A Milano, Palazzo Belgiojoso, si è tenuta la presentazione “Wealth Management & Protection company di successo” di Intesa Sanpaolo, in cui sono stati illustrati gli aspetti chiave di uno dei cardini della crescita economica identificati dal gruppo. Esposti anche i risultati in termini di asset management, private banking e assicurazione degli ultimi due piani d’impresa (rispettivamente del 2014-2017 e 2018-2021), assieme a una panoramica sulla gestione del risparmio in Italia, le attività di consulenza finanziaria e assicurativa.
Il colosso bancario, tra i principali in Europa, ha una capitalizzazione di mercato di 46,6 miliardi di euro ed è noto per il suo impegno nel sociale, in termini di sostenibilità ambientale e culturale. Ad oggi Banca Intesa è leader in Italia nei settori di retail, corporate e wealth management, e offre servizi a oltre 13,5 milioni di clienti.
Sono stati quattro gli interventi attorno ai quali si è sviluppata la tavola rotonda, alla luce dei trend demografici e socio-economici e dell’evoluzione del risparmio privato, ormai divenuto elemento distintivo dell’economia italiana.
Negli ultimi due anni l’azienda ha riscontrato un forte accumulo del risparmio, «dovuto al calo dei consumi e all’incertezza causata alla pandemia, concentrato soprattutto sulle fasce di reddito più elevate», ha dichiarato Rossella Locatelli, professoressa di economia degli intermediari finanziari presso l’Università dell’Insubria e consigliere di amministrazione e presidente del comitato rischi. «Gran parte dell’aumento dei risparmi», ha continuato, «è detenuto in attività liquide e la variazione dei depositi nei conti delle famiglie durante i primi 8 mesi del 2021 è stata maggiore di quella dello stesso periodo del 2020». La propensione al risparmio stimata potrà raggiungere i livelli pre-Covid non prima del 2023.
Sempre maggior interesse per i processi di digitalizzazione, alle tematiche ESG, green e di salute, da parte delle componenti del wealth management di Intesa Sanpaolo. E lo stesso vale per il suo servizio di private banking, Fideuram, che quest’anno si aggiudica il secondo posto nell’area euro per masse in gestione, e sesto se si considerano i competitor svizzeri. «Fideuram è la prima private bank italiana, che amministra un patrimonio di 327 miliardi di euro e oltre 986 mila clienti», ha specificato Tommaso Corcos, amministratore delegato del servizio e responsabile della divisione private banking. «L’integrazione di UBI Top Private e IWBank ha rafforzato ulteriormente la nostra leadership nel paese,» ha proseguito, «grazie alla professionalità di oltre 6.600 private banker, che offrono ai nostri clienti una gestione equilibrata e differenziata dei loro patrimoni».
Nel suo intervento, Nicola Fioravanti, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Vita e responsabile della divisione insurance, ha sottolineato come i tassi di crescita positivi nei principali indicatori economici e nei volumi di raccolta, dal 2014 hanno collocato l’azienda ai vertici dei rami vita, danni e salute in Italia. «Forniamo ai clienti delle banche reti del Gruppo soluzioni di valore per trasformare il risparmio in investimento ed il rischio in protezione», spiega Fioravanti. «Grazie al modello di Banca Assicurazione, individuiamo le migliori opportunità d’investimento per la clientela e costruiamo insieme la soluzione di protezione ideale con prodotti modulari che possono adattarsi nel tempo, in base alle effettive esigenze assicurative nelle varie fasi della vita, sia personale sia aziendale».
Intesa Sanpaolo ricopre una posizione di leadership non solo in Italia, ma anche all’estero: dai soddisfacenti presidi all’interno dei paesi UE, al successo in Asia. Saverio Pressinotto, amministratore delegato di Eurizon e responsabile della divisione Asset Management, ha concluso affermando come, in un contesto caratterizzato da molta liquidità e tassi bassi, sia fondamentale indirizzare i risparmi disponibili verso soluzioni d’investimento diversificate, che possano anche generare risorse in supporto dell’economia reale. «Noi di Eurizon siamo costantemente impegnati nella creazione di nuove soluzioni volte a rispondere alle esigenze dei nostri clienti per valorizzare una crescita di lungo periodo dei loro investimenti, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance».
La presenza internazionale di Intesa Sanpaolo è più che consolidata: circa 1000 sportelli e 7,2 milioni di clienti, incluse le banche operanti nel commercial banking in 12 paesi dell’Europa centro-orientale, in Medio Oriente e Nordafrica.
«Fin dal Piano d’Impresa presentato nel 2014», dichiara infine Carlo Messina, CEO di Intesa, «il nostro Gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking e assicurazione. […] Anche il Piano che sta per concludersi ha confermato il modello incentrato su Wealth Management & Protection, focalizzandosi sul ramo assicurativo, uno dei settori dove abbiamo individuato le maggiori opportunità di crescita nel nostro Paese. Con l’acquisizione di UBI Banca, infine, sono entrate nel nostro Gruppo ulteriori fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione e reti di consulenti e private banker in grado arricchire il nostro modello di business e contribuire allo sviluppo ulteriore di questo nostro grande progetto».
Il gruppo Intesa oggi è una Bancassicurazione e un operatore cardine nel private banking e nell’asset management europei, in grado di spaziare dal credito tradizionale alla protezione e dalla gestione del risparmio all’investimento. Prova che il suo modello di business è un riferimento per lo sviluppo dell’intero paese, con iniziative – green, digitali, infrastrutturali – in grado di accelerare la crescita economica e creare occupazione in breve tempo.