I primi fondi entro l’estateIl Recovery Plan italiano oggi a Bruxelles

Via libera del governo al Pnrr, che sarà inviato alla Commissione europea. Parte la corsa per ricevere l’anticipo di 25 miliardi. Approvato anche il fondo extra da 30 miliardi con fondi nazionali

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Il governo Draghi ha approvato la versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sarà inviato oggi alla Commissione europea, come hanno confermato ieri con soddisfazione da Palazzo Chigi. Entro l’estate così l’italia potrebbe ricevere l’anticipo dei fondi Ue da 25 miliardi per la ricostruzione post pandemia. L’esecutivo ha dato il via libera anche al decreto legge che istituisce il Fondo complementare al Recovery per le infrastrutture da 30,6 miliardi, finanziato con l’ultimo scostamento di bilancio.

Ieri i primi cinque Paesi della Ue ad inviare i loro Pnrr alla Commissione sono stati Germania, Grecia, Francia, Portogallo e Slovacchia. A Bruxelles ne arriveranno molti altri entro oggi, compreso il plico da Roma.

Complessivamente, da qui al 2032, il governo avrà a disposizione 248 miliardi, di cui 191,5 dal fondo Next generation Eu (68,9 sono sussidi a fondo perduto), finanziato con l’emissione di titoli di debito comune; 30,6 dal fondo domestico finanziato tutto con nuovo deficit; e altri 26, entro il 2032, per alcune opere pubbliche.

Le risorse europee dovranno essere impegnate entro il 2023 e i relativi investimenti realizzati entro il 2026. Il Fondo nazionale complementare, che ieri ha ottenuto anche l’ok delle Regioni, è stato varato proprio poter finanziare opere con scadenze più lunghe rispetto a quelle del 2026 e che quindi non potevano essere inserite nel documento da inviare a Bruxelles. Ma anche per questi progetti,si seguiranno le regole europee con un rigido cronoprogramma.

Il Fondo contribuisce però anche a finanziare alcuni progetti inseriti nelle sei missioni previste dal Piano: 8,5 miliardi sono destinati alla digitalizzazione, 9,3 miliardi alla transizione ecologica, 6,3 miliardi alle infrastrutture e alla mobilità, un miliardo all’istruzione e alla ricerca, 2,6 miliardi all’inclusione e coesione, 2,9 miliardi alla salute. Servirà a finanziare provvedimenti come l’ecobonus e il sismabonus, la Piattaforma Pa e l’App “IO”. Si è inoltre deciso di aumentare la dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), per il periodo di programmazione 2021-2027, per un importo di 15,5 miliardi. Autorizzata anche la spesa per alcuni della linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria.

Con la presentazione dei Piani nazionali, parte ora il pressing dei governi perché la Commissione stringa i tempi per la loro approvazione. I piani dovranno passare poi anche nelle mani del Consiglio europeo. In totale Bruxelles avrà a disposizione due mesi per esaminare i documenti, e poi si arriverà all’erogazione dei fondi. Se tutto filerà liscio, già a luglio potrebbe arrivare il via libera all’Italia alla spesa della prima tranche dei fondi da 25 miliardi di euro.

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