IL LAVORO NEL METAVERSO
Dimentichiamo il lavoro da remoto, le call a distanza, l’audio che salta e le immagini sgranate. La nuova parola da appuntarsi per il futuro del lavoro è “metaverso”. Il ceo di Facebook Mark Zuckerberg ha detto che «il metaverso raggiungerà un miliardo di persone in un decennio e creerà milioni di posti di lavoro». Facebook non si chiamerà più Facebook ma Meta, ovvero “oltre”.
Metacosa? La rete oggi è bidimensionale. Zuckerberg vuole trasformarla in uno spazio tridimensionale, il metaverso appunto, da abitare con altre persone, indossando un visore per la realtà virtuale e aumentata e guidando il nostro avatar in questo nuovo mondo. Finora, i visori Oculus li abbiamo associati ai videogiochi. Zuckerberg promette che li utilizzeremo anche per studiare, lavorare e comunicare con i colleghi. O meglio, con i loro avatar.
Colleghi-avatar Il metaverso potrebbe rappresentare quindi un punto di svolta per l’evoluzione del lavoro a distanza. In pratica, invece di vedere i colleghi sullo scacchiere delle videoriunioni, li incontriamo in un ufficio virtuale. Facebook ha già lanciato un software per riunioni aziendali, chiamato Horizon Workrooms, da utilizzare con i suoi visori Oculus, anche se le prime recensioni non sono state eccezionali. Solo le cuffie costano più di 300 dollari, insomma non sono proprio alla portata di tutti. Ma chi se lo può permettere, potrebbe di fatto spostarsi con il proprio avatar nei mondi virtuali creati dalle diverse aziende. Senza mai lasciare il salotto di casa.
E quindi? «Teniamo i piedi a terra», dice il ceo di Microsoft Satya Nadella nella prima puntata della rubrica “The New World of Work” della Harvard Business Review. Il metaverso «non può sostituire la compresenza fisica». Certo, potrebbe essere una nuova possibilità nell’organizzazione del lavoro «dalle e-mail alle chiamate audio, dalle riunioni video alle nuove riunioni immersive», ma senza eliminare «l’incontro fisico». Tutto questo «ci darà più opzioni e più flessibilità su come incrociare la connessione umana e la connettività».
Si assume Intanto, Facebook sta investendo molto nella realtà virtuale. Nei Facebook Reality Labs, lavorano quasi 10.000 persone, circa il 20% della forza lavoro di Menlo Park. E Zuckerberg ha annunciato l’intenzione di assumere altri 10mila sviluppatori nell’Unione europea per lavorare sulla sua piattaforma di calcolo del metaverso.
Occhio ai dati Ma il dibattito sulle conseguenze di questa nuova dimensione è acceso. L’Atlantic ha scritto che Facebook è diventata ormai «anche una potenza straniera ostile». E come una potenza ostile andrebbe affrontato, scrive il direttore de Linkiesta Christian Rocca. Quantomeno vigilando sulla costruzione di questo nuovo ecosistema virtuale e alternativo a quello reale, dentro il quale intrappolare miliardi di utenti e aziende. E soprattutto tutti i loro dati personali, ovviamente.
MANOVRA DI GOVERNO
Via all’assalto La nuova legge di bilancio approvata dal governo arriva in Senato, la camera scelta per dare il via all’iter di conversione in legge che si concluderà entro fine anno. La prima audizione del ministro Daniele Franco si potrebbe tenere già venerdì. Per le modifiche i partiti hanno a disposizione tra i 500 e i 700 milioni. E tutti sono pronti ad aprire la battaglia degli emendamenti sui provvedimenti bandiera. Su una sola cosa sembrano essere tutti più o meno d’accordo: estendere il Superbonus del 110%, che invece il governo vorrebbe via via ridimensionare.
- Nella manovra ci sono anche 1,8 miliardi per gli statali, con nuove assunzioni, aumenti e scatti per merito. E una norma per la stabilizzazione di 33mila medici e infermieri precari che hanno lavorato per almeno sei mesi durante l’emergenza Covid.
Fronti caldi
- Reddito di cittadinanza Salvini dice che i 9 miliardi destinati al sussidio sono troppi. Ai Cinque Stelle invece non vanno giù soprattutto due delle nuove regole introdotte: il taglio di 5 euro al mese dopo sei mesi senza lavoro; e i criteri per ritenere l’offerta di lavoro “congrua”. Al secondo rifiuto, secondo le nuove modifiche, si perde il sussidio. Altra novità importante è che oltre ai cpi vengono coinvolte anche le agenzie private, a cui va il 20% dell’incentivo nel caso in cui trovino un lavoro ai beneficiari: una novita che Il Fatto Quotidiano ha definito come un regalo a Confindustria.
- Pensioni La Lega chiede di fare di più per le donne. Il Pd di ascoltare di più i sindacati insoddisfatti. Cgil, Cisl e Uil, dopo le minacce di sciopero e l’accordo su quota 102 e l’Ape sociale estesa (anche le maestre rientrano tra i lavori gravosi), vorrebbero anticipare l’avvio del tavolo con Draghi e hanno scelto la via della mobilitazione “soft” con iniziative locali. Il governo intanto starebbe lavorando a una estensione per tutti di Opzione donna, per dare maggiore flessibilità, ma con il ricalcolo contributivo. E si pensa a un assegno di garanzia per i giovani.
- Ammortizzatori sociali I Cinque Stelle vorrebbero far resuscitare il cashback, i cui fondi però sono stati dirottati sugli ammortizzatori sociali. Le risorse per la riforma voluto da Orlando, con l’estensione del Fondo di integrazione salariale anche alle imprese sotto i cinque dipendenti, sono 4,5 miliardi (di cui 3 a debito). Molto meno di quanto aveva chiesto inizialmente il ministro. Le microimprese protestano per i costi a loro carico e chiedono un incontro con il governo.
- Tasse L’altro campo di battaglia, forse il più teso, è quello del fisco. Ci sono 8 miliardi in un fondo, sui quali si deciderà nell’iter parlamentare. E le posizioni dei partiti sono distanti. Il Pd vuole il taglio del cuneo fiscale e un intervento sull’Irpef. I Cinque Stelle puntano già da ora anche a una riduzione dell’Irap per le imprese. La Lega guarda di più alle tasse delle partite Iva, sognando la flat tax. Forza Italia punta sul cuneo fiscale. Italia Viva vuole ritocchi su Irap e Irpef. Le strade, comunque, sono quattro: riduzione delle aliquote Iroef, aumento dei bonus sul cuneo fiscale da 100 a 120 euro, abbattimento dell’Irap o un mix di questi strumenti. Per ogni ipotesi, c’è un ostacolo da gestire. Ma tutto deve essere deciso entro un mese.
COSE DI LAVORO
In tutto questo, nel silenzio generale, dal 1 novembre è finito il blocco dei licenziamenti anche per le imprese del settore tessile, dei servizi e del commercio. Un cambiamento che riguarda 10 milioni di lavoratori più o meno. I sindacati, impegnati sul fronte delle pensioni, non sono pervenuti – ha scritto Federico Fubini sul Corriere. Forse perché quello tsunami che si aspettavano dopo lo sblocco parziale di luglio sulle grandi imprese in effetti non c’è stato. Vedremo cosa succederà ora.
Dimissioni all’italiana Intanto però anche da noi si parla di “Great Resignation”, dopo che i dati dicono che tra aprile e giugno si sono dimesse 484mila persone. Un aumento del 37 rispetto a un anno prima. Ma il ricercatore Francesco Armillei invita alla cautela. In primis perché il fenomeno non si è visto nel primo trimestre. E quindi potrebbe essere un fatto temporaneo dovuto allo “scongelamento” del mercato del lavoro, per molto tempo anestetizzato tra cassa integrazione e blocco dei licenziamenti.
- In pratica potrebbe essere dimissioni programmate, ma rimandate durante la pandemia; dimissioni forzate dai datori di lavoro che non potevano licenziare per via del blocco; dimissioni dovute allo spostamento dai settori in difficoltà a quelli in crescita; oppure potrebbero essere le dimissioni di chi ha avuto una sorta di “epifania” durante la crisi riguardo la propria carriera e ora si dimette per cercare un lavoro più adatto. Questo ancora non lo sappiamo e per capirlo dovremo vedere se si tratta di un fenomeno duraturo o no.
I numeri Il 3 novembre l’Istat pubblica i dati su occupati e disoccupati a settembre, da cui possiamo capire come si sta muovendo il mercato.
Lavoro povero Dai dati pubblicati dall’Inps sulla Gestione Separata tra il 2015 e il 2020, vengono fuori le difficoltà reddituali e contributive di oltre 570mila lavoratori, tra cui 260mila collaboratori e 310mila partite Iva. Dall’elaborazione di NIdiL CGIL, emerge che i redditi medi di questi lavoratori, già bassi prima della pandemia, si sono fermati nel 2020 a circa 9.100 euro lordi per i Co.Co.Co. e 14.500 euro per le Partita Iva. E per le donne, si scende rispettivamente 6.700 euro e 12mila euro.
Politiche attive Il giuslavorista Pietro Ichino su Lavoce.info scrive che sulla Garanzia di occupabilità dei lavoratori, Gol, non viene indicato un obiettivo numerico preciso né una scadenza temporale sulle performance che si attendono dalle strutture regionali. E fa l’esempio di come funzionano le politiche attive in Germania per indicare come dovrebbero funzionare le cose anche da noi.
- Il 18 novembre intanto è prevista una mobilitazione dei navigator a Roma in vista della scadenza dei contratti prevista per il 31 dicembre.
Parità ma… Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge che include la parità salariale tra uomini e donne portata avanti dalla deputata del Pd Chiara Gribaudo. Tra le varie cose, le aziende sopra i 50 dipendenti dovranno compilare un rapporto sullo stato del personale e l’elenco delle aziende che lo presentano sarà pubblico e consultabile. La direttiva europea sul tema, che ancora deve essere approvata, ha proposto però regole più stringenti per le imprese. Per cui la legislazione italiana potrebbe essere presto superata. Il rinvio del testo italiano ai decreti attuativi fa però sperare che ci saranno modifiche più ambiziose in futuro.
Disabili e lavoro Arriverà dal ministro Orlando un emendamento al dl fiscale per riportare l’assegno pieno per chi ha una invalidità tra il 74 e il 99%, indipendentemente dallo svolgimento di un’attività lavorativa. Nei giorni scorsi invece un messaggio dell’Inps aveva modificato le indicazioni, affermando che il requisito di “inattività lavorativa” era necessario per avere diritto all’assegno.
LAVORO SENZA PASS
Intanto, mentre il governo ragiona sulla proroga dello stato d’emergenza e dell’obbligo del Green Pass fino all’estate del 2022, si moltiplicano le chat con ricerche e offerte di lavoro senza la richiesta della certificazione verde.
GARANZIA GIOVANI «Sono riuscita finalmente a uscire da quel momento di spaesamento tipico di chi passa dalla fase di studio a quella del lavoro», racconta Nicoletta, che ha avuto l’opportunità di svolgere uno stage attraverso il programma europeo Garanzia Giovani, grazie a un percorso di politiche attive avviato dall’agenzia IG Samsic HR. Una storia positiva che indica la direzione per migliorare il passaggio dall’università al mondo del lavoro, un problema per tanti ragazzi e ragazze.
QUANT’È GREEN IL PNRR?
Verde sbiadito Nei giorni della Cop26 di Glasgow, dopo il G20 romano che ha dato l’ok all’impegno sulla tassa minima globale del 15% per le multinazionali entro due anni e mentre l’Istat dice che il Pil cresce oltre le attese, viene fuori che il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve fare ancora passi avanti per la transizione ecologica. Ancora da sciogliere le partite sul biometano e sull’idrico, e soprattutto deve essere anche approvato il programma nazionale di controllo dell’inquinamento.
Concorrenza cercasi Draghi vorrebbe presentare già questa settimana il disegno di legge sulla concorrenza, ma resta bloccato tra le divisioni nella maggioranza. Si parla di un consiglio dei ministri atteso per giovedì. Ma non c’è l’accordo sulle concessioni balneari e commercio ambulante, sui quali l’Italia è già sotto procedura di infrazione da parte dell’Ue.
ARIA DI CRISI
Pasticciaccio Mps Mentre il governo cercherà di ottenere una proroga da Bruxelles per mantenere il controllo pubblico del Monte dei Paschi di Siena oltre la fine dell’anno, si cercherà un acquirente con meno pretese di Unicredit. E se acquirenti non ce ne saranno, il ministro Franco non ha escluso la strada della nazionalizzazione. I gruppi bancari del credito cooperativo, oggi attesi in audizione in Senato, si sono già sfilati.
Stiamo scherzando? Come ha raccontato Il Sole 24 Ore, Alitalia avrebbe chiesto tra i 17 e i 32mila euro ai piloti che si sono trasferiti in Ita senza dare adeguato preavviso. Ita, ora, è pronta a pagare gli avvocati ai suoi nuovi piloti contro Alitalia.
Stop a bagni e rubinetti Intanto c’è una nuova multinazionale pronta a lasciare l’Italia: il gruppo belga Ideal Standard ha annunciato di voler chiudere il polo di Belluno e a rischio ci sono 550 lavoratori.
Nuove regole Dopo 152 vertici al Mise, il ministro Giorgetti ha emanato una direttiva per rendere trasparente il percorso gestionale delle crisi aziendali. Ci saranno due task force con venti esperti.
ORIZZONTI POST QUARANTENA
Il tempo della Cina Il futuro di Pechino passerà necessariamente dalle forme che prenderà il futuro del lavoro nel Paese. Il dibattito sui ritmi di lavoro è aperto. Dopo la decisione della Corte Suprema contro il sistema 996 (lavoro dalle 9 alle 9 per sei giorni), il messaggio per i datori di lavoro è quello di cambiare le regole – scrive TechCrunch. E dal manifesto Worker Time lanciato sulla piattaforma GitHub stanno emergendo le storie sulle condizioni all’interno delle principali aziende nazionali, non solo tech.
Un libro Jonathan Malesic, ex professore di teologia che la lasciato il proprio lavoro dopo aver sofferto di sindrome da burnout, ha scritto “The End of Burnout: Why Work Drains Us and How To Build Better Lives”, che esamina la storia del burnout e le alternative al modo in cui lavoriamo oggi.
Un film “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” è il nuovo film di Pif sul nuovo mondo del lavoro. Un manager informatico crea un algoritmo per aiutare i dipendenti della sua società a lavorare meno e meglio, ma l’algoritmo gli si ritorcerà contro e verrà licenziato in tronco dall’azienda.
AGENDA
- Il 3 novembre si riunisce la Fed sulle decisioni di politica monetaria, l’Istat pubblica i dati su occupati e disoccupati a settembre;
- Il 4 novembre è atteso il vertice Opec Plus;
- Il 5 novembre arriva il tasso di disoccupazione americano;
- Questa è anche una settimana di trimestrali, da Intesa a Leonardo, Mps e Juventus.
Buona settimana,
Lidia Baratta
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