LimitazioniCotarella non ci sta: il divieto di vendita di alcolici dalle 18 fa discutere

Il celebre enologo e presidente dell’associazione di categoria scrive una lettera aperta al Presidente della Regione Fontana per contestare l’ordinanza che vieta l’acquisto di bottiglie

ANGELA WEISS / AFP

Il presidente di Assoenologi e celebre enologo Riccardo Cotarella, a cui abbiamo dedicato un lungo profilo il mese scorso, ha scritto oggi una lettera aperta al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in cui definisce la sua recente ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le ore 18:00 come “incomprensibile”:

«Una norma che, non solo si fa fatica ad accogliere, ma è anche di difficile comprensione all’interno di un quadro strategico teso al contrasto della diffusione del virus. Dietro ogni ordinanza ci sono vite appese che meritano scelte ponderate. Perché in una fase come questa, da ogni decisione presa, il rischio di non poter tornare indietro è elevatissimo. Le chiusure anticipate al pomeriggio o alla mezzanotte per ristoranti, bar e pub – seppur forse necessarie per scongiurare un nuovo lockdown totale – stanno già avendo delle ripercussioni negative sul mondo del vino che, a fatica, già tentava di rialzarsi dopo quanto accaduto la scorsa primavera». 

E ancora: «Assoenologi, così come già dimostrato, ancora una volta è a disposizione dell’Ente che Lei rappresenta e del Governo nazionale, per continuare a dare un contributo importante alla lotta al Coronavirus, ma non può esimersi dal chiederLe, in qualità di Governatore della Regione Lombardia, di rivedere la posizione assunta in merito all’ordinanza sopracitata. Ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e lavoratori del comparto enologico e vitivinicolo lombardo e italiano».

Un appello, quello di Assoenologi, che segue quelli di Unione Italiana Vini (la principale associazione di settore con più di 150.000 viticoltori in rappresentanza del 50% del fatturato del vino italiano) e del Consorzio Vino Chianti il cui presidente, Giovanni Busi, ha dichiarato che «vietare dalle 18 la vendita del vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali, è una follia, un attacco al buon senso, un provvedimento incomprensibile».

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