Istinto di sopravvivenzaLa criminalità organizzata in Europa è diventata come un’idra

Secondo Europol una delle peculiarità delle reti criminali è la crescente capacità di adattamento e la sua flessibile struttura organizzativa. L’80% di questi utilizza business legali, in più Paesi, per coprire attività illecite

Europol

«La criminalità organizzata non ha mai rappresentato una minaccia così grave per l’Ue e i suoi cittadini come oggi», è l’allarme lanciato dall’Europol, l’Ufficio europeo di polizia nel suo report Socta 2021. L’indagine che si svolge ogni quattro anni fornisce alle polizie dei 27 Stati membri una istantanea delle reti criminali europee, comprese quelle nate fuori dai confini comunitari ma che interessano ugualmente l’Unione. E per la prima volta offre «approfondimenti senza precedenti sulla malavita europea basata sull’analisi di migliaia di casi e dati di intelligence», analizzando anche le capacità di adattamento del mondo criminale alla pandemia. 

Una delle peculiarità della criminalità è la sua capacità di adattamento e la sua flessibile struttura organizzativa: entrambi questi elementi rendono lo smantellamento definitivo di una rete criminale particolarmente complicato. Ogni volta che un’attività viene eliminata, un’altra è pronta a prenderne il posto. Come l’Idra della mitologia greca. Ciò non significa che il problema della criminalità non possa essere risolto, ma serve un coordinamento europeo visto che almeno l’80% delle reti criminali utilizza business legali, in più Paesi, per coprire attività illecite. Mentre il 40% non si limita a una singola attività criminale. 

La corruzione è uno dei crimini maggiormente diffuse in Europa: dalla singola tangente al trasferimento di ingenti quantità di denaro, erode lo stato di diritto, indebolisce le istituzioni e mina la crescita economica del settore sia privato che pubblico. Il 68% delle reti criminali usa il riciclaggio di denaro quale metodo per rendere legali i proventi delle proprie attività illecite, rendendo quindi più difficile il lavoro di ricerca delle forze dell’ordine. 

L’80% delle azioni illegali commesse dalla criminalità organizzata include frodi, compravendita di droghe, traffico di rifiuti e di esseri umani, abuso di minori in rete. Quest’ultima attività ha trovato nuovo terreno fertile online: molte azioni illecite sono svolte in ambito digitale grazie alla privacy e all’anonimato offerti dai servizi web e di messaggistica, nonché allo spostamento di numerose attività online a causa della pandemia.

Altro aspetto interessante evidenziato dal report riguarda la tipologia dei luoghi scelti in base al crimine da commettere. Le organizzazioni si concentrano nelle aree urbane, più idonee al traffico di esseri umani, o quelle più periferiche nel caso di smaltimento dei rifiuti, furto di opere d’arte o del caporalato. Operano nelle città vicine ai confini accedendo facilmente a più mercati e sfruttando i buchi normativi tra le diverse legislazioni nazionali. La produzione illegale di tabacco avviene nei grandi magazzini delle aree industriali, vicino a facili vie di fuga come autostrade, valichi di frontiera o porti. 



La pandemia ha messo in seria difficoltà l’economia mondiale, ma la recessione causata dalla diffusione del Covid rappresenta un’opportunità per la criminalità organizzata, capace di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti imposti dall’attuale emergenza sanitaria. Come già sperimentato con altre crisi del passato, la criminalità organizzata ha saputo soddisfare la richiesta di determinati prodotti, soprattutto nel settore sanitario e farmaceutico, e ha sfruttato l’aumento della disoccupazione per espandere le proprie reti. A fare il gioco della malavita è stata anche la diffusione di informazioni false circa la pandemia, che le ha permesso di usare le paure dei cittadini europei per capitalizzare l’improvvisa scarsità di alcuni beni derivante dallo stallo nelle catene di rifornimento globali.

Ma gli occhi della criminalità organizzata sono puntati ai futuri fondi europei per la ripresa. Data la rapidità di intervento necessaria per affrontare la crisi attuale, le reti criminali possono contare su una minore adesione alle misure normalmente messe in campo per controllare il flusso degli aiuti statali ed europei. Il rischio quindi è che diverse organizzazioni creino apposite reti per sottrarre fondi pubblici, causando così perdite per migliaia di euro alle casse degli Stati membri. 

Per evitare che ciò accada, c’è bisogno di un intervento coordinato e multidisciplinare. La pandemia ha accelerato la digitalizzazione e la transizione verde dell’Europa, ma in entrambi i casi è necessario migliorare le capacità di intervento delle autorità per evitare che vuoti normativi o limitati margini di manovra delle forze dell’ordine possano lasciare campo libero alle reti criminali. Per questo è fondamentale, secondo Europol, aumentare la collaborazione tra gli Stati membri. Maggiore presenza dell’Europa potrebbe coincidere con una minore criminalità.