Il post Instagram che il NYT le ha dedicato il 12 gennaio è tra quelli che sulla sua bacheca ha il maggior numero di “mi piace” (circa 145 mila) rispetto ad altri contenuti del feed, oltre ad aver generato un inaspettato engagement nei commenti.
“Fantastica. Una delle torte migliori che ricordi di aver fatto”. Il virgolettato è di Samantha Seneviratne, pasticcera nata da genitori originari dello Sri Lanka ma cresciuta in Connecticut, autrice di libri sul cibo (4 in totale), food stylist, nonché collaboratrice della rubrica Cooking sul quotidiano più autorevole degli Stati Uniti dove la sua Earl Grey tea cake è diventata popolarissima.
La versione che la Seneviratne propone (qui) di questa torta è con cioccolato fondente e scorze d’arancia, ma i più distratti, ovvero quelli che si saranno soffermati all’immagine postata senza leggerne la didascalia, dovranno ammettere di aver scambiato la fetta per un tiramisù, come tra l’altro fa notare un utente.
Il nome di questo dolce esplicita già nella sua pronuncia la peculiarità degli ingredienti sostanziata nell’uso del tè nero. Letteralmente Conte Grigio, l’Earl Grey è un tè proveniente dalla Cina che si racconta venne regalato nell’800 all’aristocratico Charles Grey, allora Primo Ministro del Regno Unito, per aver salvato la vita a un funzionario cinese. In realtà, non c’è traccia del diplomatico inglese in Oriente. L’Earl Grey è un tè nero dal caratteristico sapore agrumato conferito dall’aggiunta di olio di bergamotto, l’oro verde della Calabria, che stando ad alcune teorie potrebbe provenire proprio dalla lontana Cina (non ce ne vogliano i calabresi); o forse le gocce dell’agrume potrebbero esser state un’astuta aggiunta nelle tazze di tè durante gli high teas della famiglia Grey per rendere questi sorsi ancora più preziosi e neutralizzare possibili difetti dovuti al lungo periodo di conservazione delle foglie nelle stive delle navi. Sembra che tale varietà di tè sia la preferita della Regina Elisabetta, servita insieme a scones e sandwiches al cetriolo, e tipica dell’afternoon tea come riporta un articolo di Vougue in cui questa abitudine definisce per contrapposizione se “una persona sia più da Earl Grey o da English Breakfast”.
La torta che Samantha cucina in forno per il lettori del NYT si divide in due fasi di preparazione, una per la glassa e l’altra per l’impasto: in entrambe si aggiungono cucchiaini di Earl Grey messo prima in infusione in acqua calda e poi filtrato, per conferire al composto una profumazione persistente e al tempo stesso delicata con sensazioni balsamiche. Navigando sul web i prototipi più condivisi sono a forma di plumcake, prodotto caratterizzato per la sua estrema sofficità, oppure l’Earl Grey tea cake assume le sembianze di una chiffon di grande effetto visivo e altrettanto leggera come una nuvola, mentre la variante che ha ispirato questo articolo ha sempre una forma tonda ma non eccessivamente verticalizzata, resa comunque opulenta dalla copertura finale simile a una colatura di sour cream. Il campo dolciario, però, non è l’unico che è stato invaso dal famoso tè nero che ritroviamo in altre preparazioni come il London Fog, una bevanda calda analcolica (esiste anche un omonimo cocktail) ideale per i giorni più freddi che omaggia la nebbia di Londra. Al suo interno Earl Grey e una combinazione di lavanda, vaniglia e latte, una schiumosa bibita presente anche nel menu di Starbucks che l’ha reinventata alla luce del più classico Earl Grey tea. Le fonti dicono che il London Fog sia stato concepito a Vancouver e in alcune zone non dovrà suonare strano sentirlo ordinare con il nome di Vancouver Fog, così ad esempio è apprezzata in Scozia. Per restare in tema di liquidi, dalla collaborazione tra Marble Brewery, microbirrificio di Manchester, e Kees Bubberman, proprietario e birraio di un piccolo birrificio in Zelanda, è nata Earl Gray IPA in cui in degustazione predomina propria la miscela aromatizzata con l’olio estratto dalla scorza del bergamotto.
Tra le singolarità della ricetta della Earl Grey tea cake pubblicata sul NYT, le origini della sua autrice. In apertura abbiamo specificato che la famiglia di Samantha Seneviratne proviene dallo Sri Lanka, un’isola dell’Oceano Indiano anticamente nota come Ceylon. Un dettaglio che ci ha fatto scoprire come l’Earl Grey, inizialmente di provenienza solo cinese, si sia diffuso negli anni attraverso l’utilizzo di tè nero dell’India o di Ceylon, appunto. E chissà se dietro al gusto personale che le ha fatto definire questa torta “Fantastica!” non si celi una madeleine di proustiana memoria: non a caso il mitico dolcetto della Recherche era accompagnato da una tazza di tè.