Piste da sci chiuse, spostamenti tra regioni vietati: il turismo di montagna è ferito. Ma non è morto: ci sono tante possibilità per godere delle montagne “di casa”, tra neve e natura. Frontiera privilegiata, le seconde case, porto sicuro per veri amanti della neve, punto di partenza da cui iniziare a scoprire un lato diverso dei monti, lontano dalle code e dagli impianti di risalita, un lato più lento e più vero. Le passeggiate tra i boschi, le attività sportive come lo sci di fondo, lo slittino, lo sci alpinismo, le escursioni con le ciaspole consentono di respirare a pieno la magia dell’inverno, magari immortalando paesaggi e sensazioni in qualche splendida foto. E a fine giornata nulla di meglio che i sapori genuini della cucina locale, accompagnata da un calice di vino, per scaldarsi e ristorarsi: perché se molti alberghi hanno scelto di non aprire, i ristoranti lavorano sull’asporto e sul delivery, così i piatti potranno essere assaporati tranquillamente nel calduccio della propria casa.
Tra Bolzano e le Dolomiti
Patrimonio dell’Umanità Unesco, le Dolomiti sanno incantare semplicemente facendo mostra della loro bellezza nella magia dell’inverno. Cuore delle Dolomiti è la Val d’Ega: qui, tra boschi di abeti e larici, i sentieri si snodano tra prati innevati, accoglienti paesini, sotto le cime imbiancate del Latemar e del Catinaccio. I densi tappeti di neve invitano a ciaspolate tra foreste e paesaggi mozzafiato, mentre nelle aree sciistiche Obereggen e Carezza, ben attrezzate e sicure, ci si può divertire in famiglia con tre piste da slittino di differenti lunghezze. Esperienza indimenticabile è andare a cavallo sulla neve: i maneggi della Val d’Ega sono aperti anche durante l’inverno, così come alcune piste per pattinare sul ghiaccio.
Tantissime le attività anche in Val di Fiemme, parte insieme alla Val d’Ega del comprensorio sciistico ed escursionistico Latemar, con le piste da slittino Pampeago, con i sentieri e le passeggiate, e con la buona tavola, come nel resto della regione: classici come il gulasch e i canederli allo speck, le Schlutzkrapfen, mezzelune di ricotta e spinaci, l’immancabile tagliere di salumi e formaggi, il tutto sorseggiando un calice di bianco della Valle Isarco; e poi i dolci, Strauben, Kaiserschmarrn, strudel di mele, e a concludere, un bicchierino di grappa.
Non basta: il tempo sottratto alla consueta sciata può essere dedicato a conoscere le città alpine. Così Bolzano si svela a chi la vuole conoscere, attraverso le tante passeggiate che partono dal cuore della città, e che invitano a camminare e a godere dei panorami innevati: come quella che costeggia il torrente Talvera, o quella del Guncina, dedicata all´arciduca Enrico d´Asburgo, considerata una delle icone botaniche della città. E poi i portici, le vie, le piazze, le chiese, l’arte e l’architettura, da ammirare a cielo aperto in attesa di poter tornare nei musei e nelle pinacoteche. Senza dimenticare la gastronomia, che compone un’offerta ricca e varia: ai delivery e ai take away si aggiunge l’attrattiva di un panificio che mette in vetrina l’arte della panificazione, il “Franziskaner Bäckerei”, dove si possono ammirar i panificatori nella loro attività.
In Lombardia, a un passo dalla città
Sono le montagne di Milano, quelle della Valtellina. Dal capoluogo ci si arriva con meno di due ore di macchina, e ci si ritrova in un altro mondo, dove la bellezza regna indiscussa. Tante le seconde case, che si animano e si scaldano anche in questo inverno fitto di divieti. È per i loro abitanti che lavorano ristoratori e operatori turistici, tra alberghi chiusi e piste deserte. È quello che succede, ad esempio, a Campodolcino, piccolo e delizioso paese in Val Chiavenna: la neve quest’anno è meravigliosa, dicono i locali, è quasi sprecata in questa stagione. Ma c’è chi riesce a godere di questa splendida neve, con lo sci di fondo o con le ciaspole, come a Madesimo. E poi lo sci alpinismo, il freetouring, e le cascate di ghiaccio, emblema di libertà per chi ama arrampicarsi. Anche qui, oltre allo sport e alla natura, la buona tavola costituisce una notevole attrattiva: il miele, i salumi, dalla bresaola della Valtellina al violino di capra della Val Chiavenna, i formaggi stagionati nei “crotti”, e poi i pizzoccheri, la polenta taragna, gli sciatt, sempre in compagnia di una bottiglia di Sforzato di Valtellina DOCG.
Sempre in Lombardia, altre montagne: quelle del Bresciano, da Pontedilegno al Tonale, dal Maniva alla Piana del Gaver fino all’Aprica. Bob, slittini, piste di pattinaggio, escursioni in motoslitta, ciaspolate, anche in notturna: tante le attività tra cui si può scegliere. Su tutte, lo sleddog: immergersi nella natura in compagnia dei cani da slitta dell’Alaska, un’occasione per vedere le montagne da una prospettiva nuova e diversa. Un’attività adatta a grandi e piccoli, sotto la guida degli istruttori per arrivare a condurre in prima persona, e in sicurezza, la slitta.
Emozioni in Valle d’Aosta
Respirare la montagna in libertà: le esperienze di sci alpinismo permettono di vivere la bellezza della Valle d’Aosta lontano da qualsiasi forma di assembramento, così come le ciaspolate o le escursioni guidate. Da provare la pedalata sulla neve, per assaporare il freddo in sella a una e-bike invernale. Non manca la passione per la cultura: così a Cogne si organizzano passeggiate serali alla scoperta dell’antico borgo. Ancora, tutto da scoprire è il Cammino Balteo, un itinerario ad anello di quasi 350 Km, percorribile in entrambi i sensi: tra pascoli e boschi, vigneti e orti, in un paesaggio punteggiato da borghi incantati e castelli da favola, si cammina per 23 tappe di 5-6 ore ciascuna, con la possibilità di interrompere il percorso a piedi usando i mezzi pubblici. Infine anche in Val d’Aosta i sapori di montagna sono un’attrattiva sempre valida. I ristoranti consegnano a casa, per consentire di assaporare la cucina locale, fatta di burro e formaggi (Fontina e Fromadzo solo per citarne due tra i più famosi), di salumi (dal Lardo d’Arnad alla Motzetta), di selvaggina, di prodotti del bosco, di erbe profumate e di gusti caldi e pieni: la carbonada, la zuppa alla valpellinese, il civet di camoscio, solo per citare qualche piatto da abbinare a un buon vino locale.