Intanto una notizia, bella: Gastronomika ha compiuto il suo primo anno di vita e abbiamo provato a raccontare com’è andata, ripercorrendo insieme questi 365 giorni ad alto tasso di gusto, di impegno e di progetti realizzati. Abbiamo anche chiesto a tutti i redattori e collaboratori di raccontarci come hanno vissuto questo anno così particolare, e a quale articolo sono più legati. Tra reportage, biscotti, lumache e topi, c’è anche qualche indeciso, tipo una persona che ne ha scelti tre, uscendo dalla regola che aveva imposto. L’abbiamo perdonata, solo perché è il capo.
TRAMEZZINI
Nuove regole, riaperture, zone gialle forse tendenti al bianco, qualcuno rievoca addirittura una pratica che pensavamo scomparsa, la cena fuori: le novità di questi giorni ci stanno offrendo spiragli verso un mondo che da oltre un anno ci è precluso. Speriamo sia davvero quella luce in fondo al lunghissimo tunnel che stiamo percorrendo. Intanto, ci siamo liberati degli sciacalli da buffet.
Mentre noi ci prepariamo a riaprire, tutto il mondo musulmano ha iniziato il suo mese di purificazione.
È il Ramadan, il nono e il mese più sacro del calendario, un momento di riflessione, pietà e carità per i musulmani, anche per coloro che non sono particolarmente religiosi, che digiunano dall’alba al tramonto senza che nemmeno una goccia d’acqua passi attraverso le loro labbra. Si dice che il profeta Maometto abbia ricevuto per la prima volta il Corano durante il Ramadan – e questo è l’unico mese menzionato nel Libro Sacro.
La fine del mese è contrassegnata dall’Eid al-Fitr (la festa della rottura del digiuno), che dura tre giorni in cui famiglie e amici si riuniscono per festeggiare. Ovviamente, il cibo è al centro della celebrazione, dopo tanto digiuno. Il menu cambia da paese a paese, ma di solito ci sono piatti specifici del Ramadan serviti quotidianamente. Uno di questi è il tharid, che si dice fosse il piatto preferito del profeta.
Il tharid è tipico del Golfo Arabo, in particolare del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti. È un piatto composito, che si prepara stendendo uno strato di pezzi di regag, un pane sottile simile a un cracker ottenuto facendo rotolare una palla morbida di pasta su una grande piastra metallica calda fino a quando non lascia uno strato sottile dappertutto e cuoce. Questo strato croccante viene poi coperto con del brodo di agnello; e si prosegue alternando pane e brodo fino a formare spesso strato di pane morbido, che viene poi ricoperto con la carne e le verdure, solitamente carote, zucchine e patate, che sono state cotte nel brodo stesso .
Non vi viene subito in mente un piatto caldo, confortante, delizioso e molto corroborante che veniva servito dai contadini nella bassa padana dopo le fatiche nei campi? Ebbene sì, la zuppa pavese. Non sono parenti, se non alla lontana, ma di sicuro entrambi i piatti riportano al pensiero di un cibo che ristora, che consola, che sazia. Facile da preparare e allo stesso tempo buonissimo.
Piatti come questi sembrano perfetti esempi di quello che secondo l’agenzia di business intelligence Mintel è un trend per quest’anno: ridefinire la qualità, nutrire lo spirito e essere uniti per difendere il cibo e l’alimentazione. Secondo Alex Beckett, direttore associato di Mintel Food & Drink, «I consumatori colpiti dalla crisi cercano un ritorno alle origini. Il ritmo della vita accelererà, richiedendo opzioni più pratiche». I consumatori si sposteranno quindi verso alimenti pratici, sani e originali che faranno risparmiare loro tempo. Un’altra tendenza in arrivo sono gli ingredienti associati alla riduzione dello stress o quelli che favoriscono il sonno, il rilassamento e la concentrazione. Sempre secondo la società di consulenza, le aziende incoraggeranno i consumatori a utilizzare i loro marchi preferiti come forma di espressione personale sui social media, alla ricerca di un modo per riconnettersi con la propria identità. Che passa sempre più proprio da ciò che scegliamo consapevolmente di mangiare, simbolo di come ci sentiamo e dei valori che ci stanno a cuore.
Ma veniamo a quello che abbiamo scritto noi, e che forse non avete avuto tempo di leggere.
ALLA CARTA
Per fare un buon piatto, servono tanti ingredienti.
Intanto, le materie prime: lo European Food Information Council ha creato una mappa con le sei regioni climatiche del Vecchio Continente. Man mano che le temperature e le condizioni meteorologiche cambiano è possibile scoprire i prodotti freschi da mangiare nei vari Stati membri.
E poi la maestria, perché è facile fare la pasta sfoglia in casa (quando sai come farla). E se la ricetta con tanti consigli la offre il pastry chef Daniele Bonzi, il risultato è assicurato.
Naturalmente, serve anche la tecnica. Come cucinate la pasta? Sicuri di saperla farle davvero bene? Ecco come non fare un pasticcio anche solo cucinando dei rigatoni.
E una volta pronto il pranzo, sapete davvero come gustarlo? Pare che il cervello sappia più cose della lingua e la nostra esperienza cosciente del cibo è solo la punta dell’iceberg del modo in cui percepiamo i sapori. Studiando le sensazioni consce e inconsce, in futuro potremo preparare cibi migliori e più sani, dice la neuroscienziata Camilla Arndal Andersen.
PIATTO DEL GIORNO
Giancarlo Morelli e Filippo La Mantia stanno dividendo da qualche mese una cucina in due. Abbiamo chiesto loro di raccontarci la nuova esperienza di fornelli condivisi, in un video con intervista doppia.
MENU
Mettere in discussione il nostro sistema gastronomico senza mettere in discussione le storture del capitalismo contemporaneo è probabilmente il modo sbagliato di affrontare la questione: dovremmo fare attenzione ai risvolti sistemici quando parliamo di gastronomia.
E dovremmo prestare attenzione ai principi nazionali, quando organizziamo una cena: a Parigi non l’hanno fatto e una festa clandestina filmata da alcuni giornalisti sta alimentando il dibattito sulla ristorazione. E nel periodo del neo proibizionismo, si invoca addirittura il motto nazionale per difendere chi non può trasgredire.
CARTA DEI VINI
Questa volta vi veniamo incontro: abbiamo cercato di raccontarvi l’importanza del terroir e altre storie, per sembrare esperti di vino. Perché il bello dell’enologia è la non omologazione, che regala profili diversi a vitigni identici ma cresciuti in zone differenti. E se al mare possiamo cogliere la mediterraneità e la salinità, in Alto Adige, il terroir regala espressioni variegate quanto il paesaggio.
PICCOLA PASTICCERIA
Chiudiamo la nostra newsletter con un nuovo amarcord: dalla Simmenthal all’Idrolitina, dal Thermos alla Campbell’s soup abbiamo viaggiato tra i marchi che hanno fatto epoca e nei buffi aneddoti e ritornelli vintage che hanno trovato posto nella memoria collettiva.
Vi lasciamo, abbiamo una lezione di Drunk Yoga®: l’ex barista americana Eli Walker ha provato a combinare il “cane a testa in giù” e il “sollevamento del gomito” e per sollevare lo spirito ha ideato dei momenti in cui connette le comunità e coltiva la gioia. È esattamente come ve lo immaginate: lezioni di yoga per principianti, con bevande in mano. Spesso vino, a volte succo o caffè, sempre divertenti. Un’unica regola: #namasteresponsabilmente. Alé.
Buona cucina!
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