Se sono in molti coloro che comprano a Torino il cioccolato da regalare per le grandi occasioni, c’è anche una grande fetta di pubblico che conosce, apprezza e si gusta il caffè torinese. Andando un po’ a ritroso nella storia, si scopre che di fatto la capitale piemontese è proprio la patria del caffè espresso come lo conosciamo oggi. Infatti, sulla Gazzetta Ufficiale Piemontese del 24 luglio 1884 si comunicava l’invenzione della prima macchina da caffè istantaneo per mano di Angelo Moriondo, imprenditore e ristoratore di successo. Quello stesso anno la macchina venne esposta all’Expo Generale di Torino e depositato il brevetto. Chissà se Moriondo immaginava che la sua invenzione avrebbe avuto un tale successo! Da quel momento il caffè si è progressivamente conquistato uno spazio privilegiato nelle tradizioni alimentari di molte persone, in Italia e nel mondo.
A celebrare l’importanza storica, ma soprattutto culturale e gastronomica di questa bevanda, arriva un evento unico nel suo genere: il Turin Coffee. Sabato 11 e domenica 12 settembre Torino ospiterà il Salone internazionale del caffè. Due giorni densi di appuntamenti perché il palinsesto è ricco di incontri, dimostrazioni, talks e ovviamente degustazioni. Giunto alla sua terza edizione, l’evento si propone come momento di cultura intorno al caffè, coinvolgendo esperti del settore ma anche pasticceri, chef stellati e firme del mondo letterario. Perché questa scelta? Perché come molto spesso succede si tende a conoscere solo pochi elementi di un prodotto senza coglierne le mille varietà, caratteristiche e usi. Coinvolgere personalità non direttamente connesse al mondo del caffè ma professionisti che lo utilizzano, lo studiano, lo raccontano, è il modo migliore per dare maggiore risalto e importanza a un prodotto già di per sé iconico. A partire dalla cucina, in cui tendiamo ad associare il caffè al dolce quando, in realtà, diversi chef lo interpretano in chiave salata.
Qualche anticipazione? Michelangelo Mammoliti, chef bistellato del Resort La Madernassa nelle Langhe, presenterà un abbinamento alquanto insolito: scampi arrosto, miele di rododendro, pesca profumata alla cannella e cremoso di armelline con caffè Huehuetenango, una varietà Arabica guatelmateca, raccolta manualmente in altura. Paolo Griffa, giovane talento della cucina italiana con 1 stella Michelin al Petit Royal a Courmayeur, propone invece una pasta al pomodoro con caffè Giamaican Blue Mountain, una piccola produzione tra le più pregiate al mondo.
Tranquilli, alla fine arrivano anche i dolci: dal gelato del maestro Paolo Brunelli (Tre coni del Gambero Rosso con l’omonima gelateria di Senigallia nonché presidente della Compagnia dei Gelatieri), alla Carrot Cake con caffè arabica di Andrea Besuschio della pasticceria di famiglia ad Abbiategrasso (MI). Gianluca Fusto, tra i pastry chef più geniali e innovativi del panorama italiano, abbina il gusto del caffè a quello dello zafferano, della nocciola e al latte, in un dolce tutto da scoprire. Fanno da contraltare alle proposte gastronomiche, gli interventi dedicati agli spiriti e alla miscelazione contemporanea. A tal proposito sono stati invitati al Salone Dennis Zoppi (bartender internazionale e distillatore) e Tommaso Cecca (Store Manager & Head Bartender de Il Camparino a Milano). Anche nel mondo bar infatti gli abbinamenti col caffè sono molto comuni, tanto nella miscelazione tradizionale e alcolica quanto nella sempre più diffusa e articolata proposta di mocktails e bevande analcoliche.
Al Salone Internazionale del Caffè si parlerà anche di macinazione, macchine professionali, impianti di purificazione dell’acqua (perché anche questa ha un’importanza notevole su certe realizzazioni), specialty coffee e latte art. A tutti gli effetti un’occasione divertente e interessante per conosce i segreti di una bevanda 100% italiana, scoprendo e visitando la città che l’ha resa famosa: Torino.
Il programma completo di incontri, visite e talks sul sito.