Corona EconomyL’effetto Amazon sugli stipendi, la frattura tra i sindacati e la geografia della crisi

Nella newsletter di questa settimana: gli aumenti delle retribuzioni del colosso di Bezos e gli effetti a catena sulle altre aziende, la legge di bilancio impantanata tra scioperi e bandierine di partito, il nuovo decreto anti-delocalizzazioni, le dimissioni e la ricollocazione settoriale che non c’è. Ma anche il primo Starbucks sindacalizzato negli Usa e il risarcimento in Germania per un dipendente caduto mentre era in smart working. Ascolta il podcast!

(Unsplash)

EFFETTO AMAZON
Due anni fa Max Ramirez si rese conto di avere un problema. Un furgone di Amazon cominciò a percorrere la città in lungo e in largo pubblicizzando annunci di lavoro con una paga iniziale di 16 dollari l’ora. Nel giro di pochi mesi, molti dei dipendenti dell’azienda di Ramirez, che produce materassi, andarono a lavorare per il gigante dell’e-commerce. «Non avevamo scelta se non entrare in concorrenza con loro», racconta l’imprenditore al Wall Street Journal. E così anche Ramirez aumentò la paga oraria per scongiurare altre dimissioni.

Ministero Bezos Succedeva due anni fa, prima della pandemia. A settembre, mentre Amazon annunciava in Italia l’incremento dell’8% della retribuzione d’ingresso, anche negli Stati Uniti alzava l’asticella delle paghe a oltre 18 dollari l’ora. E ora che oltreoceano le aziende fanno fatica a trovare personale, nel mezzo della Great Resignation, l’impero di Bezos si sta trasformando in una sorta di “ministero del lavoro” in grado di dettare gli standard retributivi del mercato, e non solo.

A chi offre di più Da tempo gli esperti studiano il cosiddetto “effetto Amazon ”, che negli Stati Uniti è ormai il secondo datore di lavoro del Paese dopo Walmart. Ogni mossa della piattaforma di fatto causa un effetto a cascata non solo sul commercio locale, ma anche su prezzi, stipendi e standard di lavoro. Il Wall Street Journal racconta che i reclutatori di Amazon sono presenti in tutte le fiere del lavoro, promettendo incentivi cospicui e retribuzioni che in alcuni casi sono quasi il triplo della paga minima. E le aziende concorrenti sono obbligate a loro volta ad aumentare compensi e a rendere più allettanti i loro annunci. Soprattutto nei periodi di punta, come quello delle festività natalizie. Alcune ce la fanno, altre no. Come sta accadendo anche in Gran Bretagna, dove il colosso di Seattle ha promesso bonus extra fino a 3mila sterline per accaparrarsi i lavoratori per le consegne natalizie.

  • A Cumberland, nel Rhode Island, prima dell’arrivo di Amazon la retribuzione media per gli addetti al settore della logistica andava dai 10,50 e i 12,50 dollari l’ora. Oggi va dai 15 ai 21 dollari l’ora.
  • “Tutti mettono a confronto le diverse offerte di lavoro e tengono sempre Amazon come punto di riferimento”, racconta l’economista Lynn Reaser.

Come ci riescono “Amazon fa economia di scala”, spiega il Wsj. “Influenza il mercato grazie alle sue dimensioni e alla riconoscibilità del proprio marchio, e può permettersi di pagare i dipendenti meglio delle piccole aziende. Di questo passo anche le grandi imprese dovranno fare i conti con questa realtà”.

  • D’altronde, pensiamo alla multa da 1 miliardo e 128 milioni che l’Antitrust italiana ha inflitto ad Amazon per abuso di posizione dominante. Il colosso di Bezos ha i suoi prodotti, possiede piattaforma, magazzini, servizi di spedizione, consegna e imballaggio. E avrebbe penalizzato i commercianti che non usavano i suoi servizi. In particolare il servizio Prime, che fidelizza i clienti non solo facendo arrivare i pacchi prima, ma permette di vedere anche serie e film. Un meccanismo pervasivo che nel giro di pochi anni ha sbaragliato la concorrenza, lasciando Bezos a decidere, di fatto, le regole del gioco. Compresi prezzi e stipendi.

Il ritorno Ma lo stipendio non è tutto. E Amazon lo sa, soprattutto ora che anche negli Stati Uniti si assiste a una nuova ondata di sindacalizzazione sui luoghi di lavoro, con l’amministrazione Biden che ha posto il rafforzamento delle union al centro della sua agenda. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti la piattaforma ha registrato nei suoi magazzini un tasso di infortuni sul lavoro più alto rispetto alla media nazionale. E il trattamento della forza lavoro nel corso della pandemia ha portato all’apertura di vertenze e contenziosi legali, con l’accusa di aver sottostimato i contagi tra i dipendenti . Alla fine Amazon ha introdotto nuove misure di sicurezza e promesso di prestare maggiore ascolto ai lavoratori. E molte delle nuove assunzioni negli Stati Uniti sarebbero in realtà delle ri-assunzioni – il che dimostrerebbe come, dopo aver lasciato l’azienda, molti vi facciano ritorno con la promessa di condizioni migliori.

Risultati Eppure, la spinta ad alzare gli stipendi a livello locale non porta a una crescita dell’occupazione. Perché non tutte le aziende sono in grado di reggere gli aumenti. Secondo uno studio dell’Università della California, le retribuzioni più alte offerte da Amazon non hanno prodotto un aumento complessivo dei livelli di occupazione. Anzi, avrebbero determinato un leggero calo. Mentre alcuni dei datori di lavoro che avevano aumentato la paga assumevano nuovi lavoratori, altri a causa dei maggiori costi riducevano invece la propria forza lavoro o il numero delle ore lavorate. Finendo schiacciati dai ritmi insostenibili dell’impero di Bezos.

🎧 ASCOLTA IL PODCAST

 

SCIOPERO E MANOVRA
Sindacati divisi Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha confermato lo sciopero generale proclamato con la Uil per giovedì 16 dicembre , spiegando che l’obiettivo non è «un gesto simbolico, ma risultati concreti» su manovra e pensioni. Secondo il segretario della Cisl Luigi Sbarra, che ha annunciato una contro-manifestazione per il 18 dicembre, «trasformare i luoghi di lavoro in campi di battaglia, distruggere il dialogo sociale con il governo è assolutamente sbagliato».

  • Dopo l’intervento del Garante, sarà uno sciopero dimezzato nel pubblico impiego. Diversi comparti non si fermeranno, tra cui i servizi ambientali, la scuola e il settore postale.

Clima teso Il Partito democratico nei giorni scorsi ha provato a mediare. E il vicesegretario Peppe Provenzano ha invitato il governo al dialogo, proponendo sgravi strutturali per i redditi più bassi. «Siamo pronti a tornare al tavolo con il governo anche prima del 16 dicembre», ha detto il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri. Ma dall’entourage del premier Mario Draghi fanno sapere che non ci sarà «nessun incontro ad hoc». Anche se non è ancora del tutto escluso.

Intanto in Senato Mentre la Commissione Bilancio del Senato è impegnata nella discussione sulla manovra e la maggioranza cerca un’intesa sugli emendamenti, Forza Italia in una nota ha fatto sapere che non sosterrà la manovra se non ci sarà il rinvio delle cartelle esattoriali.

Il futuro dei navigator E oggi a Roma scendono in piazza i navigator per chiedere la proroga del contratto che scade a fine anno. Ma un emendamento al decreto legge Recovery attribuisce alle Regioni la possibilità di subentrare all’Anpal Servizi nei contratti, aprendo alla proroga di altri sei mesi.

Caro bollette Davanti alla prospettiva di una nuova stangata su luce e gas a gennaio, il governo sarebbe alla ricerca di altri 3 miliardi oltre i 3,8 già stanziati con l’ultimo decreto approvato la scorsa settimana. Nel testo, è stata liberata anche una dote da 1,5 miliardi per la decontribuzione dei redditi medio-bassi.

Agenda Mercoledì 15 dicembre Draghi riferisce alle Camere in vista del Consiglio europeo del 16.

 

CONTRO LA FUGA
Forse ci siamo Il ministro del Lavoro Andrea Orlando presenterà nei prossimi giorni la nuova bozza del decreto anti delocalizzazioni che vieterà i licenziamenti via email e Whatsapp a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi, puntando sulla responsabilità sociale dell’impresa. Ma non c’è ancora l’accordo con la Lega sulle sanzioni alle multinazionali.

  • «Non vogliamo incatenare le imprese, ma consentire un percorso che – dove possibile – salvaguardi i posti di lavoro e non desertifichi le attività produttive», ha spiegato la viceministra Cinque Stelle Alessandra Todde, mentre si tratta ancora su Gkn, Whirlpool ed Air Italy.

Pianificazione economica E per rispondere alla domanda di lavoro che nascerà con gli investimenti del Pnrr, il prossimo decreto flussi dovrebbe prevedere 70mila nuovi permessi di lavoro per gli stranieri.

 

COSE DI LAVORO
Agili Nel giorno della spaccatura tra i sindacati sulla manovra, le parti sociali hanno raggiunto l’accordo sul protocollo con le linee di indirizzo sullo smart working per la contrattazione collettiva nel privato. L’adesione sarà su base volontaria e se il lavoratore rifiuta non rischia il licenziamento per giusta causa.

Mercato fragile Nel terzo trimestre 2021, in base ai dati Istat , si registra un aumento di 505mila nuovi posti di lavoro rispetto allo scorso anno. Gli occupati a termine crescono e superano quota 3 milioni.

… e poco dinamico Dall’analisi sulle dimissioni dal lavoro effettuata da Lavoce.info, viene fuori che in un contesto di forte incertezza i lavoratori abbiano rassegnato le dimissioni solo di fronte alla prospettiva di un nuovo impiego. Ma per ora non si vedono segnali di un forte spostamento da un settore all’altro.

Geografia della crisi Guardando i dati dell’impatto occupazionale della pandemia, emerge poi che la crisi ha colpito di più non nelle zone storicamente considerate vulnerabili e neanche nei territori dove l’emergenza sanitaria è stata più grave. Ma nelle aree con una marcata specializzazione nei servizi e una alta quota di contratti precari.

 

TRANSIZIONE GREEN
Il verde che spaventa Dopo l’annuncio dello stop per i motori a combustione in Italia dal 2035, le associazioni del settore automobilistico e i sindacati hanno chiesto chiarimenti al governo. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha sottolineato il rischio di «chiudere interi pezzi di filiera». Ma il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha assicurato che «la mobilità green creerà lavoro» e che «la transizione serve alla competitività delle imprese».

Abbiamo un piano Oggi al ministero dello Sviluppo economico torna il dossier sull’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. Al tavolo ci saranno società, sindacati e governo. Dovrebbe essere presentato il nuovo piano industriale, che prevede la graduale decarbonizzazione del sito di Taranto finanziata con i fondi europei. Intanto però entro Natale si fermeranno vari reparti e scatterà la cassa integrazione anche per gli impiegati. Il 14 dicembre si terrà invece il tavolo sulle Acciaierie di Piombino.

 

BANCHE CENTRALI
Politica monetaria Mercoledì 15 dicembre è attesa la decisione della Fed sulla accelerazione del tapering. Mentre giovedì 16 ci sarà la riunione della Bce, che si pronuncerà sui tassi e il post-Pepp, e quella della Bank of England. Da Fed e Bce si attendono anche le nuove stime su crescita e inflazione.

 

ORIZZONTI POST QUARANTENA
Il futuro dei rider La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per i lavoratori della “gig economy”, che a determinate condizioni dovranno essere considerati dipendenti e non collaboratori autonomi. Ma solo 1,7 dei 28 milioni di lavoratori delle piattaforme presenti in Europa potrebbero ottenere il riconoscimento di lavoratore dipendente.

Soglia minima I ministri del Lavoro dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla proposta della Commissione per raggiungere salari minimi adeguati nell’Ue. L’ok alla proposta della Commissione segna l’inizio formale dell’iter negoziale con l’Europarlamento, che ha già dato via libera alla procedura.

Smart o non smart Politico scrive che il ritorno obbligato in ufficio e in azienda dei lavoratori starebbe penalizzando la middle class americana. E in Germania un tribunale ha stabilito che un lavoratore in smart working che è scivolato dalle scale mentre lavorava da casa può chiedere il risarcimento all’assicurazione del suo datore di lavoro.

Nuovo calendario Gli Emirati Arabi hanno annunciato che dal 2022 il weekend di dipendenti pubblici e studenti inizierà il venerdì pomeriggio e includerà sabato e domenica. Il cambio mira ad allineare il Paese ai mercati globali, senza rinnegare del tutto la sacralità del venerdì.

Caffè corretto I lavoratori di un negozio Starbucks a Buffalo hanno votato a favore sulla formazione di una rappresentanza sindacale interna. È il primo di oltre 8.000 sedi Starbucks negli Stati Uniti a sindacalizzarsi dal 1980 , aprendo una nuova fase di rivendicazioni anche nel colosso dei caffè.

 

AGENDA

– Oggi prosegue il confronto per il rinnovo del contratto del pubblico impiego.
– Martedì 14 la Ue annuncia il dato della produzione industriale destagionalizzata di ottobre, in Italia vengono diffusi i dati sulla natalità del 2020 ed è convocato il cda di Generali per l’approvazione del nuovo piano industriale 2022-2024.
– Mercoledì 15 dalla Fed arriva la decisione sui tassi, mentre Draghi riferisce alle Camere in vista del Consiglio europeo.
– Giovedì 16 si tiene il Consiglio europeo. Dalla Bce è attesa la decisione sui tassi di interesse e l’annuncio del Tltro III. Decisioni di politica monetaria anche dalla Bank of England. In Italia scioperano Cgil e Uil.
– Venerdì 17 dalla Germania arriva l’indice sulla fiducia delle imprese, mentre si riunisce il cda di Tim.
– Sabato 18 si tiene la manifestazione nazionale della Cisl.

 

Buona settimana,
Lidia Baratta

Per iscriversi a “Corona Economy” e alle altre newsletter de Linkiesta, basta andare qui.

Per segnalazioni, integrazioni, critiche e commenti, puoi scrivere a [email protected]

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club