Flügel dalla vittoriaIl lento declino di Alternative für Deutschland

Il partito xenofobo ha eletto i suoi due spitzenkandidaten ma con ogni probabilità, passerà dall’essere il più grande gruppo parlamentare d’opposizione a una forza secondaria all’interno del Bundestag. Sul fronte politico, è sempre più isolata: nessuna delle altre forze parlamentari vuole dialogare con l’estrema destra

LaPresse

Alla fine anche Alternative für Deutschland, il partito dell’estrema destra tedesca, ha scelto i suoi Spitzenkandidaten: si tratta di Alice Weidel e Tino Chrupalla, eletti dopo un voto online durato diverse settimane, che ha coinvolto gli iscritti.

Weidel, 42 anni, è capogruppo al Bundestag e aveva già guidato AfD nella campagna elettorale del 2017. Anche quella volta il partito aveva presentato uno Spitzenduo, e al suo fianco c’era Alexander Gauland (poi divenuto co-capogruppo con lei). Chrupalla, invece, è attualmente co-segretario di AfD insieme a Jörg Meuthen. I due hanno vinto contro Joana Cotar, quarantottenne deputata al parlamento dell’Assia, e Joachim Wundrak, ex generale dell’aviazione di 65 anni, esponente del partito in Niedersachsen ma sconosciuto a livello nazionale. 

Sotto diversi aspetti, il voto ha rappresentato uno scontro interno molto interessante per capire la direzione che potrebbe prendere il partito. Da tempo, infatti, AfD è contesa tra un’ala più moderata, sempre più debole, e l’ala più estrema, der Flügel,  che nell’ultimo anno è cresciuta molto, arrivando a esprimere i dirigenti locali in diverse realtà (soprattutto all’est) e a determinare la fuoriuscita dal partito degli esponenti della corrente rivale, indebolendola quindi ulteriormente. Flügel, capitanata da Björn Höcke, era già stata posta sotto osservazione dall’Ufficio Federale per la Difesa della Costituzione (Verfassungsschutz) nel marzo 2020, venendo poi sciolta.

Tuttavia, non essendoci una vera e propria forma di adesione alla corrente, lo scioglimento è stato solo formale: l’organizzazione ha continuato a esistere di fatto, influenzando la vita del partito. Già all’epoca, del resto, il presidente del Verfassungsschutz della Turingia, Stephan Kramer, osservò che molto sarebbe dipeso da un’effettiva presa di distanza di Alternative für Deutschland dai suoi esponenti più radicali e dalla loro corrente. 

Il voto di ieri ha dimostrato ulteriormente la forza di Flügel: Höcke si è infatti schierato con Chrupalla e Weidel, facendo pesare il supporto della sua corrente, che si è rivelato centrale soprattutto nei Länder orientali. La coppia, infatti, ha vinto con il 71% delle preferenze, fermando i rivali al 27%. Il dato certifica il forte consenso attorno a Weidel e Chrupalla, ma anche la crescita avuta dalla frangia più estremista, orma in grado di integrarsi nella maggioranza: basti pensare che la stessa Weidel, oggi eletta anche con il supporto di Flügel, era in precedenza favorevole all’espulsione di Höcke dal partito.

Ma oltre che le diverse visioni del partito, il voto ha visto anche scontrarsi i due attuali co-segretari: se infatti uno dei due, Chrupalla, è nello Spitzenduo vincente, l’altro, Meuthen, era schierato con Cotar. La maggiore notorietà di Weidel e Chrupalla, che a differenza degli sfidanti ricoprono ruoli nazionali, ha probabilmente avuto un forte ruolo nell’esito del voto, facendo partire i rivali con un deficit di notorietà non indifferente. Inoltre, Cotar e Wundrak sono entrambi occidentali: un fattore che potrebbe aver pesato, in un partito che ha molti dei suoi consensi all’est, specie di fronte a una coppia sfidate più nota e che aveva una candidata dell’Ovest (Weidel è del Baden-Württemberg) e uno dell’est (Chrupalla viene dalla Sassonia). 

Forse anche l’alternativa tra dei candidati di secondo piano e dei candidati più radicali ha spinto diversi iscritti a non partecipare al voto: dei circa 31 mila aventi diritto, infatti, solo il 48% ha partecipato alla scelta degli Spitzenkandidaten.

Attualmente, AfD nei sondaggi è in media poco sopra i 10%, in lieve calo rispetto alle elezioni del 2017, quando prese il 12,6%. Con ogni probabilità, passerà dall’essere il più grande gruppo parlamentare d’opposizione a una forza secondaria all’interno del Bundestag. Sul fronte politico, è sempre più isolata: nessuna delle altre forze parlamentari vuole dialogare con l’estrema destra. Ma proprio questo permette al partito di ritagliarsi un suo consenso elettorale, fidelizzando gli elettori particolarmente critici su temi come l’Europa e l’immigrazione che non si sentono rappresentati dagli altri partiti del centrodestra tedesco, e presentandosi come autentici outsider nello scenario politico. Proprio questa prospettiva, forse, rende chiaro come Alternative für Deutschland si avvicina alle elezioni di settembre: più debole e più isolata, ma anche più radicale. 

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