Commedia tragicomicaIl saggio erotico sulla fine del mondo

Nel suo nuovo libro, il ricercatore chimico e youtuber Barbascura X racconta l’attuale crisi ambientale e climatica attraverso gli occhi di Rino Bretella, ultimo superstite umano catapultato in un futuro lontano per un’anomalia spazio-temporale avvenuta nella sua cucina. Un’opera che è la parodia di una specie e insieme il suo manifesto autodistruttivo

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Non poté non notare che quella mattina era molto più buio di quanto si aspettasse. Era forse nuvoloso? Avrebbe dovuto aprire gli occhi per quello, ma era già un miracolo che fosse in piedi. Arrivò alla cassetta della posta ma ci trovò solo la bolletta della luce. La rimise dentro e si rincamminò verso casa. Entrò, chiuse la porta, sbadigliò… e poi di colpo realizzò qualcosa. Spalancò gli occhi e si bloccò tipo Windows 95 con più di tre finestre aperte. Aveva un’espressione di similparesi facciale. Aveva davvero visto quel che aveva visto? Sapeva di essere abbastanza rincoglionito da non potersi fidare dei suoi sensi. Si versò il caffè in una tazzina e si riaffacciò dalla porta. «Oh… ok.» Effettivamente il cielo era sparito.

C’era solo un grande, impressionante, buio cosmico. «Ah.» Era strano. Sembrava notte… ma una notte sbagliata. Non sembrava un cielo notturno. Era tutto troppo “vuoto”. Non una nuvola, non… la Luna. E dove diavolo erano le stelle? «Ah, lì ce ne sta una.» Ne aveva trovata una. Avrebbe potuto ritenersi soddisfatto, ma non poteva non domandarsi dove fossero finite le altre. S’erano fregati le stelle? «Questo è strano.» Ma “leggermente” più strano era quella specie di immenso burrone che circondava tutto il villettino. «Questo è leggermente più strano.» Lentamente, sorseggiando il caffè, si affacciò dal cancello dove tecnicamente avrebbe dovuto esserci la villa del suo vicino, Piero Tapparella. In effetti, la villa c’era, ma solo la facciata.

Il burrone attraversava il cortile di Piero tagliando la villa in modo da lasciarne intatto solo un lato, quello che guardava verso la proprietà di Rino. «Ok…» Sorseggiò ancora il caffè. Poi notò di aver pestato un foglio di carta. Lo raccolse e lesse.

Saggio erotico. Capitolo 47 “Qua si scioglie tutto”

Agli inizi del XXI secolo la concentrazione di CO2 nell’atmosfera aveva superato il valore impressionante di 415 parti per milione. Lo so, detta così pare una sciocchezzuola, una scarabuggia, una sbrinzellanzera. Ma, per capirci, parliamo di valori che non si registravano probabilmente da milioni di anni, da un’epoca in cui non esistevano bidet, deodoranti e nemmeno italiani. Capisco volersi ispirare alla moda del passato, ma così mi pare esagerato. I 19 anni più caldi mai registrati sono stati tutti successivi al 2000. Ormai sudavano pure le pietre. L’ultima volta in cui la temperatura media annuale era stata sotto la media era il 1976, dandoci un’ulteriore ragione per rimpiangere gli anni Settanta. E poi uno se la prende con gli stupefacenti.

La cosa ridicola è che a provocare questo scombussolamento è stata una singola specie megalomane. Il ritmo con cui il pianeta si sta scaldando è di circa 10 volte superiore rispetto alla “normalità”, e dato che il riscaldamento climatico non è democratico, si sta manifestando con più cattiveria proprio in quelle regioni in cui potrebbe fare più danni. Insomma, se può andare male, va peggio. È la versione infernale della legge di Murphy. Ad esempio, l’Artico si sta scaldando al doppio della velocità del resto della Terra, mentre tra la Groenlandia e l’Antartide si stanno fondendo circa 400 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno.

Lo sai quanto sono 400 miliardi di tonnellate? Sono quasi più pesanti di un film d’autore cecoslovacco con sottotitoli in bielorusso. E ovviamente questo si porta dietro tutta una serie di implicazioni. Negli ultimi 25 anni il livello dei mari è aumentato di 8 centimetri. Ma che te ne frega a te, mica abiti a Venezia. Anzi, se ti va bene, fra un poco ti ritrovi la spiaggia in salotto.

La pagina finiva lì. Rino era confuso. Capiamoci, Rino era sempre confuso. La vita stessa lo confondeva. Però in questo caso era più confuso del solito. Poggiò la tazzina vuota a terra, e si avvicinò a uno dei suoi nani da giardino. Ai suoi piedi c’era un altro foglio, questa volta strappato. «Questi so’ gli ambientalisti, mi ci gioco le tegole. ’Sti cazz’ di ambientalisti. Poi i volantini li gettano a terra, a casa della gente che… fa cose.»

Questo era quello che aveva cercato di dire. In realtà, a un ascoltatore esterno sarebbero arrivati solo rantoli incomprensibili a metà tra il suono del vento e quelli prodotti negli ultimi istanti di vita da un opossum investito da un trattore. Stavolta il testo non partiva dall’inizio. Doveva essere lo stralcio di qualche libro o giornale. Ecco cosa si leggeva:

… una specie erotomane dell’autodistruzione con un dubbio buonsenso. Qualcuno potrebbe chiedersi come abbiano fatto a sopravvivere fino a ora. E così nel dicembre 2019 la società sapiens è stata colpita da una terribile pandemia da coronavirus, anch’essa riconducibile all’attività antropica.

Insomma, era un po’ come se avessero sputato controvento. Il virus era estremamente contagioso, tanto che a fine marzo 2020 i casi positivi accertati nel mondo raggiunsero il milione, con oltre 40.000 decessi. E dire che l’umanità aveva preso seriamente la cosa. Pensate che agli inizi dello stesso mese ben 3500 persone vestite da Puffi si erano date appuntamento a Landerneau, in Francia, per “puffare il virus”. Non so cosa intendessero per “puffare il virus”, ma nel dubbio direi che ha funzionato.

Barbascura X, Saggio erotico sulla fine del mondo. La commedia brutta del disastro ambientale, Mondadori, pagine 276, euro 18

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