La settimana che si sta concludendo ci ha portati virtualmente negli Stati Uniti, dove mentre i cittadini sperano che il prossimo governo Biden sappia mettere una pezza all’epidemia dilagante, i ristoratori senza turisti e con pochi avventori cercano di raccogliere le forze e stringere i denti per non dover chiudere definitivamente le serrande.
Intanto mangiano e creano cibi improbabili, che noi guardiamo con sufficienza. Pessime lezioni americane, insomma. Più o meno come pessimo è stato il comportamento con i nativi americani, che rivendicano una nuova e più accurata presenza delle loro comunità sui libri di storia. Poi c’è anche la storia dei tacchini giganti e della festa del Ringraziamento, simbolo di quanto la diversificazione della società americana non abbia mai smesso di affermarsi attraverso il cibo, con mais, tacchini e spezie cajun a rappresentare diverse tradizioni ma anche differenti culture. Magari inizierà a farlo anche grazie alla politica.
E in Europa che si dice? Per Slow Food, l’agroecologia è la chiave per realizzare la transizione necessaria verso sistemi alimentari sostenibili. Un aspetto fondamentale che dovrebbe essere al centro della Politica agricola comunitaria post 2022. Bisogna prestare più ascolto ai piccoli agricoltori e tutelare l’ambiente, per salvare la biodiversità invisibile.
Tornando verso casa nostra non abbiamo potuto fare a meno di concentrarci sulle stelle: l’uscita della guida Michelin è ‘il’ momento dell’anno per tutti i cuochi con ambizione. E forse anche per gli altri.
Ci siamo occupati di uno dei grassi più buoni, amato e odiato, calunniato e poi riscattato: il burro è un alimento da conoscere e da comprendere, per saperlo scegliere, valorizzare e gustare al meglio, da solo o all’interno di mille ricette. Abbiamo deciso per un approccio senza sensi di colpa. Diteci che siete d’accordo con noi.
Lo stesso accordo che c’è tra design e cibo, avete notato? Una linea che disegna, un contenuto che appaga. Incontro intrigante di mondi diversi ma affini, che parla una lingua emozionale oltre ogni limitazione e cliché e mette insieme architetti e panettoni, aziende di moda e dolcezza. Un vero binomio di buon gusto.
Abbiamo poi capito che alcune delle nostre certezze sono basate su falsi storici: come nel caso del tè, delle cinque e degli inglesi. Non ci si può fidare più nemmeno della Regina, forse nemmeno di Lady Diana, a guardare le serie tv.
A dire il vero non ci si può fidare nemmeno dei calendari dell’Avvento: aprendo alcune caselline ci siamo resi conto che contengono non solo cioccolatini ma tisane, dolcetti e anche birre, grappe e … ciccioli. L’importante è avere pazienza, si può aprire sempre una casellina alla volta. Nel caso dei ciccioli e degli alcolici potrebbe essere un vantaggio.
E a proposito di alcolici, se pensavate di sapere che i vini sono solo bianchi e rossi, anche qui dobbiamo deludervi: gli orange sono sempre più di tendenza, entrati in una fase nuova dopo la moda che li ha visti tra i protagonisti dell’ultimo decennio. Non ve ne siete accorti? Avete tempo di rimediare scoprendo i vini bianchi macerati sulle bucce.
Forse, a pensarci bene, una cosa certa è rimasta: la bellezza perfetta di Brad Pitt, che anche mentre mangia riesce ad essere adorabile e affascinante. Di sicuro dal punto di vista gastronomico non ci delude: mangia ovunque, spesso e volentieri. Vi abbiamo spiegato cosa, come e dove. Poi non dite che non vi offriamo spunti per questi fine settimana di pandemia.
Per l’appunto, veniamo alle cose che vi possiamo consigliare per sabato e domenica, che si è fatto tardi: mangiare una burrata, ma che sia buona davvero. Cucinare alla griglia, ma sapendo bene che cosa state per fare.
O riguardare tutte le interviste di Coprifuoco ordinando un delivery
di quelli che abbiamo raccontato e selezionato per voi. C’è sempre l’alternativa di leggere dei libri: quelli di cucina et similia usciti nelle ultime settimane sono davvero tanti, e pieni di spunti.
Avete voglia sfrenata di shopping? Ecco gli imperdibili di questa settimana: dalla pasta stampata in 3D alle patatine anni Ottanta, dalla sontuosità del bollito misto al magico mondo delle galline, raccontate per la prima volta in un libro verità.
Abbiamo finito. Noi torniamo a costruire il nostro Natale per voi: i piccoli elfi redattori stanno lavorando alacremente e il puzzle delle celebrazioni si sta pian piano componendo. Dalla prossima settimana visitare Gastronomika sarà come entrare nella casa di Babbo Natale. Naturalmente con la porta e la finestra aperte sul mondo, non ci dimentichiamo di tutto il resto che sta succedendo fuori da lì.
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