «Non abbiamo esaurito tutte le possibilità nella nostra cassetta degli attrezzi. Se occorre fare di più, faremo di più». L’azione di Francoforte «tra marzo e giugno ha generato, secondo le nostre stime, l’equivalente di 1,3 punti percentuali di crescita e 0,8 punti percentuali di inflazione. Abbiamo anche salvato 1 milione di posti di lavoro nella zona euro».
Ma a prendere sempre più piede in un’Europa fiaccata dalla seconda ondata, e a rischio di una doppia recessione, è anche l’ipotesi di rendere permanente il Recovery Fund. Sono giorni cruciali per le trattative al Parlamento europeo. L’intesa sul budget pluriennale, a cui è collegato il piano Next Generation Eu, è attesa per fine mese. O almeno si spera.