Pubblicato originariamente sullo European data journalism network
Come si può continuare a pagare l’affitto, o rimborsare un mutuo, quando si perde tutto o gran parte del reddito per diversi mesi? Il coronavirus ha messo i più vulnerabili in una brutta situazione. Le moratorie temporanee sugli sfratti non hanno risolto il problema e si sono accumulati arretrati per l’affitto.
Per molti osservatori, la crisi del coronavirus ha semplicemente messo i riflettori su un problema che già esisteva. In Spagna e nel Regno Unito quasi la metà delle famiglie a basso reddito paga ogni mese più del 40% del proprio reddito in affitto. Nei paesi più sviluppati il costo per le abitazioni pesa molto di più sui bilanci rispetto a vent’anni fa. Sebbene gli sviluppi differiscano da un paese all’altro, una tendenza generale è chiara: l’acquisto di una casa è diventato più costoso che mai, soprattutto nelle grandi città.
Questo problema dovuto a un’offerta limitata e spesso inadeguata nei luoghi dove la domanda è più forte, ma allo stesso tempo è dovuto anche a un aumento della domanda causato dal credito facile e, in alcune città, dalla presenza di investitori stranieri.
Il coronavirus metterà bruscamente fine a questa impennata dei prezzi? È tutt’altro che certo. La crisi potrebbe anche aumentare l’attrattiva del mattone che potrebbe essere percepito come un investimento sicuro, soprattutto visto il rallentamento nel settore dell’edilizia.
L’epidemia ha anche portato alla luce le disparità tra le persone ben alloggiate e coloro che vivono in condizioni di sovraffollamento dove i lockdown diventano intollerabili.
La proporzione di famiglie con un numero di stanze insufficiente rimane elevata ma varia notevolmente da un paese all’altro. Sebbene sia diminuito in media nell’OCSE negli ultimi anni, è aumentato nel Regno Unito e in Italia.