Le semplificazioni del PnrrSecondo Brunetta, il 70% dell’effetto delle riforme dipenderà dalla nuova pubblica amministrazione

Il ministro dice al Sole 24 Ore che nel decreto urgente collegato al Recovery Plan ci saranno misure di accelerazione dei procedimenti, anche con un rafforzamento del silenzio-assenso. Si interverrà sulle criticità del bonus del 110% e sul rilancio della class action pubblica. Sarà «il momento Italia»

(LaPresse)

«Alla riforma della pubblica amministrazione è attribuibile il 70% dell’effetto delle riforme strutturali atteso dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non è più tempo per la pubblica amministrazione delle rendite di posizione: occorrono civil servant valorizzati, motivati e ben pagati». Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta spiega così al Sole 24 Ore il lavoro che gli aspetta nelle prossime settimane, elencando le novità che saranno presenti nella sua riforma della pubblica amministrazione. Dalle corsie veloci per selezionare gli specialisti al pool di esperti per l’attuazione del piano.

Il premier Mario Draghi l’ha definita la «madre delle riforme» perché da lì passa la possibilità di attuare davvero il Recovery Plan.

Il ministro spiega che il Pnrr «è un piano che aggredisce le nostre debolezze strutturali e su questa “aggressione” innesta un programma di investimento agganciato a un preciso e dettagliato cronoprogramma». La riforma della pubblica amministrazione non è solo a livello normativo, spiega, «ma anche organizzativo e di investimenti: in tecnologie, persone e assistenza tecnica».

Ma ci sono anche molte resistenze, come hanno mostrato i vari tentativi di riforma degli ultimi anni. «Abbiamo scelto di centrare la riforma sulle persone», dice Brunetta, «cioè sulla qualificazione del lavoro pubblico. Occorre ripartire dalle competenze per favorire l’ingresso nella pubblica amministrazione delle professioni del futuro e rendere l’amministrazione attrattiva per la Next Generation Eu. La nuova pubblica amministrazione deve essere catalizzatore della crescita e credibile opportunità di crescita umana e professionale per i giovani, i più penalizzati dalla pandemia».

Per il Recovery, poi, sono anche previste forme speciali di reclutamento, anche attraverso la piattaforma unica «che diventerà lo strumento centrale per la selezione dei dipendenti pubblici, lo spazio dove si incroceranno i fabbisogni degli enti con la domanda di lavoro e dove si costruirà la banca dati dei profili individuali. L’obiettivo chiave è quello di affidare la gestione del cambiamento a nuovi interni alla pubblica amministrazione, invece che a consulenti esterni».

Quanto al decreto sulle semplificazioni più urgenti, il primo provvedimento di accompagnamento al Pnrr che andrà approvato entro maggio, «il governo interverrà sulle misure di accelerazione dei procedimenti, anche con un rafforzamento del silenzio-assenso; sulle semplificazioni ambientali; sulle criticità del 110%; sugli interventi per accelerare la transizione digitale e ridurre i tempi dei pagamenti». E ancora: «Rilancio della class action pubblica, perché i cittadini possano pretendere la corretta erogazione di un servizio».

Brunetta dice di aver individuato, dopo un lavoro di ascolto, «un set delle 200 procedure più critiche su cui intervenire, che diventeranno 600 a fine piano». Ci sarà «una legge annuale di semplificazione, come per la concorrenza».

Poi il ministro si spinge in una previsione, dicendo che dopo l’addio di Angela Merkel, ora in Europa «è il momento di Draghi. Sta già prendendo le redini dell’Unione». E con questo governo «credo sia iniziata una fase nuova. Il “momento Italia”. E non durerà un istante se sapremo trasformare questa fase di emergenza in un investimento per il futuro».

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