Ritorno al rockLa seconda riapertura del Bataclan dopo l’attentato e la pandemia

Lo storico locale parigino è stato al centro di uno degli episodi di terrorismo più gravi della storia recente. Dopo sei anni ha faticato a riprendere terreno e superare lo shock. Le restrizioni da Covid non hanno aiutato. Adesso la nuova proprietà punta a ripristinare la sua antica natura, quella dei concerti

LaPresse/Valentina Camu

Il nuovo Bataclan dovrà tornare a essere il tempio del rock parigino. Lo slogan è già pronto («100% rock») e i progetti dei nuovi proprietari, cioè il comune di Parigi e il gigante americano della musica AEG, sono chiari: una serie di concerti per cambiare immagine, tre anni per uscire dal rosso e altri 17 per rientrare dalle spese dell’investimento. Per l’acquisto (avvenuto a luglio) dello storico locale, creato nel 1865, sono stati spesi 1,4 milioni di euro.

Come ricorda questo articolo su Le Monde, per il Bataclan si tratterebbe di una seconda riapertura. Dopo l’attentato del 2015, quando un gruppo di terroristi islamici ha ucciso 90 persone sugli oltre 1.500 spettatori durante un concerto degli Eagle of the Death Metal, la proprietà dell’epoca aveva deciso per una graduale ripresa degli appuntamenti. Di fronte al trauma per l’accaduto, erano stati fatti importanti cambiamenti, con un nuovo pavimento, sedie diverse e tinteggiature, arrivando a rinnovare anche il tetto, a forma di pagoda. Non solo: la natura stessa degli eventi era stata modificata. Dopo il celebre concerto di Sting che aveva riaperto il locale, si era tentato di allargare l’offerta: concerti rock, ma anche hip hop, cabaret, serate umoristiche, circo, addirittura combattimenti di boxe tailandese e serate di orchestre che accompagnano “Il Piccolo principe”. Insomma, diventa eclettico e lo rivendica.

Il problema è che i bilanci non vanno e alla difficoltà di rilanciare un locale segnato da uno degli episodi più dolorosi della storia recente francese, si aggiungono dal 2020, come tutti, le chiusure imposte dalla pandemia. Ora, secondo i nuovi proprietari, serve una svolta. La vecchia strategia, che mirava a ridurre lo shock, poteva andare bene per i primi anni. Adesso serve un ritorno alle origini, cioè al rock, quando dagli anni ’70 si susseguivano sul palcoscenico artisti del calibro di Lou Reed, Téléphone, Prince e Marilyn Manson.

Il cambio di passo è studiato: un’offerta più chiara aiuta a individuare il segmento di pubblico più adatto. E quello degli amanti del rock, se ci sono serate interessanti, è anche disposto a spendere qualcosa di più rispetto agli altri.

Per quanto riguarda la memoria di quello che è avvenuto nel novembre 2015, la nuova proprietà si è premurata di ricordare che verrà scelto un luogo apposito da dedicare al ricordo. Ma, aggiungono, non dentro il locale. Poco lontano.

Il Bataclan è un simbolo importante di questi tempi, un ricordo doloroso per l’Europa. Riportarlo in vita è stato difficile, ma doveroso. Adesso, sostiene il Comune, va riconsegnato alla sua tradizione.

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