Il pressing della LegaGaravaglia punta a riaprire tutta Italia entro il 2 giugno

Il ministro del Turismo dice alla Stampa che ad aprile si può ripartire con i ristoranti e a maggio con le spiagge. E spiega che si sta lavorando a un cronoprogramma per la riapertura dei settori che hanno bisogno di una programmazione

Cecilia Fabiano/ LaPresse

Il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia, in un’intervista alla Stampa, conferma che nei prossimi giorni la cabina di regia del governo comincerà a programmare alcune aperture, sempre sulla base dei dati scientifici e dell’andamento dei contagi. E per quanto riguarda la stagione turistica l’esponente della Lega dice di lavorare per farla ripartire «a maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all’inizio».

Mentre il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista a Repubblica frena sulle zone gialle a maggio, per Garavaglia la cosa più importante è dare una prospettiva. «Ovvio che sarei più contento se le spiagge, come l’anno scorso, aprissero a metà maggio».

In ogni caso, promette, entro la festa della Repubblica, il 2 giugno, dovrà essere aperto tutto o quasi tutto. «Quando ho parlato del 2 giugno facevo riferimento alla più importante festa nazionale, ossia quella della Repubblica», spiega Garavaglia. «In Francia ad esempio hanno indicato il 14 luglio. Mi riferivo a una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto. Ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare. Sappiamo che, finché i numeri non lo consentono, bisogna essere molto prudenti. Ciò non vuol dire che non si deve programmare. Ci sono attività che puoi aprire il giorno dopo: per esempio domani una Regione è in arancione e allora i parrucchieri possono riaprire. Ci sono invece delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura. Ogni settore ha una storia a sé».

Ad esempio, dice, «le fiere e i congressi internazionali sono una cosa, e si può precedere una data più ravvicinata, i parchi tematici e acquatici hanno bisogno di tempo per programmare i lavori di manutenzione e fare prevendita. Sono convinto che in settimana si sbloccherà il tema dei congressi e delle fiere internazionali: è fondamentale perché significa mettere in sicurezza già qualche evento estivo, ad esempi Pitti Uomo a Firenze». Si può cominciare «a riaprire tutto con la giusta programmazione», spiega. «Per esempio i musei e i cinema dovrebbero garantire orari più lunghi e un sistema di prenotazione ben organizzato».

Si andrebbe, insomma, va verso una sorta di cronoprogramma delle aperture? «Le proposte noi le abbiamo fatte. Parleremo in settimana con chi di dovere e penso che si potrà iniziare a dare delle date settore per settore, con dei protocolli che possono essere più stringenti in una fase iniziale e diventare più larghi con il passare del tempo», risponde. E «anche ad aprile si possono aprire attività come la ristorazione, appena ci sono le condizioni».

Poi c’è la questione green pass per viaggiare, che si potrebbe anticipare rispetto all’Europa, come ha detto il premier. «Certo», conferma il ministro. «I tempi dell’Europa non sono ancora certi, si parla di 15 giugno. Secondo noi bisogna anticipare un po’ per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva. Cosa prevede il green pass? Se sei vaccinato o no, se hai avuto il Covid e quindi hai gli anticorpi, se hai fatto il tampone. La condizione del tampone è la più semplice perché comunque, nelle more della vaccinazione, ti può consentire una circolazione e una mobilità in sicurezza. Non è un caso che la sperimentazione dei voli che vengono da New York senza quarantena ponga questa regola. Sardegna sicura è sostanzialmente il lasciapassare europeo. Questo può garantire l’apertura di diverse attività e anticipare il periodo in cui saremo vaccinati e avremo l’immunità di gregge».

L’altro progetto è quello delle isole Covid free. «Si può fare ed è anche opportuno farlo perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme», dice Garavaglia. «Se la Grecia dice che aprirà il 15 maggio a patto che si abbia il tampone negativo, oltre a garantire isole Covid free, mentre noi stiamo fermi, allora perderemo di competitività».

 

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