Meritocrazia grillinaIl consulente di Casaleggio e Rousseau alla guida dell’innovazione digitale dell’Inps

L’ingegnere Vincenzo Di Nicola è stato scelto il 28 ottobre 2020. Linkiesta ha chiesto all’Inps chiarimenti sulla procedura di selezione seguita e l’elenco degli altri candidati. Ecco la risposta dell’istituto

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Lo scorso 5 aprile, dopo il disastroso crollo della piattaforma dell’Inps nel giorno del via al bonus da 600 euro per le partite Iva, l’ingegnere abruzzese Vincenzo Di Nicola sul suo blog scrisse un post che oggi suona come una premonizione. Il titolo era: “Impeto e Tempesta (IT): invito al Governo per un risorgimento post-INPS”. Nove mesi dopo, il 14 gennaio 2021, Di Nicola viene nominato dall’istituto guidato da Pasquale Tridico come Responsabile per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale «allo scopo di potenziare i suoi servizi innovativi per cittadini e imprese».

All’Inps devono aver letto il suo post, in cui invitava il governo a creare «una squadra d’assalto, un A-Team» per migliorare i servizi informatici dell’Inps. Una storia che sembra la fiaba della meritocrazia, per lui che – figlio di dipendenti pubblici – dice di aver finalmente realizzato il sogno di servire il Paese. Ma siamo pur sempre in Italia.

E infatti il nome dell’informatico 40enne, con un curriculum da nerd di tutto rispetto tra l’Università di Bologna, Stanford e la Silicon Valley, era già ben noto nell’Inps di Tridico balcanizzato dai Cinque Stelle. Perché Di Nicola – oltre ad aver fondato la startup Go-Pago (poi venduta ad Amazon) e co-fondato Conio, nota piattaforma per le criptovalute – dal 2018 in poi ha stretto un legame professionale duraturo con i grillini e l’Associazione Rousseau.

Davide Casaleggio lo contattò per testare soluzioni sicure di voto da remoto da usare sulla piattaforma che non brilla proprio per efficienza. Per l’Associazione Rousseau, Di Nicola gestì durante il “Villaggio Rousseau” di Milano del marzo 2019 anche un “hackathon” tra sviluppatori informatici alla fine della quale avrebbero dovuto essere premiate le migliori idee per la democrazia diretta. In realtà non si presentò nessuno e della gara non si fece niente.

Il nome dell’ingegnere compare anche nel comitato di esperti blockchain nominati sempre nel 2018 dal ministero dello Sviluppo economico quando al Mise c’era Di Maio (Di Nicola ricopre lo stesso ruolo anche per la Repubblica di San Marino).

E lo troviamo pure, accanto a quello di Davide Casaleggio, tra i consulenti ringraziati dalla ex ministra dell’Innovazione grillina Paola Pisano per il «contributo all’elaborazione» del Piano Innovazione “2025. Strategia per l’innovazione tecnologica e digitale del Paese” presentato a dicembre 2019, che scatenò non poche polemiche

Di Nicola, poi, è anche co-autore, insieme a Davide Casaleggio e altri informatici, di un paper dal titolo “A digital voting system for the 21st century” presentato durante una conferenza in Polonia lo scorso 24 agosto per illustrare il sistema di voto elettronico “Terminus” fondato sulla blockchain e sulle tecnologie usate dalla criptovaluta “Monero”.

Il paper è una sorta di mea culpa di tutte le inefficienze della piattaforma Rousseau denunciate nel corso degli anni, che sarebbero ora superate dal nuovo sistema ideato da Di Nicola e colleghi.

L’ingegnere «figlio della pubblica amministrazione», come si definisce lui stesso, era insomma tutt’altro che sconosciuto nel mondo grillino del presidente Tridico, nominato in quota Cinque Stelle, che già nel 2019 era stato accusato dai sindacati della funzione pubblica per aver messo in atto nell’istituto una rotazione dei dirigenti finalizzata a piazzare i suoi fedelissimi nei posti di comando.

Per scegliere il nuovo responsabile per l’innovazione tecnologica, a maggio l’Inps ha pubblicato un interpello pubblico. A ottobre, poi, ai dirigenti viene comunicato internamente di aver avviato «la procedura di conferimento di incarichi dirigenziali non generali afferenti alla “Struttura Tecnica per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale”», invitandoli a inoltrare la propria candidatura tramite Intranet entro dieci giorni.

I dirigenti appartenenti ad altre amministrazioni pubbliche, invece, avrebbero dovuto far pervenire la manifestazione di interesse e disponibilità inviando tramite email. L’Inps – si legge – avrebbe dato priorità all’esame delle candidature presentate dai dirigenti appartenenti all’istituto. Successivamente avrebbe esaminato le candidature dei dirigenti delle altre amministrazioni.

Dopo l’interpello segue un lungo periodo di silenzio, fino al comunicato stampa del 14 gennaio in cui l’Inps annuncia l’arrivo di Vincenzo Di Nicola. Linkiesta ha chiesto all’Inps chiarimenti sulla procedura di selezione seguita, oltre che l’elenco degli altri candidati. «La selezione si è svolta secondo le consuete forme dell’interpello pubblico, finalizzato a consentire la più ampia partecipazione dei soggetti interessati», rispondono dall’Istituto. «In considerazione della rilevanza dell’incarico, per la prima volta si è deciso di dare diffusione all’interpello, oltre che secondo le ordinarie modalità, anche attraverso alcuni organi di stampa e su Linkedin, scelta che ha permesso di ricevere un elevato numero di candidature, pari a quasi 400». La selezione, spiegano, è stata effettuata da una Commissione appositamente costituita, all’interno della quale è stata prevista anche «la presenza di un esperto esterno di chiara fama (responsabile informatico di una delle più grandi public utility di italia)». La Commissione ha prima convocato per il colloquio una short list di 20 candidati, selezionando poi una lista di tre finalisti proposti al direttore generale e al consiglio d’amministrazione, che alla fine quindi ha scelto Di Nicola. Ma non si possono conoscere i nomi degli altri candidati: «La procedura mantiene e garantisce la corretta riservatezza e privacy sui candidati non selezionati», spiegano.

Dai documenti afferenti il conferimento dell’incarico triennale, si evince che Vincenzo Di Nicola è stato nominato dal consiglio d’amministrazione dell’Inps il 28 ottobre 2020. Nel documento si legge che la commissione aveva individuato una rosa di tre candidati finalisti da sottoporre al direttore generale, che ha scelto alla fine il curriculum di Di Nicola. Nessuna comunicazione sulla retribuzione, che tra fisso e variabile dovrebbe aggirarsi intorno ai 170mila euro annui.

«Oggi si posa la prima pietra digitale all’Inps», ha scritto in un post dello scorso 19 febbraio per annunciare una lezione sulle metodologie DevOps. Intanto si sa che si stanno selezionando altri tre dirigenti che dovrebbero fare riferimento a Di Nicola.

Un suggerimento per il miglioramento del sito dell’Inps al nuovo responsabile innovazione: lavorare sulla trasparenza.

*L’articolo è stato modificato alle 11 del 25 febbraio con la risposta dell’Inps