Alla scoperta del gustoCosa (e come) mangiano i bambini

Abbandonate pappe e latte, dai tre anni l’alimentazione dei piccoli esseri umani cresce e si amplia con loro. Ecco alcuni assiomi e tanti consigli per accompagnarli anche in questo passaggio

Dopo il primo anno di vita e sino ai 3 anni i bambini cominciano a condividere i pasti con chi si occupa di loro, diciamo i genitori, anche se spesso se ne occupano altri tutori quali i nonni, il personale degli asili, le baby-sitter.

Primo assioma: mangiare bene è importante per tutti, in particolare per i bambini.

Secondo assioma: non esiste il cibo per i bambini di questa età, ma esiste il cibo buono e quello cattivo, salutare oppure no, buono o meno e così via.

Certo non possiamo alimentare i bambini con cibi piccanti o salati; con cibi fritti e grassi, con bevande gassate e alcol. Anche gli adulti dovrebbero essere decisamente misuirarsi rispetto a questo tipo di alimentazione.

Terzo assioma: gran parte delle buone o cattive abitudini alimentari si acquisiscono nei primi anni di vita.

Le cattive abitudini possono diventare un problema per la salute del bambino anche a lungo termine; la crescita esponenziale di malattie quali l’obesità o il diabete sono evidenti, anzi sono clamorose evidenze di una dieta occidentale gravemente sbilanciata sin dalla più tenera età.

Quarto assioma: i bambini copiano i grandi. I genitori devono dare il buon esempio.

Quinto assioma: l’animale umano riconosce istintivamente alcuni sapori come potenzialmente pericolosi e li rifiuta. Spesso sbaglia ma nel dubbio rifiuta quel cibo. Soltanto da adulti, con la comprensione e copiando i comportamenti degli adulti si acquisiscono conoscenze che permettono di superare questa barriera e appropriarsi definitivamente di preferenze e piaceri alimentari.

L’acidità e l’amaro sono i due sapori più difficili da accettare, il dolce, leggermente sapido e preferibilmente “grasso” sono preferiti perché ricordano il primo alimento, quello più noto, sicuro, preferito e cioè il latte materno.

E ora alcune semplici regole:

Il menu dei bambini deve essere vario e di tanto in tanto è buona regola incuriosirli verso nuovi sapori, nuovi cibi e ricette differenti dal solito. La qualità della materia prima rimane fondamentale, mentre le cotture devono essere semplici e leggere: al vapore, bollito, alla piastra.

Al momento di servirlo, il cibo deve essere sminuzzato per agevolare il bambino nella masticazione.

Idealmente, in questo periodo il bambino dovrebbe consumare circa 5 pasti al giorno, comprese le merende. Sebbene tutti siano propensi a considerare una dieta opportuna quella ricca di proteine, non devono mai mancare frutta e verdura e naturalmente gli alimenti freschi sono sempre migliori di quelli pronti e conservati.

Attenzione, non bisogna forzare i bambini a mangiare la quantità di alimenti che consideriamo giusto: sono capaci di autoregolarsi.

Infine, se al bambino qualcosa proprio non piace lasciatelo in pace, e qui nasce il problema perché molti  bambini non vogliono mangiare la verdura. Fatevi furbi, trasformatela in un condimento per la pasta, una torta salata, una crema, un burger misto o vegetariano.

Ma se proprio non funziona, abbiate pazienza: quando usciranno di casa, tra qualche anno, mangeranno quasi tutto.

 

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter