Uno degli effetti dei lockdown causati dall’emergenza Covid-19 è sicuramente la riscoperta della vita in casa e la conseguente rivalutazione del valore degli spazi e dei comfort nell’home living. Durante il lockdown le attività domestiche hanno trainato anche parte degli acquisti non food, sintomo che gli italiani hanno sfruttato il tempo per riparazioni o abbellimenti che in altri momenti vengono rimandati o fatti gestire a terzi.
«La sensibilità per la cura e l’ammodernamento della casa e degli ambienti domestici si è acuita negli ultimi mesi ma è una tendenza che era già in atto da alcuni anni, come emerge chiaramente dall’Osservatorio Non Food 2020» afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Un fenomeno conseguente alla crescita dei redditi, alla ripresa del mercato immobiliare, che sostiene la domanda di primo acquisto di mobili ed elettrodomestici, e alla conferma delle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica».
Il comparto dei mobili e dell’arredamento mostra da anni segnali di ripresa: tra il 2015 e il 2019 le vendite sono aumentate di +8,4%. Solo nel 2019 il tasso di crescita è stato di +1,8% per un valore complessivo di 14,9 miliardi di euro.
A sostenere la domanda di mobili sono state la ripresa del mercato immobiliare e le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e di riqualificazione energetica. Tra le principali voci di spesa gli arredi per il bagno e i mobili per la cucina, anche grazie agli effetti positivi derivanti dall’evoluzione dei grandi elettrodomestici da incasso di nuovo in crescita.
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