Tragedia ellenicaLa complicata estate della Grecia

Nel Paese i casi di Covid19 sono aumentati riempiendo gli hotel quarantena quasi pieno. Il governo ha vietato l’ingresso nei ristoranti al chiuso alle persone non vaccinate e preso misure stringenti a livello locale: sull’isola di Mykonos, nelle Cicladi, sono stati imposti fino al 26 luglio il coprifuoco dall’una alle sei del mattino e il divieto di diffondere musica per tutto il giorno. Ma il premier Mītsotakīs non vuole scoraggiare i turisti stranieri

LaPresse

Di fronte all’aumento dei casi di Covid19 delle ultime settimane, le autorità della Grecia sono alle prese con un dilemma feroce sulle misure da adottare: restrizioni troppo blande rischiano di permettere un’impennata nei contagi, restrizioni troppo dure potrebbero scoraggiare i turisti stranieri dal trascorrere le vacanze nel Paese. Uno scenario che il governo di Atene vuole evitare, dopo aver subito un calo significativo dei soggiorni la scorsa estate.

Secondo i dati dell’Ecdc, il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, nelle ultime due settimane la Grecia ha fatto registrare una media di 167 contagi ogni 100mila abitanti. Non è un numero esorbitante, se comparato ad esempio con i 377 della Spagna o i 333 del Portogallo, ma molto più altro rispetto a Italia (22 casi ogni 100mila abitanti), Germania (11) e Francia (63). Soprattutto, sembra che l’accelerazione nella diffusione del virus avvenga a ritmi più sostenuti man mano che ci si addentra nella stagione estiva: dai 627 casi del primo luglio si è passati a oltre 4mila al 20 del mese, con una curva del contagio in chiaro rialzo. Tanto che Panagiotis Arkoumaneas, a capo del Servizio sanitario nazionale, ha definito il tasso di trasmissione della variante Delta del Coronavirus «terrificante».

In risposta a questi campanelli d’allarme, il governo greco ha vietato l’ingresso nei ristoranti al chiuso alle persone non vaccinate e preso misure stringenti a livello locale: sull’isola di Mykonos, nelle Cicladi, sono stati imposti fino al 26 luglio il coprifuoco dall’una alle sei del mattino e il divieto di diffondere musica per tutto il giorno, al fine di ridurre assembramenti in bar, spiagge e locali. Misure simili, ha annunciato l’esecutivo ellenico, potrebbero essere applicate ad altre isole molto affollate nei mesi estivi, come Paros, Ios o Santorini. 

«Quest’estate sarà un disastro», dice a Linkiesta Elvira, giovane ateniese in partenza per l’isola di Lemno. «È davvero difficile prevedere quale sarà l’andamento dell’epidemia nei luoghi più turistici. Ma il governo non vuole perdere la stagione turistica: al massimo limiteranno la vita notturna».

In parallelo alle restrizioni, si cerca infatti di accelerare la campagna vaccinale. Un programma di inoculazioni a domicilio con il siero di Johnson&Johnson è stato lanciato per immunizzare gli anziani impossibilitati a recarsi negli appositi centri. Per i giovani tra i 18 e i 25 anni, invece, è previsto persino un incentivo alla vaccinazione: lo Stato mette a disposizione un voucher di 150 euro da spendere in viaggi, alloggi, biglietti del cinema e dei musei, richiedibile dalla fine di luglio per quei ragazzi che hanno ricevuto almeno una dose. 

I rischi per i turisti italiani
In questo modo, le autorità sperano di tenere sotto controllo il virus, coscienti che sulle isole molto dipenderà anche dal comportamento e dal tasso di positività dei turisti stranieri. Al momento la Grecia permette l’ingresso sul suo territorio nazionale da altri Paesi dell’Ue con la presentazione di un certificato vaccinale (almeno 14 giorni dopo l’ultima dose prevista), oppure di un tampone negativo: effettuato entro le 72 ore dall’arrivo se molecolare, entro le 48 se antigienico. 

La regola si applica a tutti i maggiori di 12 anni e sono esentate le persone guarite dalla malattia, previa presentazione di un certificato di guarigione o di un test positivo, datato fra i 30 e i 180 giorni precedenti l’ingresso. Vaccinazione, negatività e recupero dalla malattia possono essere documentate tramite il Certificato covid digitale europeo o tramite documenti nazionali, anche in italiano.  

Chiunque arrivi in Grecia dall’estero deve anche compilare un modulo chiamato Passenger Locator Form, spesso richiesto dalle compagnie aeree o portuali prima dell’imbarco, e può comunque essere sottoposto a uno dei test Covid che vengono effettuati a campione. Un protocollo sanitario molto simile a quello in vigore in altri Paesi europei.

Nel caso in cui un turista risulti positivo, scatta un periodo di isolamento fino a un massimo di dieci giorni, con le spese dell’alloggio coperte dal Paese ospitante. Tuttavia, i posti nei cosiddetti «hotel quarantena» si stanno rapidamente esaurendo e il governo ha di recente incrementato da 30 a 47 il numero delle strutture disponibili. Anche per questo, l’unità di crisi del ministero degli Esteri italiano ha messo in guardia sul  «rischio sanitario» che corre chi si dirige in Grecia: nel caso, piuttosto probabile, in cui non ci siano più alberghi disponibili, i costi della quarantena saranno a carico del viaggiatore.

«Tutti i nostri pacchetti di viaggio includono un’assicurazione ad hoc per coprire ogni eventuale costo relativo al Covid19», spiega a Linkiesta ScuolaZoo, tour operator per ragazzi che ha in calendario otto viaggi di gruppo tra le isole di Corfù e Zante, nel Mar Ionio. Le partenze sono a oggi tutte confermate, nonostante il clima di incertezza al momento della pianificazione. 

Proprio questo tipo di esperienze, però, è considerato a rischio, perché concentra negli stessi luoghi centinaia di persone, tendenzialmente inclini a interagire fra loro. E gli ultimi studi sembrano suggerire un calo dei giorni di incubazione necessari per lo sviluppo della malattia con la variante Delta, notoriamente più contagiosa del ceppo originario. Le prossime settimane, in Grecia, saranno cruciali per risolvere il dilemma.

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