ImpfnationalismusIl nazionalismo del vaccino e gli errori della Germania

Berlino sembrava l’esempio da seguire durante la pandemia, ma il Paese è in lockdown totale dall’inizio di novembre e la campagna di vaccinazione è stata fallimentare. Tutte le decisioni sbagliate si sono basate sulla paura dei politici tedeschi di essere accusati di sovranismo

AP Photo/Markus Schreiber, Pool

Nei primi mesi della pandemia, la Germania è stata vista in tutto il mondo come un esempio da seguire per gli altri Paesi: il tasso di mortalità era più basso che nella maggior parte dei paesi comparabili; non c’erano unità di terapia intensiva sovraffollate, come accadeva invece a New York e in molti altri paesi europei (tra cui Italia, Regno Unito e Francia). Tuttavia, la situazione è peggiorata a fine 2020/inizio 2021 e la mortalità da Covid-19 è salita a oltre 1.000 unità al giorno nel gennaio 2021. 

In questo momento, l’unico aspetto positivo della crisi è che anche negli ultimi mesi del 2020 e all’inizio del 2021 le unità di terapia intensiva della Germania non sono state prese d’assalto. In ogni caso, la Germania ha più letti di terapia intensiva pro capite della maggior parte dei Paesi comparabili. Ma per salvaguardare il sistema sanitario si è pagato un prezzo elevato. La Germania è in lockdown totale dall’inizio di novembre e le attuali restrizioni dovrebbero rimanere in vigore almeno fino alla fine di marzo. Questo significa, per esempio, che ristoranti e negozi staranno chiusi per cinque mesi. Alcuni grandi ristoranti e negozi sono già falliti – e molti altri sono sull’orlo del fallimento. Le imprese tedesche stanno diventando sempre più disperate e arrabbiate.

I rappresentanti del mondo dell’impresa hanno espresso il loro sgomento per gli errori dilettanteschi compiuti dal governo. Il più clamoroso riguarda l’approvvigionamento di vaccini. Nonostante il fatto che uno dei principali vaccini sia stato sviluppato in Germania da BioNTech (con l’aiuto di diverse centinaia di milioni di euro di denaro dei contribuenti tedeschi), il tasso di vaccinazione della Germania rimane molto basso. All’inizio di marzo, solo il 5,3% della popolazione tedesca ha ricevuto almeno una dose e solo il 2,7% è stato completamente vaccinato.

Al contrario, gli Stati Uniti hanno somministrato almeno una singola dose al 15,5% della popolazione. Il Regno Unito è riuscito a vaccinare più del 30% della sua popolazione, mentre Israele è in testa e ha somministrato le prime dosi a quasi il 56% dei suoi cittadini (e vaccinato completamente più del 40% della popolazione).

Il motivo per cui i tassi di vaccinazione sono così bassi è perché la Germania ha deciso di delegare l’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini all’Ue. E questa decisione, a sua volta, è basata su una sorta di paranoia tedesca. I politici tedeschi hanno così paura di essere accusati di “nazionalismo” dagli altri paesi che non vogliono fare nulla che possa creare l’impressione che la Germania stia dando la priorità agli interessi della propria popolazione. Ogni giorno, i politici tedeschi proclamano nuovi avvertimenti contro l’Impfnationalismus (il nazionalismo del vaccino). 

In uno dei principali talk show tedeschi di approfondimento politico (Maischberger), il conduttore ha chiesto all’esponente della CDU e presidente del Bundestag, Wolfgang Schäuble: «Come cittadino, hai il diritto di aspettarti che il tuo governo, come minimo, si rifiuti di tollerare morti inevitabili e faccia tutto il possibile per prevenirle… Quando si tratta di vaccinazioni, non è giusto dire che il governo tedesco è venuto meno al suo dovere di cura verso i suoi cittadini? Dopo tutto, ogni vaccinazione che arriva troppo tardi, ogni dose che non viene somministrata, potrebbe significare che qualcuno muore». 

Schäuble ha risposto: «Non serve a nulla se sconfiggiamo il virus solo in Germania… Ecco perché l’approccio di procurarsi i vaccini a livello europeo era la strada giusta da seguire, anche se è un po’ più complicata da fare. Bisogna pagare questo prezzo se si vuole rafforzare l’Europa. Va comunque detto che la “macchina” amministrativa europea è più complessa». 

La frase «Bisogna pagare questo prezzo se si vuole rafforzare l’Europa» non solo è il cuore dell’argomento politico di Schäuble, ma racchiude perfettamente l’atteggiamento della cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ammesso che il programma di approvvigionamento di vaccini dell’Ue richiede più tempo e che un singolo Stato membro avrebbe fatto prima se avesse concluso da solo i propri accordi con le ditte produttrici. Ma, secondo la von der Leyen, il programma di approvvigionamento dell’Ue era l’unica opzione per difendere l’unità dell’Europa. 

In particolare, ai cittadini tedeschi viene impedito di combattere efficacemente il virus da un misto di ideologia e burocrazia. Prendiamo il caso della Corona Warn App. Questo software per smartphone è stato sviluppato in Germania per segnalare alle persone che hanno passato del tempo in prossimità di una persona infetta. Il ministro Helge Braun l’ha elogiata come la migliore app per Coronavirus del mondo, ma nella lotta contro il virus si è rivelata completamente inutile. Una delle ragioni del fallimento dell’app è che la Germania dà la priorità alla protezione dei dati a tal punto da darle la precedenza sulla protezione della vita umana e sulla sopravvivenza economica di decine di migliaia di imprese e lavoratori autonomi tedeschi. 

Il governo tedesco ha fallito altrettanto miseramente in molti altri aspetti della lotta al virus. Per esempio, in proporzione alla sua popolazione, la vicina Austria testa dieci volte più persone della Germania per il Covid-19. I test autosomministrati non sono stati approvati in Germania fino a pochissimi giorni fa. Prima si sosteneva che solo chi aveva completato un corso di formazione di tre anni era in grado di eseguire correttamente un test. 

Per quanto riguarda invece le mascherine, la valutazione iniziale del governo tedesco nei primi giorni della pandemia era che le maschere fossero inutili. Più tardi, le mascherine sono diventate obbligatorie e sono stati stampati milioni di voucher non falsificabili da distribuire alla popolazione. I voucher sono stati stampati dal Poligrafico federale tedesco, che normalmente si occupa di banconote e carte d’identità. Il governo pagava sei euro per ogni mascherina e inviava i voucher ai “cittadini a rischio” per posta. I destinatari potevano poi ritirare le mascherine in una farmacia, ma dovevano comunque pagare un ticket. All’epoca, i normali rivenditori al dettaglio vendevano lo stesso tipo di mascherina a 99 centesimi – un sesto del prezzo pagato dal governo.

Ci sono diverse ragioni per cui l’impatto economico del blocco non è stato ancora peggiore. In primo luogo, la Germania ha incanalato più aiuti diretti alle imprese private di qualsiasi altro paese al mondo. La Germania ha potuto farlo perché da anni non ha contratto nuovi debiti e ha un rapporto debito/Pil più basso della maggior parte dei paesi occidentali.

Tuttavia, ci sono stati enormi problemi con la distribuzione di questi sussidi per il coronavirus, che ha generato un enorme risentimento tra i lavoratori autonomi e gli imprenditori. Il governo ha promesso alle imprese che i sussidi sarebbero arrivati a novembre, in modo rapido e senza complicazioni burocratiche. Sfortunatamente, a causa di problemi con il software di pagamento, a febbraio molte aziende non avevano ancora ricevuto un solo centesimo. Nei primi giorni della crisi, il governo ha deciso di sospendere l’obbligo di dichiarare la condizione di insolvenza per le aziende sovraindebitate, ma ci si aspetta che, non appena la sospensione sarà revocata, si verificherà un’autentica ondata di fallimenti.

Le elezioni federali in Germania si terranno il 26 settembre 2021. La cancelliera ha promesso che per quella data tutti i cittadini avranno avuto la comunicazione della possibilità di vaccinarsi, che è molto diverso dal garantire che chiunque lo desideri avrà effettivamente ottenuto il vaccino. L’inefficacia della campagna di vaccinazione della Germania è il fattore che, più di ogni altro, sta rendendo più difficile il superamento di questa crisi. Resta da vedere come questo influenzerà le elezioni federali.

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