Fantasia al potereLe Big Tech sembrano usare tutte la stessa grafica

Facebook e altre piattaforme digitali hanno scelto uno stile diventato ormai standard: teste piccole, braccia lunghe, colori vivaci. Una strategia chiara che indica la volontà di creare un’idea di armonia e comfort, ma ultimamente questi disegni sembrano aver perso il loro effetto positivo

La grafica in stile Alegria di Facebook

Teste piccole, braccia lunghe e tanti colori vivaci: le illustrazioni di persone sui maggiori siti internet sembrano essere tutte uguali. Come se un unico disegnatore fosse stato assunto per delineare le grafiche di decine di siti, da quelli delle Big Tech fino ai portali aziendali più importanti. Una caratteristica che diventa evidente quando si aguzza la vista sulle pagine web che visitiamo ogni giorno. Solo qualche esempio: un importante comunicato è introdotto da Facebook con il disegno stilizzato di alcune donne con lunghe braccia e maglie colorate; quando si scarica Slack ecco un simpatico quadretto di tre colleghi dall’abbigliamento di varie tonalità; persino l’app italiana di Immuni si presenta con un’illustrazione simile raffigurante due personaggi tinteggiati.

Lineamenti, dimensioni e gesti sono talmente rassomiglianti che il pattern non può sfuggire. Ma come mai è proprio questo lo stile che oggi si vede ovunque su internet? Si deve tutto, ovviamente, a Facebook. Nel 2017 l’azienda di Mark Zuckerberg decide di aggiornare la grafica del proprio sito e per farlo si affida all’agenzia creativa Buck di San Francisco. Il progetto scelto è quello dell’illustratore Esteban Esquivo che nomina la sua creazione Alegria, ovvero “allegria” nella sua lingua madre.

La grafica di Slack

«Ho cercato di creare personaggi le cui emozioni fossero al centro dell’illustrazione. Forme organiche, colori vibranti, strutture esagerate», spiega l’artista nella sua pagina Behance. Nemmeno lui poteva immaginare il successo che questo stile avrebbe avuto, arrivando a diventare il linguaggio visivo usato spesso anche da Google e Apple. Piattaforme che hanno poi inevitabilmente influenzato tutti gli altri siti corporate del mondo.

Perché sia questo il format prediletto da Big Tech è ancora motivo di analisi. La diffusa passione per il minimalismo dell’ultimo decennio ha influito: «L’obiettivo finale di questo design piatto è garantire che gli elementi grafici funzionino bene in vari display digitali, dai minuscoli schermi di Apple Watch ai banner delle dimensioni di un edificio – ha scritto la reporter Anne Quito su Quartz – le illustrazioni digitali sono anche più facili da animare».

Descrivendo la Kawaiization (il rendere carino, dal giapponese kawaii) dei siti internet, il designer Tobias van Schneider ha scritto sul proprio blog: «Suscitano emozioni positive che incoraggiano l’interazione sociale. Il design di siti e app è diventato morbido, dolce, inoffensivo. Le industrie utilizzano pastelli, angoli arrotondati e ombre soffuse per rendere le attività banali più divertenti».

Ma non va dimenticato l’aspetto economico: lo stile Alegria è ormai così conosciuto che qualsiasi illustratore può copiarlo a poco prezzo. E i siti che vogliono allinearsi possono scaricare versioni equivalenti da banche dati di immagini vettoriali. Una standardizzazione che pare destinata a non fermarsi.

La grafica dell’app Immuni

Ma un crescente astio verso queste grafiche comincia a manifestarsi fra chi le vede ormai da tempo e quotidianamente: «Non odiate queste illustrazioni?», ha scritto un utente su Twitter raggruppando disegni tipo Alegria di diversi siti e ricevendo numerosi commenti.

I tanti stereotipi («C’è sempre una donna con l’hijab», ha fatto notare qualcuno) e le ripetizioni non piacciono; inoltre c’è un altro elemento degno di nota. Gli utenti iniziano a stufarsi di questo stile ostentatamente armonioso perché non ritengono i social network dei luoghi virtuali colmi di allegria.

Troll, negazionisti e fake news hanno rovinato il sogno utopico di una rete accogliente come avrebbero voluto i creatori dei social network. Ora, leggere il rapporto di Facebook sugli scandali politici che hanno colpito la piattaforma (da Cambridge Analytica alla proliferazione di contenuti ingannevoli) in una pagina dalle tonalità chiare e con l’immagine di due ragazze dai colori sgargianti che si danno la mano sembra una presa in giro.

I siti maggiormente visitati al mondo ospitano tante sfaccettature degli utenti, compresi comportamenti negativi e tossici. Riempirli di illustrazioni allegre non basta a farcelo dimenticare.