Ancora una volta, l’Italia potrebbe cambiare colore. Mentre il governo, sulla base dei nuovi dati monitorati dalla cabina di regia, si prepara a una nuova stretta per alcune regioni, all’interno delle stesse province alcune zone potrebbero subire lockdown più leggeri. È quello che ieri hanno chiesto a gran voce alcuni presidenti di Regione, che oggi incontreranno l’esecutivo. E, secondo quanto riporta Repubblica, sia il ministro della Salute Roberto Speranza sia quello delle Autonomie Francesco Boccia sarebbero d’accordo con questo schema, tra l’altro previsto dall’ultimo dpcm.
L’Abruzzo, su decisione del governatore Marco Marsilio, ha fatto da solo e da domani entra in zona rossa. Ed è quello che ora potrebbe accadere anche alla Puglia di Michele Emiliano e alla Liguria di Giovanni Toti. Il Veneto, invece, potrebbe passare in zona arancione.
C‘è però anche chi chiede che le misure vengano attenuate al più presto. Le prime regioni a essere sottoposte a una nuova valutazione, dal 20 novembre, saranno Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e Alto Adige, che il 27 novembre potrebbero uscire dalla zona rossa.
Da quattro giorni, scrive il Corriere, Lombardia e Piemonte sono «tecnicamente» in zona arancione. Se la discesa della velocità di contagio proseguirà senza intoppi, le misure restrittive potranno essere allentate. «Le prime regioni entrate in zona rossa dovrebbero essere anche le prime a uscirne», ha confermato Speranza. Ma secondo il decreto in vigore per le zone rosse o arancioni sono necessari 14 giorni di «permanenza nello scenario di rischio inferiore» prima dell’allentamento delle misure. Ecco perché l’uscita vera e propria dalla zona rossa non può avvenire prima del 27 novembre. Toscana e Campania invece dovrebbero aspettare l’11 dicembre.
Ma potrebbero esserci anche delle decisioni intermedie, e cioè che solo alcune province vengano liberate dal lockdown totale e altre no. In Lombardia, ad esempio, è il caso di Bergamo e Brescia, dove la situazione sembra migliore di quella di Milano e Monza. «Il dpcm lo consente – conferma Speranza – . È una valutazione che dovremo fare».
La conferenza delle Regioni è convocata per oggi su richiesta del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga per un confronto sui criteri applicati dal Comitato tecnico scientifico in merito ai dati regionali. Mentre i tecnici chiedono un sistema di verifica più efficace per le decisioni sui lockdown regionali: con il tracciamento saltato, l’indice Rt non funziona e potrebbe essere sottostimato.