Il dopo MerkelLa Cdu è andata male alle elezioni regionali in Germania

I cristianodemocratici prendono solo il 24,1% nel Baden-Württemberg e il 27,7% in Renania-Palatinato. Il vero sconfitto è il neo capo del partito Armin Laschet che intacca la sua leadership alla sua prima tornata elettorale. Si rinforza così l’ipotesi di una candidatura di Markus Söder, apprezzato presidente della Baviera e segretario del partito gemello CSU

LaPresse

Il primo appuntamento elettorale del 2021 in Germania conferma i sondaggi degli ultimi giorni e riserva un brutto colpo per la CDU, complicando non poco la situazione per il nuovo segretario Armin Laschet.  Il voto per il Landtag in Baden-Württemberg e in Rheinland-Pfalz, infatti, vede i cristiano-democratici subalterni in entrambi i Länder, al punto che diventa molto concreta la possibilità di vederli fuori dal governo in Baden-Württemberg, dove erano in maggioranza. 

È molto probabile che sulla perdita di consenso registrata nei sondaggi e certificata nelle urne abbia contribuito anche il Maskenaffäre, ovvero lo scandalo che ha coinvolto due parlamentari del gruppo CDU/CSU al Bundestag. Nelle scorse settimane, infatti, è emerso che i deputati Nikolas Löbel (CDU) e Georg Nüsslein (CSU) si sono arricchiti personalmente nell’ambito delle trattative condotte dal governo per la fornitura di mascherine: il primo avrebbe guadagnato circa 250 mila euro facendo da intermediario tra aziende private, il secondo avrebbe ricevuto 660 mila euro in nero per cercare di fare ottenere un contratto governativo a un fornitore di sua conoscenza. 

Sia la CDU che la CSU non hanno perso tempo a condannare l’accaduto e a scaricare i due deputati, ma come è facile immaginare sono stati oggetto di critiche incrociate da tutte le altre forze politiche, mentre nell’opinione pubblica saliva la condanna verso i parlamentari coinvolti e i partiti di cui erano espressione, tanto più che entrambi hanno subito abbandonato i gruppi parlamentari di appartenenza, ma solo Löbel, a oggi, si è dimesso dal Bundestag, mentre Nüsslein si è limitato ad annunciare di non ricandidarsi. 

La situazione ha favorito una perdita di consensi per la CDU che, in Baden-Württemberg peserà parecchio: il 32,6% dei Verdi rende praticamente certa la riconferma del Presidente uscente Winfried Kretschmann, il quale non ha fatto mistero di gradire un’alleanza con i socialdemocratici. La SPD, dal canto suo, si ferma all’11%, ma i suoi 19 seggi, uniti ai 53 dei Verdi, sarebbero sufficienti per una maggioranza verde-rossa. Il 24,1% della CDU, che perde quasi 3 punti rispetto al 2016 (perdita significativamente speculare al guadagno Verdi), rischia di consegnarla all’opposizione in un Land dove ha una solida tradizione di governo.

Per i cristiano-democratici non va molto meglio in Renania-Palatinato: anche qui viene riconfermata la Presidente uscente, Maria-Luisa Anna Dreyer, socialdemocratica. La SPD arriva infatti al 35,7, perdendo meno di quanto preventivato dai sondaggi, mentre la CDU perde 4,4 punti (più di quanto sembrava) e ottenendo il 27,7%, percentuale che anche in questo caso li vedrà all’opposizione. Da queste parti, infatti, la SPD ha un’anima social-liberale molto forte, ed è probabile una riproposizione della Ampelkoalition, la “coalizione semaforo” che unisce socialdemocratici, liberali e verdi. 

Se è vero che il voto locale non ha necessariamente conseguenze immediate sul piano nazionale, una serie di elementi possono essere significativi. In primo luogo, i risultati di entrambi i Länder rinforzano i legami tra socialdemocratici e Grüne. Troppo poco per avere sicuramente effetti su eventuali negoziati post-elezioni a settembre, ma certo non è una situazione sottovalutabile per nessuno, tanto meno per la CDU che a settembre potrebbe avere molto bisogno dei Verdi per formare una coalizione.

Il primo sconfitto di questa tornata elettorale è Armin Laschet. Sarebbe infatti lui il candidato naturale alla cancelleria per CDU e CSU, ma attualmente si trova alla guida di un partito travolto da scandali, di cui dovrà rinforzare il profilo e l’autonomia pur tessendo, parallelamente, buoni rapporti con eventuali alleati (primi tra tutti i Verdi). 

Il voto di questo fine settimana intacca fortemente la sua leadership, rinforzando l’ipotesi di una candidatura di Markus Söder, apprezzato presidente della Baviera e segretario CSU, la cui popolarità è fortemente aumentata durante la pandemia. Nel 2018 fu proprio un brutto risultato locale, quello ottenuto da Horst Seehofer in Baviera, a lanciare la scalata di Söder al Land e al partito: ora, un altro voto locale, quello di ieri in Baden-Württemberg e Rheinland-Pfalz, potrebbe segnare il momento iniziale della sua candidatura a cancelliere. 

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